mercoledì 30 settembre 2009

Milan 0 - Zurigo 1: Leonardo innocente

La stagione scorsa ho difeso Ancelotti, sostenendo che con quella rosa avesse già fatto i miracoli. Senza considerare le due Champions piovute dal cielo. È stato un errore mandare via Carletto. Adesso difendo Leonardo. Bisogna dargli tempo. Gli si chiedono gioco, velocità, verticalizzazioni. Sfido voi ad allenare la rosa che oggi ha il Milan. A parte un onesto Storari, vedo un Kaladze al tramonto, uno Jankulovski che passeggia, Flamini sempre fuori posizione, Pato molto giù di corda. Stendo un velo pietoso su Ronaldinho e Onyewu. No comment sugli altri: vecchie glorie.

Vorrei vedere un qualsiasi altro allenatore con quei giocatori. Non c’è Capello, Mourinho, Lippi, Ferguson che tengano. Leonardo è adesso come Ancelotti qualche mese fa.

A qualche schizzinoso che esige un gioco moderno e una mentalità offensiva, ricordo che già da tempo nel Milan non giocano più Tassotti, Maldini, Baresi, Gullit, Van Basten, Ancelotti, Rijkaard e compagnia cantante. Date quei giocatori a Leonardo, e il Milan sarà di nuovo fortissimo.

Per carità, adesso però non si tiri fuori la storia della sfortuna e del palo di Zambrotta al 96°. La partita con lo Zurigo, passato in vantaggio dopo 10 minuti, doveva terminare 6-4 per gli svizzeri. Una specie di set tennistico.

[foto via Milan]

martedì 29 settembre 2009

E se la stagione nerazzurra finisse il 20 ottobre con Inter-Dinamo Kiev?

Dopo i due pareggi con Barcellona e con i russi del Rubin Kazan, martedì 20 ottobre l'Inter si gioca la stagione 2009-10. Proprio così. In quella data, infatti, si disputa Inter-Dinamo Kiev. Con gli ucraini che dispongono di tre enormi vantaggi.

1) Hanno 3 punti in classifica, contro i 2 dell'Inter; e possono fare catenaccio e contropiede, loro specialità.

2) Scenderanno in campo sciolti e senza pensieri. Per loro, una sconfitta non è un dramma. Non hanno pressioni mediatiche. Al contrario, per l'Inter, una sconfitta diventa una pietra tombale sulle ambizioni europee; e un pareggio risulterebbe indigesto e insopportabile.

3) Nella Dinamo, c'è un certo Shevchenko, che quando vede Inter s'imbizzarrisce. I tifosi del Milan gli chiederanno un bel piacere...

[foto via Dinamo]

Rubin Kazan-Inter: il segno 2 a 1,7. Quota altina...

L'Inter è un po' giù di corda. Contro la Samp ha tenuto tanto il pallone, ma ha tirato in porta poco: ricordo la punizione di Lucio, soprattutto. Se deve attaccare e se l'avversario si chiude a riccio, rischia di essere infilata in contropiede, perché al momento non ha ancora la reattività necessaria per essere uno squadrone. Per questo, la trasferta di stasera contro il Rubin Kazan è pericolosissima.

Tuttavia, la vittoria dell'Inter è data a una quota troppo alta, secondo me: 1,7. Mi sembra esagerato. Io ho seguito il Kazan a ottobre 2008: forte (sempre in testa al campionato), ma non è il Brasile. Ora è ancora prima, e siamo quasi alla fine del torneo. Quindi, è più in forma di altre squadre di Champions, Inter inclusa. Però se proprio volete rischiare di perdere soldi, la vittoria dell'Inter è attraente...

ps Ringrazio per le belle parole di chi ha vinto un sacco di quattrini grazie alla mia dritta su Udinese-Milan. Ma è soltanto questione di fortuna. Non fidatevi troppo di me!

