lunedì 28 luglio 2008

Milanisti, godete: ho visto un Ronaldinho meraviglioso

Mi son gustato l'amichevole del Brasile contro il Singapore: 3-0. Sì, tutto quello che volete: per i sudamericani trattavasi di una passeggiata; non c'era agonismo; i difensori arcigni latitavano. Però anche da questi incontri si desume se un giocatore è finito o può ancora disputare match ad alto livello: quando Maradona scendeva in campo nelle amichevoli, per esempio, rappresentava uno spettacolo; così come quando si allenava, perfino nel fango e con una mela. Ebbene, vi annuncio che Ronaldinho - per quanto ho visto - è tuttora un fuoriclasse.

Testa alta, passo felpato, assist, lanci, finte, tiri, gol: il carioca ha mostrato il repertorio completo. Mi è piaciuto tantissimo. Che i milanisti godano. Unica nota stonata: quel paio di chiletti di troppo che si porta ancora appresso.

Penso che Galliani sia al settimo cielo, perché sente di aver azzeccato l'acquisto. Invece, noto un certo disorientamento fra i tifosi dell'Inter, perplessi di fronte a una campagna estiva senza il tanto atteso exploit.

Piuttosto, non mi pare possa quadrare il cerchio se Ancelotti farà giocare contemporaneamente Pirlo, Seedorf, Kaká, Pato e Ronaldinho. Di grazia: chi difende a centrocampo? Soltanto Gattuso?

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giovedì 24 luglio 2008

Muntari serve all’Inter? Sì, ma soltanto se Mourinho gli placa i bollenti spiriti

Ha un modo molto africano di correre: falcata più ampia del solito col petto assai proteso in avanti. Gioca con sapienza tattica e distribuisce palloni con entrambi i piedi. Non ha paura di nulla e nei contrasti è difficilmente battibile. Lui è Sulley Ali Muntari, ghanese di soltanto 24 anni, che seguo con enorme interesse da anni. Ora è dell’Inter. Servirà a Moratti e Mourinho a vincere il quarto scudetto di fila e la Champions?

Risposta. Se il tecnico portoghese riesce a raffreddare i bollenti spiriti di Muntari, allora il gioiello africano servirà eccome alla causa nerazzurra, sia quest’anno sia in prospettiva. Eh già, perché il giovane Sulley ha un punto debole di non poco conto: l’ardore agonistico lo porta a strafare. Risultato: cartellini gialli in quantità, e qualche rosso di troppo.

È proprio sull’aspetto caratteriale - più che tecnico o tattico - che Mourinho dovrà lavorare: allo Special One il compito di fare del ghanese uno dei centrocampisti più forti del mondo. Impresa che gli è già riuscita al Chelsea con Lampard.

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lunedì 21 luglio 2008

Inter: niente Lampard? Un guaio per Mourinho. Ora la speranza è Stankovic

Mi spiace per i tifosi dell'Inter e per i fan di Mourinho, ma la campagna estiva della Beneamata è una delle peggiori da quando Moratti è proprietario dell'unica squadra italiana mai andata in B. Tutto ruotava attorno a Lampard; e sull'inglese, l'Inter doveva costruire il centrocampo che le permettesse di vincere il quarto scudetto di fila (incredibile!) e la sospirata Champions. Risultato a oggi: il giocatore tanto desiderato resta al Chelsea.

Un bel guaio. Giacché né Cambiasso né Vieira né tantomeno Dacourt hanno le caratteristiche di Lampard. E Stankovic? Ha i numeri, e due anni fa - specie nel girone di andata - giocava in modo mostruoso; ma nei mesi scorsi non è stato bene. La speranza dei tifosi dell'Inter è - a questo punto - che il serbo ritorni quello d'un tempo. Allora non si rimpiangerebbe Lampard. In caso contrario, sarà dura andare avanti in Champions con un centrocampo composto da muscolari, non molto dotati in quanto a fantasia e geometria.

Mio piccolo suggerimento a Moratti. Il mercato chiude a fine agosto: a metà mese, il Petroliere dovrebbe tentare con Abramovich l'ultimo affondo, offrendo 17 milioni di euro.

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sabato 19 luglio 2008

La tristezza estiva dei tifosi dell'Inter



Non prendiamoci per i fondelli: tutti san bene che i tifosi dell'Inter sono afflitti da tristezza estiva dovuta a un mercato moscio. I signori dell'altra sponda, i cuginastri rossoneri, si sono portati a casa Ronaldinho (che vale Flamini, Zambrotta e Borriello messi insieme ed elevati alla trentesima potenza). Invece, il Petroliere tre volte campione d'Italia non riesce proprio a sistemare il centrocampo.

Eppure, l'Inter ha bisogno come il pane di un uomo alla Lampard; in alternativa, Hamsik, del Napoli, che rappresenterebbe più un investimento a lungo termine, essendo giovanissimo. Ma Moratti raccoglie secchi no a tutt'andare da Chelsea (con Abramovich che chiede 25 milioni di euro per il suo centrocampista, contro un'offerta di 10 milioni) e Napoli (con De Laurentiis deciso a mettere in piedi una squadra che entri in Champions).

