sabato 25 settembre 2010

Roma-Inter 1-0. Disastro Benitez, l’allenatore camomilla: toglie Pandev e mette Muntari; poi Coutinho ala destra


Benitez regala la vittoria alla Roma.

1) Toglie Pandev e mette Muntari a metà ripresa. Ci sono tre piccoli problemi.

a) Muntari ha dato ampia dimostrazione di non essere da Inter nella scorsa stagione. Perché insistere?

b) L’Inter è abituata a giocare con tre punte. Perché togliere Pandev?

c) Togliendo un attaccante e mettendo un centrocampista coi piedi di legno, dai un messaggio alla tua squadra: abbiamo paura. E un messaggio all’avversario: ce la puoi fare, siamo spaventati.

2) Dopodiché, Benitez si esibisce in una delle mosse che più lo mandano in sollucchero: Coutinho ala destra. Forza e coraggio, ancora un paio di apparizioni per il 18enne brasiliano all’ala, e comincerai a demolirlo psicologicamente.

3) Benitez si conferma un allenatore camomilla: è lento. Legge i match con la velocità di una tartaruga. Ci arriva tardi a capire le situazioni, se ci arriva. Chivu è in difficoltà per tutta la sera, specie dopo l’ammonizione che lo condiziona. Menez lo punta pericolosamente, lo supera e dà un assist d’oro e quel mezzo brocchetto di Borriello, che non intuisce, come suo solito. Il gol arriva da un cross di De Rossi da destra, guardacaso dove la Roma insiste per la presenza di Chivu. Se Santon non ti serve, perché non sta bene fisicamente, non lo portare neanche in tribuna.

4) Vado a intuito. Non ci metto la mano sul fuoco. Mi è parso di capire che Chivu si sia lamentato con la propria panchina. Della serie, qui sulla fascia sono da solo, mi serve l'aiuto di qualcuno: vedi Eto'o. Mi spiace, ma questi casini (ci sono in tutte le squadre) devono venir fuori negli spogliatoi. Non in campo, davanti a tutti. Benitez glielo spieghi, magari dopo un caffè.

Diamo al mister spagnolo ancora qualche settimana per ambientarsi. Forse i vari Muntari, Chivu (sul viale del tramonto) e altri ancora non li conosce a sufficienza. Giungerà però un punto di non ritorno. Che potrebbe essere il fallimento nel Mondiale per club di dicembre. Se non porta a casa quella coppa, vedo il suo futuro all'Inter più nero che azzurro.

Nella foto flickr.com/photos/richardstowey, il tifoso nerazzurro durante Roma-Inter: effetto Benitez! 
                                                                                                                                              
                                                                                                  

mercoledì 22 settembre 2010

Inter-Bari 4-0. Pagelle. Milito 8. Eto’o 9. Col Principe e col Re Leone, la notte nerazzurra è maestosa

Julio Cesar 7. Sul tiro che va sul palo non può nulla. Poi ordinaria amministrazione. Verso la fine l’acuto: deviazione in angolo su bordata mancina.

Maicon 7. Ehi, il Colosso c’è, allora: finalmente le sue discese sulla fascia.

Samuel 6,5. Non fa passare nessuno, fatta eccezione per i primi 30 secondi del match.

[Dalla panchina Cordoba 6].

Lucio 7. In difesa è imperforabile. Parte spesso dalle retrovie in percussione. Si procura il rigore del 3-0.

Chivu 6,5. Molto meglio rispetto alle precedenti uscite. Imposta con ordine, va al cross, difende senza affanno.

Cambiasso 6,5. Corre tanto, recupera, è un geometra pieno di fosforo.

Stankovic 7. Due prestazioni di alto livello in 72 ore: complimemti al serbo. Stavolta sulla mediana, 20 metri dietro rispetto a Palermo. Splendido quando, a muso duro, ricorda all’arbitro che sta esagerando a fischiarci contro falli inesistenti: un cartellino giallo speso con sagacia. Imbeccato magnificamente dal nuovo Zico (Coutinho, per lui pochi minuti), lancia Milito per il 4-0.

Pandev 6,5. Qualche spunto in velocità. Non la mette dentro, ma è continuo e pungente.

Snejider 7. Distribuisce gioco con sapienza. Sul suo cross, il fallo di mano per il rigore del 2-0. Un’azione incredibilmente simile a quella del rigore del 2-1 contro l’Udinese.

Eto’o 9. Assist di sinistro a Milito dopo un dribbling ubriacante. Altro assist a Maicon ancora da sinistra. E San Siro è ai suoi piedi: standing ovation. Lui ringrazia, indirizza baci al pubblico e sorride. Dopodiché il rigore del 2-0 e del 3-0. L’attaccante perfetto nella notte perfetta: Inter in fuga col Milan che pareggia. Al gol della Lazio, un San Siro gaudente diventa una bolgia nerazzurra.