[foto via Rubin]

domenica 27 settembre 2009

Milan-Bari 0-0: con questa fortuna, i rossoneri possono vincere la Champions

Risultato bugiardo a San Siro: un 3-0 per il Bari sarebbe stato stretto ai pugliesi; figuriamoci lo 0-0. Negli ultimi 10 minuti, ho visto un Ventura (allenatore dei galletti) imbestialito. E ti credo: il Bari ha sbagliato l'impossibile sotto porta. Lì con Trezeguet o Inzaghi il match avrebbe avuto un esito diverso.

Una fortuna sfacciata e arrogante ha tenuto in piedi il Milan per tutti i 93 minuti. È la stessa dea bendata che può aiutare i rossoneri in Champions. Come pronosticavo, il Milan a Natale rischia di essere fuori dal discorso scudetto. Così può dedicarsi anima e corpo alla coppa Campioni. Al contrario, Inter, Juve, Barcellona, Real Madrid, lo stesso Liverpool, Manchester, Chelsea e altre grandi d'Europa si scanneranno in patria e nel Vecchio Continente. Risultato: mentre le altre arrivano spompatine a marzo-aprile, il Milan se la può giocare fresco come una rosa. A questo, ci aggiungi un sorteggio di quelli giusti, una volta passato il turno eliminatorio, e i rossoneri si trovano dritti dritti in semifinale. Entri in forma nell'attimo magico e la coppa la porti a casa: il Milan è maestro in questo; e altre squadre (vedi Inter) ancora non sono riuscite a copiarlo.

Perché giocare al 100% ogni tre giorni ti uccide, fisicamente e mentalmente. E con la fortuna, in Europa, vengono cancellati tutti i dubbi sulla qualità della squadra. Parlo in generale; non soltanto del Milan. Volete un esempio? Il Barcellona, nella semifinale di Champions col Chelsea del maggio scorso, era fuori: a Londra ha trovato un arbitro (in buona fede, per carità) che gli ha regalato la finale, proprio al 90°. Fosse uscito contro il Chelsea, il Barcellona non sarebbe stato celebrato come squadrone dal gioco ineguagliabile. Vedi qui e qui.

Chiudo con un elogio al pubblico del Milan: a San Siro, ho sentito applausi a scena aperta per il Bari. Sono tifosi intelligenti. Che meritano una squadra vincente.

Juve-Bologna 1-1: pareggio gravissimo. Tornano gli antichi vizietti dei bianconeri

Vai a Marassi col Genoa e pareggi: ci può stare. Laggiù è un incubo. Vedi l'Inter con la Samp ieri. Ma se pareggi in casa col Bologna, pur con tutto il rispetto verso i felsinei, allora butti alle ortiche due punti pesantissimi. Oltretutto, hai dalla tua un pubblico in estasi per il possibile "più tre" sull'odiatissima Inter; hai un vantaggio iniziale che arriva quasi subito con Trezegol; hai un Bologna che fa una gran fatica ad attaccare e a non subire i contropiede.

Questo pareggio interno non me lo spiego. È un vizio antico che riaffiora: gli scudetti si vincono anche stritolando le squadre medie in casa. Cosa che la Juve non ha fatto negli ultimi due anni. Si dava la colpa a Ranieri, non so se a torto o a ragione. Si diceva che non ha la mentalità vincente, da grande squadra, come Juve, Inter, Milan oppure Chelsea. Adesso c'è Ferrara: dove sta il problema? Perché questi strani pareggi interni proprio sul più bello?

Qui Ciro dovrà davvero strigliare la squadra. A mio modestissimo avviso, l'uscita di Ferrara dopo Genoa-Juve 2-2, con quella sparata sul gol annullato, non ha fatto bene ai bianconeri. Anche perché si è glissato sulla mancata espulsione di Felipe Melo. Sarebbe stato meglio mettere la squadra con le spalle al muro: guai a voi se vedo altri cali di concentrazione. Che invece sono arrivati puntuali anche oggi. Ci sarà da lavorare sotto l'aspetto psicologico. In questo, Capello, Ancelotti e Mourinho sono maestri.