Risultato: tifosi della Beneamata depressi. La pillolina Mancini (brasiliano ex Roma) poco ha fatto per tirare su il morale. Piuttosto, le cessioni di giocatori come Solari e la possibile partenza di Burdisso vengono salutate con maggior entusiasmo.

L'Inter resta fortissima: è la favorita per il quarto scudetto. Però la Champions passa per il centrocampo, ossia per Lampard. A questo punto, tanto vale che Moratti si sveni e arrivi ad almeno 15 milioni di euro per l'inglese. Altrimenti la malinconia nerazzurra cresce, di fronte all'accendersi della fantasia brasiliana rossonera, e ai sorrisi smaglianti di Galliani.

mercoledì 16 luglio 2008

Ronaldinho: più che un bel colpo per il Milan, è un brutto colpo per l'Inter

Doveva essere la regina del mercato. Era partita a razzo con la possibilità di comprare almeno uno fra Lampard, Drogba, Carvalho (Chelsea), Ronaldinho (Barcellona), Aquilani (Roma) e altri campioni. Adesso si ritrova mediaticamente surclassata dal Milan, che ha portato a casa proprio il brasiliano di cui sopra. Lei è l'Inter, che per adesso è la grande delusa del mercato.

Infatti, Mancini (dalla Roma) non basta se si vuol puntare all'accoppiata storica scudetto-Champions. Né Mourinho può fare i miracoli. Al momento, i rossoneri stanno stravincendo il derby, proprio grazie a Ronaldinho. Giacché gli altri acquisti del Milan (da Zambrotta a Flamini fino a Borriello) non sono esaltanti.

A Moratti la palla: stuzzicato sia dai cugini, che hanno rubato le prime pagine ai tricampioni d'Italia, sia dal trionfo mediatico di Galliani, ha voglia di scucire denaro per un fuoriclasse?

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domenica 13 luglio 2008

Ma un Tacchino freddo come Bergkamp può dare consigli validi a un Leone caldo come Lampard?

Uno dei più terribili bidoni mai arrivati in Italia è Dennis Bergkamp, all'Inter nel 1993: lo reputo all'altezza di Blisset (Milan) e Zavarov (Juve). Quando giocava a Milano, aveva la grinta di un passerotto, la personalità di un anatroccolo, il mordente di un bovaro incinto. Nei suoi due anni meneghini, l'olandesino ha lasciato così tanto il segno da meritarsi l'appellativo di Tacchino freddo.

Adesso, il biondino schizzinoso - che usciva sempre dal campo senza sudore e con la maglietta linda - sconsiglia a Lampard di venire all'Inter. Il motivo? Il suo biennio nerazzurro "è stato un inferno". Oh, come lo capisco... si è portato a casa una valanga di quattrini per lamentarsi ogni dì: qui non si gioca all'attacco; le interviste le rilascio soltanto ai giornalisti dotati di registratore; dobbiamo aprire sulle fasce e via giustificando.

Al primo fiatino che sentiva sul collo, si eclissava parzialmente; al successivo calcetto alle caviglie, Tacchino freddo scompariva nel nulla. Come? Con l'Arsenal ha fatto tanti gol? Se è per questo, anche Blisset, Rush, Jordan segnavano Oltremanica; ma nel campionato italiano - dove ti mordono i polpacci su campi pesantissimi - ci vogliono gli attributi. A conferma di quanto dico, con l'Olanda e in coppa Campioni, Bergkamp non ha combinato granché.

Certo, se Tacchino freddo dovesse dare suggerimenti a un olandesino volante altrettanto etereo, allora si tratterebbe di dritte importanti, da tenere in considerazione. Ma con Lampard le cose cambiano: l'inglese è una belva assatanata del centrocampo; ha anima, rabbia agonistica, feroce determinazione.

Bergkamp farebbe cosa giusta per sé e per i tifosi dell'Inter se si limitasse a crogiolarsi con i suoi ricordini inglesi. Perché un Tacchino freddo non può indicare la retta via a un Leone caldo come Lampard.

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sabato 12 luglio 2008

Borriello, non credi di esagerare?

Il Milan ha comprato Borriello e adesso vuole anche Shevchenko e Ronaldinho. Accantono le disquizioni tecniche e tattiche per concentrarmi soltanto sulla reazione del neoattaccante rossonero. A quanto pare, il ragazzo non gradisce che la società di via Turati porti a casa altri numeri nove. Sentite il suo agente, Tiberio Cavalleri: "Per quanto riguarda il presente, il Milan ha dimostrato di volere puntare su di lui. Se però il parco attaccanti rossonero si dovesse arricchire di altri giocatori, la sua posizione potrebbe cambiare".

