giovedì 26 marzo 2020

Le 100.000 accuse penali per i furbetti del decretino? Non ci credo che cadano nel nulla

Dal decreto coronavirus, Polizia e Carabinieri hanno beccato 100.000 persone a zonzo senza permesso. Tantissimi: alla faccia del ritornello “Io sto a casa”. Per questi 100.000, denunce. Devono essere i giudici a decidere se sia stato commesso reato: se sì, fino a 3 mesi di galera o 206 euro. Articolo 650 del Codice Penale: inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.

Ora però il nuovo decreto dice: multe da 400 a 3.000 euro per chi gira senza permesso.

E alle 100.000 denunce che succede?

Sentiamo il Sole 24 Ore: vedi qui. Leggo: “Dalle nuove sanzioni arriva anche una buona notizia per i 100.000 denunciati nei giorni scorsi dalle Forze dell'ordine perché fermati in strada in violazione delle regole: la depenalizzazione di fatto decisa con il decreto legge fa cadere le accuse penali nei loro confronti”.



Io non voglio crederci che i furbetti del decretino la facciano franca.

Cinque considerazioni.

1) Le più alte cariche dello Stato sono andate in tv tutti a spiegarci che chi disobbediva commetteva reato e veniva severamente punito. La ventilata amnistia costituirebbe un precedente che giudico pericolosissimo in un momento storico delicato, in cui conta stare a casa e impedire il contagio di coronavirus.

2) L'ipotizzato condono a favore dei furbetti sarebbe una beffa per quei milioni di italiani che, al contrario, sono rimasti a casa. Francamente, non lo trovo corretto per chi ha obbedito. Si chiama meccanismo del premio e della punizione. Il principio dell'applicazione della norma migliore al reo, se trovasse adesso applicazione, sarebbe a mio parere allucinante.

3) Polizia e Carabinieri hanno fatto un lavoro pazzesco. Con pericoli incalcolabili per la loro salute e per la loro incolumità. Un'assurda sanatoria sarebbe ingiusta anche per le Forze dell’ordine.

4) Numerosi giuristi hanno arricciato il naso di fronte al decreto: in sintesi, il loro pensiero è che, tramite decreto od ordinanza, non sia possibile limitare in maniera così massiccia la libertà di spostamento, né imporre il confinamento in casa. Davvero sull'eventuale depenalizzazione potrebbero aver inciso le lamentele dei giuristi?

5) Se il decreto numero 9 del 25 marzo 2020 ha depenalizzato quei reati, non è giusto che sia retroattivo. E che la sanzione amministrativa sostituisca quella penale. Niente reato e multa di 200 euro, che è la metà dei 400 euro attualmente previsto. Lo trovo molto discutibile. Era un reato bell’e buono, non una sanzione amministrativa di 200 euro. Per punire chi ha sgarrato, e per rispetto verso cittadini, Forze dell'ordine, medici e infermieri.

Comunque, non cambio la mia idea: restiamo a casa, per il bene di tutti. E per tutelare il portafogli: sanzioni amministrative da 400 a 3.000 euro. Intanto, il nuovo modello di autodichiarazione, aggiornato poche ore fa, è qui.

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