[foto via Bologna]

sabato 26 settembre 2009

Samp-Inter 1-0: che forza Mannini e Cassano. Da Nazionale

La difesa della Samp mi è piaciuta tantissimo. Laddietro l'Inter non è mai passata. Ma sono due i giocatori che mi hanno impressionato: Mannini e Cassano. L'azione del gol è stata stupenda e ha visto il primo come protagonista [e non entrambi come assoluti protagonisti: ho preso un granchio, grazie per la segnalazione a Gennaro]. Bravo anche Pazzini a finalizzare.

Fossi in Lippi, i signori Mannini e Cassano me li porterei dritti dritti al Mondiale. Sono una coppia favolosa. Fra l'altro, si integrano bene, perché Mannini corre il doppio di Cassano, il quale però ci mette il triplo della fantasia dell'altro. Tutto quello strapotere atletico e tecnico sarebbe prezioso come l'oro in vista della competizione in Sudafrica.

In quanto all'Inter, mi è parsa stanca, specie di testa. È mancata un po' di reattività, di esplosività. Ma andare a Genova a giocare con Genoa o Samp è una faticaccia. Per questo, ieri ho elogiato una grande Juve.

Azzardo. Per il campionato è una lotta a quattro: Inter, Juve, Samp e Genoa le favorite, nell'ordine. Però le più in forma sono Juve, Samp, Genoa e Inter. La quale - a mio giudizio - s'è messa in testa di arrivare fresca a febbraio-marzo, quando si entra nel vivo della Champions. Così, da qui a quella data, l'Inter è destinata a subire altri stop casalinghi (vedi pareggi con Bari e Barcellona) e sconfitte esterne (come oggi).

[foto via Samp]

giovedì 24 settembre 2009

Genoa-Juve 2-2: lo strano caso di Amauri

È la Juve più bella degli ultimi quattro anni. Solida, fisica, con difesa rocciosa, un centrocampo muscolare, un attacco di grande movimento. La fantasia ce la mette Camoranesi: favolosa la sua finta per il gol dello 0-1 di Iaquinta. Il 2-1 su incornata eccezionale di Crespo sarebbe stato una punizione severa per i bianconeri: giusto il pareggio.

Ma veniamo al dunque. Il pari l'ha fatto Trezeguet, entrato poco prima al posto di Amauri. L'impressione è che il brasiliano poteva pure giocare altre sei ore, senza segnare mai. Siccome non credo alle coincidenze, del tipo "È un periodo in cui tutto gira storto", vedo tre cause alla base della mancanza di gol di Amauri in questo primo scorcio di stagione.

1) Si sta snaturando un po'. Si muove fino alla propria area di rigore. Fa tantissime sponde. Ma poi arriva spompo in zona tiro.

2) Non mi pare sereno. Tende a litigare con l'arbitro e gli assistenti.

3) Iaquinta è in formissima. Però non chiedetegli di fornire assist ad Amauri. Non che non voglia; semplicemente, non è nelle sue corde.

Forse Amauri soffre il fatto che s'avvicina il Mondiale e per lui non c'è ancora posto né nel Brasile di Dunga né nell'Italia di Lippi. Magari, se si arriva a una soluzione definitiva del problema Nazionale, il ragazzo si sblocca.

A questo punto, non so se - nelle partite decisive - Ferrara potrà fare a meno di Trezeguet titolare. Servono gol e cattiveria sotto porta. Non rabbia fine a se stessa.

[foto via Juve]

martedì 22 settembre 2009

Udinese-Milan: allettante quel segno 1 dato a 3,15

Snai dà le seguenti quote di Udinese-Milan alle 23.53 di martedì. Vittoria dei friulani a 2,9; pareggio a 3,4; trionfo dei rossoneri a 2,25.

Mi pare che il 3,4 dell'X e il 2,25 del segno 2 non si possano discutere: li condivido. E non mi attraggono neppure. Invece, mi sorprende il 2,9 per il segno 1. Caspita, l'Udinese è così poco considerata da Snai? Oppure è il Milan a essere ritenuto fortissimo?

