domenica 17 marzo 2013

Milan-Palermo: il fallo di mano di Zapata, le ammonizioni in Italia e se solo a Barcellona ci fosse stato un arbitro italiano

È in atto una rivoluzione: i giocatori del Milan che giocano a pallavolo non vengono espulsi. Vedi Zapata in Milan-Palermo. Così è facile giocare. Poi i rossoneri fanno mezzi falletti a centrocampo e non vengono mai ammoniti. Grazie agli arbitri italiani che, in buona fede, non sono all’altezza. Vedono Milan e vanno in confusione.

Certo, sarebbe stato bello se a Barcellona ci fosse stato un arbitro italiano. Cosa sarebbe cambiato? Niente cartellini gialli per i mezzi falletti a centrocampo, e via di randellate continue. Più falli di mano a ripetizione senza cartellini rossi. La chiave è quella: gli arbitri e i guardalinee. Sta lì il segreto. Ovviamente a te i mass media non lo raccontano: parlano di gioco, moduli, tattica al Camp Nou. Ma un bell’arbitro italiano che non ammonisce e non espelle ti cambia la vita. E il risultato.

martedì 12 marzo 2013

Milan umiliato dal Barcellona. Che vergogna: senza gli errori degli arbitri a favore, i rossoneri devono togliersi la maschera


Il Milan, senza arbitri a favore, si scioglie come neve al Sole: disintegrato dal Barcellona. Ha dimostrato di non avere la mentalità europea per affrontare questi impegni: d’altronde, è stato due volte in B. Giù la maschera, Milan: questi rossoneri dovrebbero avere 10 punti in meno in classifica in Italia se solo non avesse avuto la fortuna arbitrale. Errori a ripetizione che condizionano e indirizzano le sue prestazioni. Col Barcellona, il Milan non ha potuto randellare a centrocampo: scattavano fischi e cartellini; la chiave è questa, poche storie.

Non si può non giocare a calcio per 180 minuti contro il Barcellona. I tifosi spagnoli lo sanno bene: solo l’Inter ha avuto la forza di eliminare gli iberici mostrando un gioco meraviglioso all’andata e un’enorme forza mentale al ritorno.

Solo l’Inter ha eliminato il grande Barcellona, solo l’Inter non è mai stata in B, solo l’Inter ha fatto la tripletta: quindi, l’Inter si conferma la più titolata squadra di Milano.

domenica 3 marzo 2013

Catania-Inter 2-3: noi non siamo mai morti, perché non siamo mai andati in Serie B. Restiamo la prima squadra di Milano. Onore a Stramaccioni

Onore al signor Stramaccioni, che con una rosa da decimo posto sta compiendo un miracolo. Se siamo ancora in una zona onorevole, se abbiamo vinto e pareggiato col Milan (che ci è superiore di due spanne), se abbiamo vinto a Torino, se abbiamo rimontato oggi a Catania, lo si deve a Stramaccioni. Il quale, abituato a giocare con due esterni larghi e una punta di peso, più un regista dai piedi buoni, ha dovuto reinventarsi tatticamente: questo qui è un grande. Le responsabilità delle nostre sconfitte di quest'anno non stanno in panca. La prossima stagione dategli una rosa degna di questo nome, e l'Inter sarà più competitiva.

Da settembre 2012, l'Inter è senza gioco, non sa impostare da dietro, è priva di playmaker, ora non ha più l'unico fuoriclasse (Milito). Stramaccioni ha una sola chiave per svegliare la squadra: la carica emotiva, la reazione nervosa. È quello che sta facendo. Vorrei vedere Allegri e Ferguson con una rosa del genere: sarebbero in zona retrocessione.

Un'ultima annotazione. Eravamo e siamo la prima squadra di Milano e d'Italia: siamo i più titolati, perché oltre a una signora bacheca, non siamo mai andati in Serie B, né gratis né a pagamento, nemmeno due volte, e abbiamo fatto una tripletta che tutti c'invidiano e nessuno riesce a imitare. In assenza di mass media che lo ricordano, è bene sottolineare che - per giudicare se una squadra è titolata - vanno presi in considerazione tutti i parametri: fra i primi fattori, conta la permanenza in Serie A. Sono criteri oggettivi, che prescindono dalla grancassa mediatica.