I Comuni stanno avviando la pulizia straordinaria delle strade cittadine, per sconfiggere il coronavirus. Si utilizza con liquido sanificante.
Domanda: questa misura è esplicitamente indicata dalle autorità sanitarie?
Risposta: no. Provvedimenti di questi tipo vengono attuati per fornire - dicono i Comuni - un ulteriore livello di precauzione.
E veniamo al prodotto utilizzato per la sanificazione delle strade: l'ipoclorito di sodio al 5%. Trattasi di sale di sodio dell'acido ipocloroso.
Il sodio che cos’è? Un metallo soffice, ceroso, argenteo, reattivo, appartenente alla categoria dei metalli alcalini.
L'acido ipocloroso che cos’è? Un acido inorganico debole che può essere prodotto facendo reagire acqua e anidride ipoclorosa.
L'ipoclorito di sodio viene diluito dall'1% al 25% in soluzione acquosa. L’odore è penetrante.
In parole povere, è uno sbiancante, un disinfettante. L'ipoclorito di sodio è un assassino positivo: sporicida, fungicida e virucida.
Per farla ancora più semplice, l'ipoclorito di sodio viene chiamato candeggina oppure varichina. Non è che l’Amuchina sia tanto diversa.
Qualche Agenzia di tutela della salute è in grado di esprimere un parere compiuto su eventuali interventi di sanificazione delle strade? E qualche virologo? No. Non sono ricompresi tra le procedure di prevenzione.
Qualche Agenzia di tutela della salute è in grado di fornire indicazioni sulle modalità e sui prodotti eventualmente utilizzabili? E qualche virologo? No.
Pertanto, siamo nel campo delle illazioni. Delle esperienze empiriche. Non è scienza, non è medicina. E allora, chi vuole la sanificazione delle strade? Elettori anziani, che votano e danno consenso: nonna Abelarda, l’ottuagenaria maga di Caserta, la vecchietta scaramantica di paese.
Forse, chissà, magari, ci sono esperienze di altri Paesi, in primo luogo la Cina. Lo si desumerebbe da presunti documenti di ignota provenienza. Che non è dato sapere se siano veri. E che sono stati tradotti dal cinese all’inglese e poi all'italiano.
I virologi s’interrogano su quanto tempo il corona sopravviva sulle superfici in ambienti confinati. Nel mentre, alcuni Comuni reputano di sapere tutto sul Covid-19 che si deposita sull’asfalto. Oppure pensano che i cittadini positivi stiano sputando dove passano le auto, e che altri vadano a leccare quella saliva.
Risultato: non esistono indicazioni sulle modalità di utilizzo dell'ipoclorito di sodio al 5% per sanificare le strade. Né riscontri sull'efficacia di tali azioni. Se la sanificazione delle strade aiutasse contro il Covid-19, ci sarebbe da congratularsi coi Comuni. Se invece facesse il solletico al coronavirus, potrebbe in qualche misura irritare le vie aeree delle persone che respirano la sostanza utilizzata dai Comuni.
Il consiglio degli esperti è di tenere le finestre chiuse quando avviene la sanificazione stradale. Nel dubbio, durante questa pulizia straordinaria, blindatevi in casa più ancora di quanto stiate facendo ora.
Tant’è vero che alcuni Comuni sanificano le strade, altri no. Altri ancora chiedono a enti gerarchicamente superiori, che non hanno risposte certe. Qualche ente effettua una sanificazione con un prodotto battericida: ammazza i batteri. Non i virus.
Attenzione anche al messaggio fuorviante che si dà al cittadino psicolabile: siccome il Comune sanifica la strada, allora posso uscire sicuro. In realtà, il rischio di contagio resta identico a prima.
In attesa che le amministrazioni locali ricevano spiegazioni direttamente da Nostro Signore Padreterno, l’Italia dei Comuni dimostra la sua debolezza. E la mancanza di un pastore che comandi il gregge impazzito. E se sanificassimo i Comuni che sanificano le strade?