Sarà. Ma io qualche euruccio sull'Udinese ce lo metterei. Anche se il Milan è favorito.

E non è tutto. Addirittura, Sisal arriva a 3,15 per il segno 1. Proprio attraente. Rischiate?

[foto via Gazzetta]

venerdì 18 settembre 2009

Tennis italiano maschile: contro la Svizzera c'è da piangere. Sarebbe meglio scomparire per poi rinascere

Italia-Svizzera, coppa Davis: incontri validi per un posto nel Gruppo Mondiale 2010. Ho appena visto Wawrinka massacrare Seppi, e poi Federer seppellire di schiaffoni Bolelli. Vien da piangere. Non per le sconfitte, per carità. Ci sta che perdi contro il più forte d'ogni epoca (Federer) e contro un tennista solidissimo, specie sul rovescio (Wawrinka). Magari ci sta anche il doppio 3-0. A deludermi è stato il modo in cui è maturato il crollo.

In nessuno dei match, c'è mai stato vero agonismo. Dopo pochi game del primo set, s'è capito che l'incontro era virtualmente terminato. Niente battaglia. Zero reazioni fisiche e nervose di Seppi e Bolelli. Sconsolante anche la differenza nell'impostare il gioco: i due svizzeri sempre a caccia della palla cattiva e della profondità; i nostri eroi, invece, ben dietro la linea di fondo, con pallette che rimbalzavano a metà del campo avversario.

Wawrinka e Federer variavano i colpi in continuazione; Seppi e Bolelli la rimettevano dall'altra parte sempre allo stesso modo. I primi due usavano la racchetta in maniera moderna; gli altri sembravano fermi agli anni 60.

Credo sia il punto più basso della storia del tennis italiano maschile. Ci farebbe bene andare in serie C, per depurarci e gettare le basi di una rinascita. A quanto pare, galleggiare nella mediocrità (grazie allo stellone che accompagna i nostri sorteggi) non fa nient'altro che acuire la crisi. È una pena vedere il nostro tennis uomini ridotto così. Meno male che ci sono le ragazze.

Foto via http://www.flickr.com/photos/juanflauta/3660156237/
L'autore è Juan Rubiano, photographer: http://www.juanrubiano.com

Milan in finale di Champions a Madrid: perché è possibile

A Natale, il Milan sarà a una dozzina di punti dalla vetta in classifica. Campionato chiuso prima di fine anno, per i rossoneri. Come conseguenza diretta dell'ennesima sciagurata stagione in Italia, i rossoneri potranno dedicarsi tranquillamente alla Champions. E qui possono fare il colpaccio: arrivare in finale a Madrid. Per quattro motivi.

1) Le altre grandi d'Europa, dal Barcellona al Manchester, si spremono per 70 partite l'anno, spalmate fra campionato nazionale, Champions, coppe interne. Nelle ultime stagioni, hanno rappresentato brillanti eccezioni Liverpool e Milan, che a un bel punto mollano nel proprio Paese per puntare alla finale di Champions.

2) L'unico vero attaccante del Milan si chiama Inzaghi. Che però, per questioni anagrafiche, non può disputare tutti i match della stagione: esplode ogni notte magica di Champions.

3) La rosa del Milan non potrebbe competere neppure con quella di una squadra di metà classifica in Italia; ma attenzione: gli undici titolari, con Seedorf anziché Ronaldinho, sono fortissimi.

4) I rossoneri giocano le partite di Champions senz'ansia. Hanno i mass media dalla loro: vanno in Francia, disputano una partita discreta contro una squadra senz'anima, e i giornali esaltano il Milan. Della serie: il Diavolo ha la coppa nel Dna e altre fesserie del genere. In realtà, una vittoria stiracchiata passa come un trionfo, come per magia. E questo ti lascia lavorare in santa pace.

