venerdì 27 marzo 2020

Governati e mal conteggiati

La vita di noi italiani viene matematizzata, conteggiata. Ogni giorno, l’astrusa conta dei morti, dei contagiati, dei guariti. Col Governo che non ha adottato un unico criterio serio, affidabile, credibile. Quei numeri sono più che discutibili e opinabili. Sono inutili. Che statistiche vuoi fare se non fai il tampone a tutti o almeno a campione per zona?

Dopodiché, arriva il bollettino dei delitti. Ce lo fornisce il ministero dell’Interno. Della (abbastanza suscettibile) ministra Lamorgese. Il titolo acchiappa: “Emergenza coronavirus, ridotti gli spostamenti, in netto calo i reati”. Figo. Durante una carestia dovuta a una gelata, sono diminuiti i parassiti delle piante. Mentre uno crepa di malaria, gli è passato il livido sul polpaccio.

Il ministero ci dice che, nel periodo dal 1° al 22 marzo 2020, assistiamo a un’evidente diminuzione del trend dei reati sull'intero territorio nazionale: 52.596 delitti nel 2020 a fronte dei 146.762 commessi nel 2019. Cito il -77% di sfruttamento della prostituzione, il -67,4% dei furti in genere. Giù i furti in abitazione (-72,5%) e le rapine (-54,4%).

E i maltrattamenti in famiglia registrano una diminuzione del 43,6%. Su questo sorvolo: dimmi tu una donna, sola in casa con un uomo violento, dove vuoi che vada a fare denuncia di maltrattamenti in piena pandemia, col quarto modulo di autocertificazione da stampare.

Ma il punto è un altro. Il ministero si dimentica di dire una cosuccia: quanti sono i delitti colposi contro la salute pubblica? È il malato di coronavirus che, pur sapendo di essere positivo, va a zonzo per la città. Magari tossendo e starnutendo. È un reato di gravità inaudita.

Caduti nel dimenticatoio anche i delitti dolosi contro la salute pubblica: chi, positivo al Covid-19, gironzola infettando di proposito il prossimo. Come minimo, lo fa ammalare. Nei casi più gravi, si scatena la polmonite soffocante.

Dico io un numero, magari da aggiungere a quella nota ministeriale: 100.000 denunciati alla Procura. Che, in questi giorni, circolavano senza permesso. Dopodiché, il giudice valuterà se il denunciato è passibile del reato di delitto colposo o doloso contro la salute pubblica.

Chiosa sui criminali informatici. Oggi sono tutti dentro Internet, visto che uscire di casa non si può. Una pacchia per gli hacker, che hanno a che fare con prede del tutto indifese: sono prive di difesa digitale. Ne riparliamo fra qualche mese, tra furti d’identità e accessi a dati personali: vedi qui lo stesso ministero.

A proposito di phishing, messo in atto da chi tenta di farci abboccare alla truffa online, attenzione agli squali della finanza internazionale. Sentono l’odore del sangue. Aspettano di banchettare sulle macerie di questa Italia che pare governata col pallottoliere da ragionieri di provincia.

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