venerdì 26 aprile 2024

Auto elettrica: così dopano i dati di vendita globali


I furbetti dell’auto elettrica sono scatenati.

Vi dicono: nel 2023, nel mondo, sono state vendute 14,2 milioni di auto elettriche. Un boom, con un +35% sul 2022.

Qual è il trucco per alterare i numeri?

Prendono un dato vero di una società seria di ricerche (EV Volumes), estranea ai magheggi mediatici: 10 milioni di auto elettriche vendute. Aggiungono un dato vero della stessa società: 4,2 milioni di ibride plug-in. Sommano i due dati veri per creare il dato falso: 14,2 milioni di auto elettriche.

Le ibride plug-in, come noto, tutto sono fuorché elettriche. Se fossero tali, si chiamerebbero elettriche. Invece si chiamano ibride plug-in perché composte da un motore a benzina (orrore) e da una grande batteria che si ricarica collegandola a una fonte esterna: vetture alla spina come le elettriche, ma non elettriche.

Il trucco riesce bene? Sì, la platea applaude. Basti vedere il numero di copiaincollatori folli che, dietro spinta di manager inadeguati, appiccicano la pseudo notizia nei siti web e nei social.

A chi fa comodo il dato alterato? Ci sono lobby che mettono in campo l’artiglieria pesante pur di fare il lavaggio del cervello in fatto di auto elettrica.

Se non credete a me, allora crederete al grafico che metto a corredo del mio scritto. Fonte EV Volumes. Mi permetto di agevolare la vostra lettura facendo da legenda vivente: in verde le elettriche, in azzurro le ibride plug-in. Balza all’occhio un unico vero boom: delle ibride plug-in.

Per completezza, il link qui.

Qualora qualcuno fosse ancora scettico, un’altra fonte, corretta: Iea. Dice: “Almost 14 million new electric cars were registered globally in 2023”. Col rimando alla nota 1: “Throughout this report, unless otherwise specified, ‘electric cars’ refers to both battery electric and plug-in hybrid cars, and ‘electric vehicles’ (EVs) refers to battery electric (BEV) and plug-in hybrid (PHEV) vehicles”. Ve la faccio breve: auto elettriche = elettriche + ibride plug-in. Da qui, le previsioni su quante elettriche verranno vendute in futuro, con una serie di straboom sconfinati. Ve le risparmio: se la base di partenza è un mix con le ibride plug-in, questa inficia il risultato.

giovedì 18 aprile 2024

Bufala: a Parigi la bici batte l’auto

Va fortissima la fake news in salsa francese: a Parigi la bici batte l’auto. Il titolo è a effetto, acchiappa. Ma la realtà è molto diversa. Dieci osservazioni per voi.

1) L’11,2% dei trasporti effettuati dai residenti in pieno centro a Parigi avviene in bici, rispetto al 4,3% in auto. In pieno centro. Che non è proprio un paesello di mille anime. In tutta la città metropolitana, abbiamo 12 milioni di abitanti. In pieno centro, 2 milioni. Pertanto, l’indagine (commissionata dall’Istituto Paris Region) riguarda una porzione minuscola di Parigi.

2) Anche a Milano, in via Dante, i pedoni e le bici e i monopattini elettrici surclassano l’auto. Perché in via Dante l’auto non può circolare, per legge. Nel centro di Parigi, ci sono mille tagliole di ogni genere anti auto e anti Suv: chiara la ripercussione.

3) Nelle aree limitrofe al pieno centro di Parigi, il 18,9% degli spostamenti avviene in bici rispetto al 6,6% in auto. Ma guarda, più ti allontani dal centro, meno si usa la bici. E perché? Sono meno verdi? Sono ottusi? Amano inquinare e fare rumore?

4) In pieno centro, a Parigi, hai metro e autobus, bici condivise, negozi in quantità: certo che qualche giretto in bici lo puoi fare.

5) L’indagine è stata condotta tra ottobre 2022 e aprile 2023 su un campione di 3.337 francofoni dai 16 agli 80 anni. Chissà perché per gli under 16 e gli over 80 non c’è spazio nel report. Ipotesi a): è gente che deve stare a casa a dormire o in lockdown. Ipotesi b): questi non hanno il diritto di muoversi. Come per magia, qualora si includessero under 16 e over 80, le percentuali cambierebbero. È come se io facessi un’indagine sul volume della musica nelle discoteche e nei pub interpellando solo ragazzi fra i 16 e i 25 anni…

6) La durata media dello spostamento in bici sui 7 giorni monitorati è di 24 minuti. Andando pianino e rispettando le precedenze, si presume, visto che non parliamo di ciclisti professionisti dopati durante qualche gara. Dunque, 24 minuti. Viaggetti mini fra le vie del pieno centro, niente di più.

7) “Presumiamo che dietro questi indicatori macroscopici si celi una realtà più complessa (orari fluttuanti, luoghi di lavoro variabili e multimodalità settimanale) in un contesto di telelavoro standardizzato, flessibilità lavorativa e uso intensivo di strumenti digitali. È previsto un approfondimento su questa mobilità atipica”. Così dice lo studio. Insomma, parecchio smart working, e sul sellino di tanto in tanto.

8) “L’auto è il mezzo motorizzato primario utilizzato in tutta la regione, con una forte preponderanza nelle periferie esterne, in correlazione con gli stili di vita e il minor servizio di trasporto pubblico in queste aree. Troviamo il tasso di occupazione dei veicoli pari a 1,04 persone per il motivo casa-lavoro”. Lo evidenzia il report. Vince l’auto.

9) Chi dice che la bici batte l’auto a Parigi non ha mai messo il naso fuori dal suo cortiletto green, mentre ammira un nullafacente che viaggia sul monopattino elettrico col gelato in mano. È tuttavia suo diritto quello di inforcare la bici per recarsi da un lato all’altro della città metropolitana francese, e ritorno. Buona pedalata.

10) Tutto nella fonte primaria: qui.