Si badi bene. Il mio è un elogio al Milan (e al Liverpool), che ha vinto le due ultime Champions andando la prima volta così così in campionato e la seconda malissimo. L'Inter, tanto per fare un esempio, dovrebbe imparare dalla società di Berlusconi. I nerazzurri, invece, si spompano ogni tre giorni, con risultati europei deludenti. Dovrebbero fare come il Milan. Oppure avere uno squadrone come l'Inter di Herrera (1964-65) o il Milan di Capello (1993-94), che hanno portato a casa scudetto e coppa; ma non mi pare ci siano i presupposti.

[foto via Milan]

domenica 13 settembre 2009

Gol annullato alla Lazio contro la Juve: che squallore il fallo di confusione



Fai andare la Lazio sull’1-0 in casa contro la Juve alla fine del primo tempo, e poi vediamo come va a finire la partita. Ma l’arbitro Gervasoni non ne ha voluto sapere. Terrorizzato da tanti uomini in area di rigore, per giunta in mutandoni, ha inventato un fallo. Ehi, deve aver pensato, troppa confusione là in mezzo, non si capisce più nulla. Sembra il calcio storico fiorentino. E allora un bel fischio, così non ci pensiamo più. A favore di chi difende, sia chiaro; perché se do un fallo a favore di chi attacca, è calcio di rigore. Poi se sbaglio, mi sgamano: se ne accorgono tutti. Invece, con un fallo di confusione in area di rigore, al massimo mi becco un paio di bestemmie dietro e nulla più.

Ma la sfiga ha voluto dire la sua. Infatti, dopo il fallo di confusione che soltanto l’arbitro ha visto e la sua fantasia scatenata ha partorito, la Lazio ha segnato. Ahi, gli è andata male. L’arbitro ha deciso il match. Poche chiacchiere.

Sì sì, volevo vedere a parti invertite (gol annullato alla Juve) il finimondo che sarebbe scoppiato: l’arbitro danneggia i bianconeri; titoloni dei giornali. Invece, l’errore decisivo dell’arbitro è passato quasi inosservato.

Reputo squallido il fallo di confusione. Se interpreti un contrasto in area rigore o no, ci può stare qualsiasi decisione; se a centrocampo dai una punizione a favore di una squadra piuttosto che di un’altra, nulla di male (purché usi lo stesso metro di giudizio per tutto l’incontro); però il fallo di confusione fa proprio tristezza. È squallido.

Seguendo quel criterio, l’arbitro avrebbe dovuto fischiare a favore della squadra chiusa in area di rigore per 90 minuti: gioco zero, con i difensori che - al minimo contatto - si rivoltavano per terra come colpiti da una bastonata. Perché il fallo di confusione, vale ovunque ci sia confusione. O no?

Ah, la musica del video è del Padrino...

lunedì 7 settembre 2009

Us Open: una divina Pennetta fa miracoli e schianta la Zvonareva

Ho appena assistito a un incontro di tennis memorabile: Pennetta-Zvonareva, ottavi di finale degli Us Open. Di sicuro, il più importante che abbia mai visto disputare a una tennista italiana. Partiamo infatti da questo numero: 7. Che è la posizione in classifica della russa Vera Zvonareva. Un dato reale, anche se il computer (o meglio, chi l’ha programmato) sbaglia assegnando il numero uno alla Safina. Ebbene, la Pennetta ha sconfitto una Zvonareva imbestialita, compiendo a ripetizione prodigi atletici prim’ancora che tennistici.

Il match. La russa inizia al rallentatore, perdendo subito il servizio. Poi, sul 2-0 in proprio favore, la Pennetta cede di schianto: primo set alla Zvonareva per 6-3 in 31 minuti. Nel secondo set, comanda ancora la bionda dell’Est, ma Flavia ha l’intelligenza di attendere un primo calo dell’avversaria, che giunge nel settimo gioco: break e 4-3 per la brindisina. Però la Zvonareva si riprende e arriva sul 5-5, dove salva una palla break, salendo quindi 6-5. Qui l’italiana gioca il game della vita, che mi rimarrà negli occhi per sempre: 18 punti tiratissimi, quattro match point per la russa, il coraggio della Pennetta che spara tre vincenti, il braccino della Zvonareva che commette un errore non granché forzato. Si approda incredibilmente al tie break, quando la nostra pareva spacciata.

