mercoledì 23 novembre 2011

Milan-Barcellona 2-3. Sì, ma era un Barcellona barzelletta

Dicono che il Milan, grazie alla sua mentalità europea, abbia tenuto testa al Barcellona. “Tutto sommato, il pari era giusto. Rossoneri all’altezza degli spagnoli”. Dove sta la bugia? O, meglio, l’omissione? Dov’è la disonestà intellettuale? Qui: il Barcellona di stasera era una specie di nazionale sperimentale. Un sacco di riserve, gente in ruoli mai ricoperti prima, schemi inediti. Infatti, dal punto di vista tattico, gli uomini di Guardiola sono stati pietosi.

Scusate, ma io ho visto una partitella del giovedì, di quelle defaticanti, delle riserve del Barcellona (che ha corso al 70%) contro un’altra squadra di rossonero vestita.

La verità, dolorosa per certi personaggi strani del nostro calcio, è che solo l’Inter ha battuto il Barcellona, eliminandolo dalla Champions. E quel Barcellona era stratosferico. Mica la barzelletta di stasera.

sabato 19 novembre 2011

Sarà, ma Coutinho mi ricorda Zico

Continuano a rompergli le scatole con questa storia che è piccolo e magro e leggero. Nessuno ricorda però che il signor Coutinho è un classe 1992. Farà 20 anni il 12 giugno 2012: serve un minimo di pazienza per vederlo esprimersi ai massimi livelli. Calma.

Sì, è alto solo 171 centimetri e pesa sui 72 chilogrammi, ma se c’è un tipo che oggi ha giocato a calcio, questi è Philippe Coutinho, Toto Coutinho per gli amici.

Il brasiliano ha piedi dolci, possiede l’istinto dell’ultimo passaggio, dribbla veloce. Segna poco? Dalla panchina è un po’ difficile fare gol. Toto carioca ha margini di miglioramento inimmaginabili.

Dopo Inter-Cagliari confermo e ribadisco: Coutinho mi ricorda Zico. Vedi qui.

venerdì 11 novembre 2011

Moggiopoli: la lezione etica e giuridica di Napoli all’Italia

Non ho la controprova, sicché non posso dire quale sarebbe stato l’esito del processo penale che ha visto coinvolti, fra gli altri, Moggi (ex dg Juve) e Meani (ex addetto arbitri Milan), entrambi condannati. I fatti dicono che a Napoli tutto s’è svolto con la massima serietà. E tre giudici donna non si sono fatte influenzare da spinte mediatiche, tentativi di manipolazioni, teoremi assurdi. Si è rimasti fermi sulla linea dell’obiettività, della correttezza, della trasparenza.

Detto fra noi, tanto non ci sente nessuno, nei bar ci si dava di gomito: a Napoli finisce tutto in una sana pizzata sul lungomare.

E invece Napoli la bistrattata, la depredata da politici senz’anima, la sventrata dalla camorra, la maledetta da secoli, la devastata dalla disoccupazione, la zoccola da sputtanare a ogni piè sospinto, Napoli ha dato una lezione etica e giuridica all’Italia.

Francamente, me ne infischio del processo di secondo grado. Io ho visto una ragazzina americana che in un botto solo è passata da assassina semistupratrice a santa in quel di Perugia. Non mi sorprenderebbe se alla fine qualcosa di analogo accadesse per i processi penali del calcio. Però la verità è venuta a galla, almeno per qualche tempo, e tanto mi basta.

giovedì 10 novembre 2011

Non credo che alla Juve convenga stuzzicare troppo Moggi…

Juve e Moggi sono ai ferri corti. Come marito e moglie che non si sopportano più dopo aver limonato per anni. Big Luciano s’è stancato di una società bianconera così gelida nei suoi confronti. Se la tattica della Zebra gobba era perfettamente riuscita con Giraudo e Agricola (del tipo, ma chi li conosce ’sti due?), ottenendo in cambio una reazione con elettroencefalogramma piatto dei suddetti, nel caso di Moggi è arrivata la risposta dell’ex onnipotente bianconero. Stizzito, irritato. Come un serpente cui è stato schiacciato il codozzo.

