domenica 30 ottobre 2011

Moratti contestato. Un piccolo suggerimento agli interisti: non irritatelo troppo; se quel signore saluta tutti, l’Inter scompare dal calcio nel giro di cinque anni

È partita la contestazione contro Moratti: il Web è in fermento. I tifosi della Beneamata vogliono che il Petroliere cacci i quattrini per tornare a essere competitivi.

Io mi permetto solo di fare quattro considerazioni.

1) Con qualunque altro proprietario, l’Inter non avrebbe vinto nulla di recente. Milan e Juve si sarebbero spartiti gli scudetti anche negli anni passati. Contrastare lo strapotere economico e mediatico delle famiglie Berlusconi e Agnelli non è proprio una passeggiata di salute.

2) L’Inter ha fatto una tripletta, il che la pone al di sopra di Milan e Juve. Avranno più Champions (la prima) e più scudi (la seconda), ma l’impresa storica di Eto'o e compagnia resterà irripetibile. Unisci questo al fatto che non sei mai stato in serie B, ed ecco il senso di inferiorità che affligge i tifosi del Milan e della Juve verso il Biscione. Questo grazie a Moratti. Il quale oltretutto ha imposto una linea che condivido appieno: sempre soli, senza fare comunella con quelle altre due (che non litigano mai...). Noi sempre a testa alta, come Facchetti.

3) Suggerisco ai tifosi nerazzurri di non irritare troppo Moratti. Se il Petroliere s’indispettisce, lascia tutto. E l’Inter scompare dal calcio nel giro di cinque anni. Altro che squadra competitiva in Italia ed Europa. Altro che fuoriclasse da pagare a peso d’oro. Esiste un altro imprenditore che voglia versare decine di milioni euro (soldi freschi) ogni anno? C’è un arabo, un cinese, un russo, che desideri mettersi contro Milan e Juve? Si trova un volontario che intenda avere a che fare con i calciatori? Parliamo di 25enni che guadagnano tre milioni di euro netti l’anno… Il giocatore di calcio, spesso, se ne fotte dei tifosi, dello stipendio, della deontologia. Con il suo codazzo di agenti, procuratori, sponsor. Non puoi "metterlo sotto" come fai con gli operatori del call center, o con la maggior parte dei dipendenti delle aziende. Occorre un’équipe di dirigenti in grado di trattare coi calciatori, inducendoli a sputare sangue su ogni pallone che rotola. C'è da diventare matti: scuci le cucuzze e ti ritrovi con questi qui che vanno a escort di notte, per poi camminare in campo.

4)
Conviene arrendersi alla realtà: ora tocca agli altri vincere, l’Inter è destinata a stare laddietro per qualche tempo. Ma si riorganizzerà e ripartirà. Senza isterie. Senza stuzzicare eccessivamente Moratti…

sabato 29 ottobre 2011

Cambiare mentalità per arrivare a 40 punti

Una Juve piccola piccola batte meritatamente un’Inter con la difesa di burro: ogni volta che i bianconeri ripartivano, erano guai. Gli uomini di Conte sono poca roba (una buona corsa per un'ora, falli a ripetizione nell'ultima mezz'ora, con distribuzione equa dei cartellini gialli), peraltro avvantaggiati dal fatto di non giocare in Europa: tanto è bastato per sconfiggere i nerazzurri. Ma la partita di stasera né aggiunge né toglie nulla alla stagione di Ranieri e compagnia: obiettivamente, serve arrivare a quota 40 punti il più presto possibile.

È una rosa senza fuoriclasse: avevamo Eto’o che ci manteneva a galla. È una rosa senza energie psicofisiche per reggere le tre partite in sette giorni: leggi qui. Occorre un rapido cambio di mentalità: stare, con umiltà, alla larga dalle zone più brutte. Il pareggio in casa con la Roma e fuori con l’Atalanta devono diventare prerogative assolute: sì, il punticino per muoversi verso l’alto e trovare l’ossigeno. Via dalla testa scudo e zona Champions. Si punta alla metà classifica, a patto che si facciano quattro acquisti d'un certo peso nella campagna invernale.