Anche il tie break entra nella leggenda del tennis italiano. Flavia sale 3-1, ma vede ancora la morte in faccia: 6-4 per la russa, per un quinto e un sesto match point a favore. Altri due vincenti di Flavia: si chiude 8-6 per l’italiana.

Nel terzo set, l’incontro è virtualmente finito. La Zvonareva è psicologicamente distrutta, la Pennetta ha la carica di superwoman, grazie anche alle continue ovazioni dei 20.000 spettatori dello stadio Arthur Ashe: 6-0 dopo 2 ore e 27 minuti.

La Pennetta è stata eroica: 99 ragazze su 100 sarebbero crollate di fronte all’aggressività della Zvonareva e non avrebbero retto lo stress dei continui match point contro. È una campionessa che ha giocato da fuoriclasse, dando il meglio nei momenti decisivi. A mio giudizio, la chiave del match è rappresentata dalla diagonale di rovescio: la Zvonareva tende a sbattere le avversarie fuori dal campo, per poi uccidere il punto con un dritto successivo. La Pennetta è stata brava a limitare le esplosioni della russa, ritornandole rovesci profondi senza perdere metri. Notevole anche la freddezza nelle seconde di servizio dell’italiana. Infine, che meraviglia quel dritto di prepotenza con cui spacca la pallina, senza paura.

Purtroppo, però, temo che gli Us Open di Flavia finiscano qui. Nei quarti incontrerà una certa Serena Williams (reale numero uno), che ha appena massacrato in due set la slovacca Daniela Hantuchova. È ingiocabile. È uno schiacciasassi che ti rovina. La Pennetta è stata sfortunatissima: ai quarti, con un sorteggio meno cattivo, avrebbe potuto trovare una qualsiasi altra avversaria, di sicuro più abbordabile dell’implacabile Serenona. Oltretutto, la Pennetta se la ritroverà di fronte dopo un’epica battaglia sul cemento, che logora muscoli, tendini e cervello: proprio per questo, molti maschietti si sono ritirati nelle scorse ore.

Ora vedo le quote dei bookmaker. Se la Pennetta è data a tanto, qualche euruccio su di lei lo punto…

venerdì 4 settembre 2009

Cannavaro scusi, ma l'Inter che le ha fatto di male?

Lettera aperta a un campione, Fabio Cannavaro.

Gentile signor Cannavaro,

leggo con stupore le sue dichiarazioni a proposito di Santon. A meno di smentite, lei suggerisce al ragazzo di andare via dall'Inter, altrimenti il giovanotto nerazzurro potrebbe perdere il Mondiale del 2010. Suvvia, non è stata un'uscita molto felice. Quantomeno inopportuna.

E spiego il perché. Di per sé, non si tratta di affermazioni clamorose. Il guaio è che ci sono precedenti spiacevoli proprio fa lei, Cannavaro, e l'Inter. Prima le disgraziate stagioni in nerazzurro costellate da infortuni, poi l'esplosione (di salute) alla Juve, quindi Calciopoli (che lei non ha mai digerito). Senza considerare il pronostico secco di Lippi sul campionato ("Juve") e il tifo di Cobolli Gigli per il Milan nel derby. Insomma, secondo me, lei poteva glissare.

Oppure... oppure c'è qualcosa che non sappiamo. Magari l'Inter le è profondamente antipatica per qualche motivo. Ce lo faccia sapere.

ps A chi mi accusa di essere antibianconero, suggerisco di leggere questo mio antico post, in cui facevo il tifo per la Juve: la "spingevo" a comprare un certo Diego, che mi aveva immediatamente illuminato.

[foto via figc]