Milito 8. Segna di testa come un centravanti di sfondamento, va sempre in pressing, raddoppia di destro con una zampata simile all’1-0 nella finale di Champions. Il Principe è tornato.
                                                                                                                                              

sabato 18 settembre 2010

Milan-Catania 1-1: non sempre ci sono pollastri da spennare come l’Auxerre… La grancassa mediatica è in lutto?


Ho visto malissimo il Milan contro l’Auxerre. Non fosse stato per un errore di posizionamento difensivo dei francesi, i rossoneri avrebbero pareggiato (o perso) pure con la squadra più scalcagnata del Vecchio Continente: l’Auxerre. Eppure la grancassa mediatica ha fatto rimbombare l’urlo del Milan per benino in Italia: pareva che la squadra di Allegri avesse fatto la tripletta, e cioè coppa Italia, scudetto e Champions (impresa riuscita solo all’Inter in Italia). Adesso è arrivato lo stentato pari col Catania a San Siro. Un 1-1 che i siciliani digeriranno a fatica: Ricchiuti doveva chiuderla sullo 0-2 e invece ha cappellato solo davanti ad Abbiati.

Ora sono curioso di leggere i quotidiani sportivi di domani per valutare come viene commentato il pari interno col Catania. Domandina: fosse capitato all’Inter di perdere a Cesena e pareggiare coi siciliani, cosa si sarrebbe detto?

Chiusura dedicata agli assistenti arbitrali. Sostenere che è stata una serata fortunata per il Milan è poco. Coi fuorigioco gli è sempre andata di lusso, con gli attaccanti rossoneri, oltre la linea difensiva, spesso non segnalati dall’omino con la bandierina. Misterioso anche il fallo fischiato a Maxi López che aveva anticipato pulito Thiago Silva e stava volando in porta: Morganti avrà avuto una visione...

Resta dell’idea che il Milan vinca tutto, come dice Ibrahimovic. D’altronde, con tutti i soldi che ha speso…

In quanto all'Inter, spero che Benitez si dia una sveglia e lanci Coutinho: quello è il nuovo Zico. È ora di imprimere una benedetta accelerata: basta con la camomilla.

[foto via Auxerre]
                                                                                                                                                     

martedì 14 settembre 2010

Twente-Inter 2-2. Pagelle: Eto’o 8; Milito 1

Julio Cesar 7. Incolpevole sui due gol, compie un prodigio atletico deviando in corner una punizione micidiale.

Maicon 5. Svagatello, timoroso. Per ora minime tracce del colosso.

Samuel 6,5. Concede pochissimo agli avversari. Sul finale scivola, quasi mandando in gol l’attaccante, ma poi fa un balzo felino e riacciuffa il pallone.

Lucio 6,5. Imposta da dietro con il consueto ardore. Difende con ordine.

Zanetti 6. Scende in attacco solo un paio di volte, comunque laddietro è disciplinato.

Cambiasso 6. Meno brillante rispetto alla partita con l’Udinese: fa da frangiflutti proponendosi poco.

Mariga 6. È un altro rispetto al match casalingo di sabato. Meriterebbe almeno 6,5, ma quel gesto isterico in pieno recupero non glielo perdono: testata all’avversario. Robacce che faceva Montero: vedi pugno a Di Biagio. Noi siamo l’Inter, e queste cose non ci piacciono.

Pandev 6. S'infortuna a inizio secondo tempo. Esce dal campo in barella facendo smorfie di dolore. Due speranze: che non sia nulla di grave e che torni il Goran scintillante di qualche mese fa, quando realizzò un gol storico su punizione contro il Milan.

Snejider 7. Segna di sinistro, distribuisce assist. Poi s’intestardisce un po’ a tirare da lontano, sempre alto.

Eto’o 8. Gol meraviglioso di destro nell’angolino basso alla destra del portiere. È l’attaccante moderno per eccellenza, che dribbla, tira, difende e pressa. Si comporta da fuoriclasse: ci leva le chiappe dal fuoco mentre eravamo pericolosamente sotto per 2-1.

Milito 1. Un passo avanti rispetto a sabato, quando gli avevo dato zero in pagella. Inizia bene, con un sinistro prepotente da cui scaturisce il gol del vantaggio di Snejider. Dopodiché fa un autorete di testa. E annega nella pioggia. Ma lo sappiamo: lui tornerà forte come prima.

Dalla panchina Coutinho 6,5 [foto Inter]. Un paio di verticalizzazioni con triangoli rapidi. Guadagna due calci di punizione. Tira due volte ma incontra la muraglia umana davanti che respinge. È solo un mio umile pensiero: questo deve giocare molto di più. Io vedo i lampi del fuoriclasse. Pregasi ricordarsi che stiamo parlando di un bimbo: ha 18 anni. Su Benitez, un po' di coraggio, su.
                                                                                                                                                      

sabato 11 settembre 2010

Cesena-Milan 2-0. I rossoneri DEVONO vincere tutto. Altrimenti è fallimento


Quando l’Inter di Moratti spendeva un sacco di soldi d’estate, era la favorita. E non vinceva. Arrivavano per questo le pernacchie. Mi pare doveroso sottolineare che il Milan ha l’obbligo di vincere tutto: ha speso un pacco di milioni grande quanto una montagna, e ora deve solo trionfare in ogni competizione.