Detto fra noi: un po’ per uno. Per cinque anni dominio Inter e irripetibile tripletta. Poi stop ai grandi giocatori che d'estate si trasferiscono in casacca nerazzurra. Ora tocca alla Juve e al Milan (che è il più forte). Cicli storici. Passerà e ritornerà a vincere l’Inter, dietro investimenti massicci. Ritengo infantile pensare a una squadra competitiva al vertice in eterno: vedi qui.

lunedì 24 ottobre 2011

Lecce-Milan: da 3-0 a 3-4. Più emozionante di Biancaneve e i sette nani


Questo sì che è un campionato piene di sorprese eccezionali.

La seconda squadra di Milano va a Lecce e perde 3-0 a fine primo tempo.

Partita finita? Macché. Termina 3-4. Meraviglioso. Eccitante. Come in una favola. Meglio di Biancaneve e i sette nani: un nano per ogni gol della partita.

Chissà che emozione per quelli che hanno scommesso live sulla vittoria del Milan quando perdeva 0-3.

domenica 23 ottobre 2011

Nuova Zelanda-Francia 8-7: All Blacks a difendere col coltello fra i denti

Rimarrà impressa nella storia la difesa degli All Blacks contro la Francia in quasi tutto il secondo tempo. Una finale del campionato del mondo di rugby che ha detto pochissimo sotto il profilo dello spettacolo: zero gioco arioso. Ma è stato splendido vedere i Tutti Neri difendere coi denti il vantaggio iniziale: prima l’8-0, e in seguito l’8-7. Dopo 15 minuti il pilone Woodcock va in meta, nella ripresa il calcio di Donald per l’8-0; subitanea la reazione dei galletti con la meta di Dusautoir trasformata da Trinh-Duc.

I neozelandesi si sono messi laddietro a murare i francesi, con enorme compattezza, coraggio e cuore. Un maul continuo dei transalpini, per sfondare la difesa neozelandese.

Il simbolo degli Alla Blacks è McCaw: intontito, sanguinante, dopo un placcaggio, non esce e resiste sapendo che non c’è un domani.

È la fine di un incubo per l’intera nazione, dove il rugby è vissuto a livello di religione pura: da 24 anni (1987), gli All Blacks non vincevano la coppa del mondo, nonostante in diverse occasioni fossero superiori a tutti dal punto di vista del talento.

Unica nota stonata l’arbitro: è lui che più di tutti sentiva la tensione della finale di Eden Park. Non è stato all’altezza, specie nel secondo tempo, dove gli sono sfuggite diverse irregolarità, e in qualche caso ha invertito le punizioni. Analogie con Barcellona-Inter del 2010: favolosa difesa nerazzurra, arbitro stordito.

Ho tifato per gli All Blacks, però oggi non festeggio nulla. È morto Simoncelli, ed è una giornata tristissima.

lunedì 17 ottobre 2011

Inter in emergenza a Lille. Solo l’orgoglio può svegliare i giocatori sazi. Come reagiscono alle sberle mediatiche?

Sui mass media Inter fa rima con squadra vecchia e logora: l’età diventa così la spiegazione dei risultati deludenti di quest’inizio di stagione. Io la vedo diversamente. A parte una condizione atletica da migliorare, l’anagrafe c’entra poco. La chiave per capire l’Inter si chiama sazietà mentale.

I giocatori nerazzurri hanno vinto tutto, arricchendosi, strappando contratti eccezionali con società e sponsor. Titoloni dei giornali, onnipresenza in tv. Dall’estate del 2006 al maggio 2010 è esistita solo l’Inter in Italia; due anni fa, c’era solo la squadra di Moratti in Europa. Poi, nel 2011, la convivenza col Milan, che ha vinto un solo titolo, nella stagione elettorale; contro i tre titoli dell’Inter.

