martedì 26 febbraio 2013

Barcellona calcio: un cadavere in 5 punti

1) Niente pressing, primo punto di forza del Barcellona.

2) Tre elementi della rosa in lieve sovrappeso, specie Iniesta.

3) Verticalizzazioni azzerate, ma solo passaggi orizzontali. Squadra che si allunga in fase offensiva, per poi non riuscire a ricompattarsi al momento di ripiegare.

4) Mancanza di reattività neuromuscolare sul breve: l’accelerazione (la partenza da fermo) è quella dei ragazzi di 15 anni, la ripresa (acquisire più velocità mentre già si è in movimento) è quella delle donne che giocano a calcio (con rispetto parlando). Incapacità di vincere i contrasti: il piede lo mettono sempre senza decisione.

5) Inconsistenza dei tiri dalla distanza: ho visto un paio di conclusioni dai 20 metri che sembravano passaggi.

I motivi? Solo ed esclusivamente fisici. L’assenza di Guardiola o di un vero allenatore in panca non c’entra nulla. Casomai, quei 5 punti sono i motivi per cui Guardiola se l’è data a gambe levate: il Barcellona è morto e lui sapeva.

Mmm... Dai Fuentes, qui accadono cose strane: dicci a chi davi le tue robe magiche...

Tennisti che scompaiono, squadre di calcio che si squagliano, atleti che da supereroi diventano uomini normali... Forza Fuentes, contaci tutto, dai...

domenica 24 febbraio 2013

L'Inter ha solo Handanovic



Questo è già uno dei portieri più forti di ogni epoca. Handanovic ha giocato da solo contro il Milan.

È l'Inter più triste dal 2004 a oggi: abbiamo toccato il fondo. Se il Milan, dopo aver fatto investimenti massicci, non ci ha battuto neppure in questo derby, vuol dire che abbiamo proprio la superiorità sotto la Madonnina: la prova che siamo i più titolati, non essendo mai andati in B (nemmeno due volte), e avendo fatto la tripletta, unici a Milano.

mercoledì 20 febbraio 2013

Maradona se lo mangiava a Messi...

Ci andrei piano a dire che Messi è più forte di Maradona.

Diego non ha mai giocato nel Barcellona stellare di Guardiola (quello di oggi è un discreto Barca e nulla più, e se il Pep è fuggito, è perché sapeva, come Mou quando è andato in fuga da un'Inter finita). Messi ha avuto tutta la squadra, anzi la rosa, a propria disposizione.

Diego faceva brillare gli attaccanti: chiedere a Valdano, Giordano, Careca. Messi distrugge gli attaccanti: vedi Ibra, Sanchez e compagnia.

Diego ha vinto nel Napoli e in un'Argentina inguardabile. Messi ha vinto in un Barcellona mostruoso.

Diego subiva fallacci in serie, a ripetizione. Messi no.

Diego aveva più rapidità, reattività neuromuscolare, potenza di tiro.

Diego calciava meglio le punizioni da qualsiasi distanza.

Diego era e resterà il più grande. Messi era e resterà fra i migliori, ma non il numero uno e nemmeno tra i primi quattro, visto che Pelé, Di Stefano e Cruijff potrebbero avere qualcosa da ridire.

In definitiva, come dicono a Napoli, Maradona "so magnav a Messi".

domenica 17 febbraio 2013

Perché quando dicevo che, con quella panchina, l'Inter (forse) è da settimo posto nessuno mi credeva?

L'Inter aveva tre fuoriclasse. Nell'ordine: Eto'o, Milito, Sneijder. Senza quei tre, non sostituiti con giocatori all'altezza, è una squadra da settimo posto. L'importante è non cadere nell'errore di non rinnovare la fiducia a Stramaccioni, che fa quel che può, con un materiale tenico così scadente. Sotto il profilo atletico e nervoso, la rosa non regge tre impegni settimanali. La prossima stagione servono innesti importanti in ogni reparto per non uscire dal giro europeo (Europa League, intendo, perché per la Champions Juve, Milan, Lazio e Napoli sono più attrezzate dell'Inter). Occorrono investimenti oculati: certo che se vai a comprare Jonathan, Pereira, Silvestre e Schelotto, buttando via quei pochi soldi che puoi spendere, resti inchiodato a metà classifica anche in futuro. Io qui avevo previsto tutto, ma nessuno mi credeva.

domenica 10 febbraio 2013

Nuovo regolamento di calcio: è assolutamente vietato ammonire ed espellere i giocatori del Milan. Ma un rigorino glielo si deve dare


Coraggio amici arbitri, coraggio. So che siete in buona fede. Se ogni tanto ammonite o espellete un giocatore del Milan, non muore nessuno. Niente male la cecità sul fallaccio da rosso di Niang. Stendo un velo pietoso sul secondo giallo a Mexes per fallo di mano. Dimentico i falli a ripetizione di Flamini e il rigore su Conti. È questione di metro di misura: perché il rigorino pro Milan lo vedi, e il resto no? Perché hai ammonito così tardi Ambrosini? Risposta: non sei un buon arbitro.