Mi incuriosisce a questo punto l’atteggiamento dei mass media, che da settimane parlano solo di Milan. Sulle tv private del Nord Italia esiste solo il Milan. Le prime pagine di qualche noto quotidiano sportivo sono dedicate solo al Milan.

È un’apoteosi Milan. Con giocatori che d’improvviso s’innamorano di una maglia. Perfino Benitez, placido come uno zio di campagna, se n’è accorto. E in settimana è sbottato. Benvenuto anche a lui nel mondo Inter. Qui guai ad abbassare la guardia, se no ti stritolano mediaticamente, con pericolosi risvolti anche in campo: vedi entrate da dietro e falli di mano in area che non vengono sanzionati con calci di rigore. Mourinho l’aveva capito subito. Il buon Rafa ne sta prendendo coscienza: serve controbattere punto su punto.

Il Milan vincerà tutto: l’ha detto Ibrahimovic. Per me, era e resta favoritissimo. Nonostante l'Inter dia segni di risveglio.
                                                                                                                                                           

Inter-Udinese 2-1. Pagelle. Eto’o 8. Mariga 2. Milito 0.

Julio Cesar 6. Sul cross che ha generato il gol (colpo di testa di Floro Flores) doveva uscire. E dopo la zuccata dell’attaccante, tuffarsi. Poi diventa sicuro, salvando fuori dall’area con tempismo perfetto per sventare un’incursione udinese in contropiede.

Zanetti 6. Ammonito subito, non entra più con decisione per evitare il rosso. Viene preso d’infilata da Sanchez un paio di volte. Non male quando scende sulla destra.

Samuel 5,5. Perde Floro Flores sul gol. Poi si riprende.

Lucio 8. Segna di sinistro alla grande. Difende coi denti, si propone in attacco. La nostra colonna.

Chivu 5. Fa il suo compitino. È un atleta sul viale del tramonto.

Cambiasso 6,5. Si danna con pressing sulla trequarti e a metà campo.

Mariga 2. Primo tempo promettente. Ripresa sulle ginocchia. Anziché tirare, fa un passaggino al portiere avversario. Nell’ultimo quarto d’ora è un fantasma. Improponibile. O lo usi per una decina di minuti finali, o lo mandi a farsi le ossa altrove.

Biabiany 5. Non incide. Giovane, ha bisogno di tempo.

Snejider 6,5. Primi 45 minuti con lanci e passaggi illuminanti. Secondo tempo discreto. Procura il rigore.

Eto’o 8. È il leader attuale. Gioca a sinistra ed è costantemente pericoloso. Rapido, reattivo. Tira malissimo il rigore, poi è lesto a ribattere in rete.

Milito 0. Un paracarro. Lo aspettiamo.

[foto via Inter]  
                                                                                                                                                             

mercoledì 1 settembre 2010

Milan campione d’Italia 2010-2011


Il campionato è terminato alle 19 di martedì 31 agosto: l’ha già stravinto il Milan. Una squadra meravigliosa senza avversari, con un attacco atomico formato da Pato, Ronaldinho, Ibra e Robinho. Sono i più forti, di gran lunga, e non ho nessun problema ad ammetterlo. Così come mi piaceva da pazzi la coppia Gullit-Van Basten. L’Inter avrebbe potuto rispondere con un centrocampista e un attaccante di qualità: non è arrivato nessuno.

Moratti non ha voluto sborsare un euro. Non credo alle dietrologie, della serie: adesso hai vinto davvero troppo, smettila che ci stai dando serio fastidio. Penso piuttosto che il Petroliere voglia quanto prima raggiungere la parità di bilancio. È un suo diritto.

Benitez può salvare la stagione centrando la coppa Intercontinentale (mi piace chiamarla in quel modo) di dicembre. Ma con una rosa così conciata, perfino affrontare l’Internacional diventerà un incubo. L’obiettivo non dichiarato dei nerazzurri è entrare in zona Champions: se la vedrà con Roma, Juve e Napoli (Cavani è fortissimo, che coppia con Lavezzi).

A mio modesto avviso, là in mezzo, fra i nerazzurri, c’è un nuovo Zico: Coutinho. L’unica speranza per restare a galla è una sua esplosione. Il 18enne brasiliano, però, vede poco il campo. E se gioca la mezz’ora finale come ala destra (vedi Bologna), è dannoso.

Capitolo Champions: Barcellona, Chelsea e Milan alla pari per vincerla. Forse l’Inter può superare la fase eliminatoria.

Onore al Milan campione d’Italia 2010-2011. La lotta si riaprirà solo dalla stagione 2011-2012.

[foto via Milan]