Dove sta il guaio? Semplice. Di moggiopoli è emerso quanto vedete in foto: la punta dell’iceberg. Quello che tutti fiutavano e sospettavano s’è rivelato vero. Ma parliamo solo di robe di metà del primo decennio di codesto millennio. Ora immaginate un attimo che Moggi s’incazzi davvero. Ipotizzate che abbia d’improvviso voglia di parlare di tutto quello sa. Faccio solo un paio di esempi. La faccenda doping della Juve. La strana annata 1997-98 culminata col rigore di Iuliano su Ronaldo (un falso storico concentrarsi su quell’episodio, giacché in quella stagione e nelle successive si verificarono fatti stranissimi). Supponete che sputi davvero il rospo su farmaci, arbitri, designatori, schede svizzere. 

L’animo umano in generale è imperscrutabile. Quello di un uomo imbestialito può rivelare sorprese da fare paura.

Moggi mi ha stupito: “Come fanno a chiamarsi fuori? Io lavoravo per loro”. Ma cosa vuole dire? Cosa c’è dietro? Io attendo curioso.

Sotto questo punto di vista, il comportamento del Milan è stato molto più raffinato. Di altissimo profilo. Laddietro c’è una regia con un coefficiente d’intelligenza elevatissima. Leonardo Meani condannato a un anno. Parliamo di penale. Insomma, non è proprio una contravvenzione per divieto di sosta. No comment del Milan ora. Mentre nel 2007, era “solo” l’addetto agli arbitri del Milan, un collaboratore esterno. Ma senza calcare la mano. Diabolicamente Milan.

foto flickr.com/photos/trodel 

martedì 8 novembre 2011

Giacinto sorride di lassù. Moratti, che trionfo!


Luciano Moggi 5 anni e 4 mesi;
Paolo Bergamo 3 anni e otto mesi;
Innocenzo Mazzini 2 anni e 2 mesi;
Pierluigi Pairetto 1 anno e 11 mesi;
Massimo De Santis 1 anno e 11 mesi;
Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi;
Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro di multa;
Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi;
Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi;
Andrea Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa;
Diego Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa;
Claudio Lotito 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa;
Leonardo Meani 1 anno e 20mila euro di multa;
Claudio Puglisi 1 anno e 20mila euro di multa;
Stefano Titomanlio 1 anno e 20mila euro di multa.

mercoledì 2 novembre 2011

Inter-Lille 2-1: vincono i tifosi di San Siro

Inter-Lille 2-1. Otto considerazioni.

1) Milito si divora due gol. Il pubblico lo spinge urlando più volte il suo nome. Hanno vinto i tifosi dell’Inter. Non so cosa sarebbe successo in altri stadi italiani. È questione di consapevolezza: sappiamo di non essere mai stati in B, e di aver fatto la tripletta. Siamo unici. Mentalità europea, aperta, moderna. Grazie a Massimo Moratti.

2) Alvarez può far respirare qualche giocatore offensivo: negli ultimi minuti ha dimostrato di saper giocare a pallone. Non è Quaresma.

3) Samuel è uno dei più grandi difensori che abbiano mai calcato i campi di calcio.

4) Zanetti fra i migliori in campo: un fenomeno biologico da studiare in laboratorio.

5) Non me ne frega nulla dell’età di chi gioca: va in campo chi è più in forma. Se un 35enne corre più di un 20enne, il giovane si accomoda in tribuna.

6) Chivu a inizio carriera era un ottimo difensore centrale e un discreto difensore di fascia sinistra. Ora è un buon difensore di fascia sinistra e un modesto difensore centrale.

7) Se Thiagone Motta è in forma, fa vedere i sorci verdi agli avversari, nascondendo la palla.

8) La stagione è salvabile. Obiettivo, zona Champions in campionato; quarti di finale in Champions. Purché a gennaio arrivino quattro acquisti di spessore.