Adesso manca la testa per vincere. S’è fatta indigestione di trionfi. Un perverso meccanismo psicologico che sta annientando gli uomini di Moratti. Fateci caso, guardateli negli occhi: manca la cattiveria agonistica. La differenza negli sguardi e nel linguaggio del corpo fra Inter e Palermo, oppure fra Inter e Novara, o fra Inter e Catania, era evidente.

Non esiste allenatore che riesca a stimolare i campioni di tutto. Non c’è presidente che possa risvegliare un fuoriclasse. Sono reazioni proprie, interne, endogene. La molla è una sola: gli schiaffi. Sì, i giornali di parte che ti dicono: prima vincevi perché gli altri si sono presi una pausa. Gli avversari che ti sbeffeggiano. I tifosi che ti riempiono di insulti. Gli arbitri che ti fischiano contro l’impossibile (vedi Napoli).

Hanno scavato la fossa, ti ci hanno buttato dentro, la stanno ricoprendo di terra; se hai energie mentali, ne vieni fuori; altrimenti muori. Se la squadra riesce a trovare ancora rabbia e ferocia, si risorge. Sin da Lille, anche in piena emergenza, causa infortuni. Se invece i ragazzi dormono sugli allori del passato, è la fine: sarà un’annata da dimenticare.

sabato 1 ottobre 2011

Inter-Napoli 0-3. Napoli nettamente superiore all’Inter. Arbitro Rocchi osceno

La misura del distacco fra Napoli e Inter la dà il risultato di stasera: almeno tre gol. I nerazzurri sono stati surclassati sotto il profilo atletico dagli uomini di Mazzarri. È il problema che avevo evidenziato più volte (leggi qui): mancano le energie mentali. E poi Obi e Alvarez potrebbero tranquillamente fare panchina in una squadra di serie B. Forlan, per ora, è un brocchetto.

Invece, il Napoli quando se ne va in progressione è delizioso. Cavani, Lavezzi, Maggio e Inler farebbero comodo a qualsiasi squadra. Ho qualche riserva su Cannavaro, che palla a terra è lento; ma servono attaccanti che lo infilino in rapidità. E stasera nessun interista ne aveva le capacità atletiche.

L’Inter era con Gasperini e resta con Ranieri da decimo posto. Molte delle squadre che precedono i nerazzurri in classifica sono superiori agli orfani di Mourinho.

Chiudo con Rocchi, l’arbitro che ci fece giocare un epico derby in nove contro 11, per due espulsioni incomprensibili, concedendo - fra l’altro - un rigore inesistente al Milan. Stasera ha ammonito Obi per un’entrata pulitissima sulle mediana, poi s’è inventato il rigore (fallo fuori dal rettangolo, vedi cattura via Inter), ha dato un inesistente secondo giallo a Obi per un lieve contatto di spalla, non s’è accorto che Campagnaro era in area al momento del tiro di Hamsik. Obi espulso per due gialli inventati. Ranieri cacciato. Giallo a Zanetti e Julio Cesar. Rocchi non è in malafede. È solo inaffidabile. Stasera osceno. Visto che l’Inter è già conciata così male di suo, non si potrebbe evitare di vedere quel signore ancora fischiarci contro?

Sta' attenta Inter: ti han dato tre rigori contro in cinque giornate. Inesistenti. Invenzioni per presunti falli di Ranocchia a Novara, Samuel a Bologna, e ora Obi. Tira un'aria bruttissima. E non c'è Mourinho a tener botta contro tutto e contro tutti.

Ma tu guarda il caso, il destino: ricordo un Milan-Napoli del novembre 2008 con polemiche a non finire per l'arbitraggio pro Milan del signor Rocchi: vedi qui. Per non parlare di Milan-Napoli della scorsa stagione: un casino infernale con lamentele a cascata dei partenopei. Adesso, Inter-Napoli, come per incanto, Rocchi si trasforma. Che sia un maghetto?