Ma cosa cavolo vuol dire?! Borriello - attraverso il suo agente - si sbaglia di brutto. È giusto che il Milan si muova come gli pare e piace; che compri tutti gli attaccanti del mondo; che diffidi di un giocatore, Borriello appunto, il quale in passato ha miseramente fallito in una grande squadra.

I rossoneri, Galliani in testa, si tutelano legittimamente contro un altro flop di Borriello. Perché un conto è giocare nel Genoa - con rispetto parlando -, un altro a San Siro, sotto gli occhi di 80.000 persone, e con milioni di tifosi che ti osservano mille volte nei replay tv.

Se Borriello è forte, allora segna gol a palate e il posto da titolare non glielo leva nessuno. Se invece non è all'altezza, i vari Inzaghi, Ronaldinho, Pato, Shevchenko e compagnia gli faranno le scarpe. È la durissima legge di chi guadagna milioni di euro per mettersi in mutande e rincorrere un pallone all'aria aperta.

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mercoledì 9 luglio 2008

Chelsea: occhio a non fare con Lampard l'errore che commise l'Inter con Matthäus

Metà anni 90: Matthäus, uno dei più grandi centrocampisti di ogni epoca, vuole abbandonare l'Inter dell'allora presidente Pellegrini per il Real Madrid. Ma il numero uno nerazzurro s'impunta e non lo lascia andare via: c'è un contratto e lo rispetti, amico Lothar. Questo il messaggio inviato al tedesco e anche al mondo intero. Risultato: Matthäus, fra una ragazza e l'altra (di cui continua ad avere grande passione), fra un viaggio in Germania su bolidi a quattro ruote e una capatina ad Appiano Gentile, gioca una stagione mediocre. Sarebbe stato meglio lasciarlo amdare a Madrid, incassare quattrini e investirli in personaggi motivati.

Luglio 2008. Lampard, attualmente uno dei più grandi centrocampisti del mondo (se non il migliore, visto che attacca e difende come un ossesso), vuole lasciare il Chelsea per l'Inter. Ma la squadra inglese è intenzionata a trattenerlo: il contratto lo lega al team di Abramovich ancora un anno.

Mi pare - anche considerando l'esperienza Matthäus - che il Chelsea stia sbagliando di brutto. Si tiene un giocatore demotivato; dopodiché lo venderà a costo zero, rinunciando a incassare i bei soldini che Moratti vuol tirare fuori adesso. Lo stesso errore dell'Inter di Pellegrini.

È che in certi frangenti si deve mettere da parte l'orgoglio e puntare al concreto. Sapete perché il Chelsea vince poco nonostante spenda tanto? Sapete perché il Manchester ha fatto a pezzi i Blues in campionato? Risposta: perché Abramovich è troppo umorale, e invece dovrebbe pianificare il futuro su basi intelligenti. Partendo da una parolina magica: motivazioni.

foto Matthäus qui

lunedì 7 luglio 2008

La donna perfetta ama il tifoso di Inter, Milan, Juve...



Altro che video scherzoso; chissà quanti uomini vorrebbero, al loro fianco, una donna come quella che vedete su, in qualità di fidanzatina amorevole o di moglie comprensiva. E allora - maschiacci calciofili che mi leggete - godetevi la signora in bianco del filmato, e sognate che possa diventare la vostra partner per la vita. Un amore calcistico.

via camisanicalzolari

sabato 5 luglio 2008

Cari tifosi della Juve, Stankovic sarebbe un doppio colpo per voi

Rifiutare adesso Stankovic perché a sua volta lui, qualche anno fa, disse di no alla Juve è un suicidio: i tifosi bianconeri che contestano il serbo fanno come il toro che, per far dispetto alla vacca, si taglia i testicoli. Infatti, il mediano nerazzurro è un giocatore eccezionale per grinta e temperamento: la scorsa stagione, seppure dolorante, è sceso in campo sempre dando il 100%. Cosa che non tutti i professionisti fanno, specie se infortunati.

Sicché, portando Stankovic a Torino, la Juve farebbe un doppio colpo: prendersi un campione e toglierne uno all'Inter.

Eppoi ci sarebbe parecchio da discutere sui motivi che spingono a dire no al serbo. Tutto sommato, anche Giraudo e Moggi vincevano col Torino prima di passare alla Juve; e Capello - quand'era al Milan - disse che i bianconeri sono "gesuiti"; e Lippi andò all'Inter prima di tornare alla Juve. D'altronde, che devono fare quesi signori? Vanno dove la carriera e i soldi li portano, giustamente. Così è anche per Stankovic.

Ansia da prestazione: la futura Juve si condanna da sé

Entri in campo per giocare bene e arrivare più o meno a metà classifica: arrivi terza e tutti ti dicono che hai fatto un grande campionato. Questa è la Juve della scorsa stagione. Adesso, invece, affermi di essere da scudetto. Come inciderà questa diversa posizione di partenza? Risposta: darà ansia da prestazione ai bianconeri.

Infatti, se inizi a fari bassi e non crei aspettative, nessuno avrà da ridire in caso di qualche sconfitta: tutto quel che viene è ben accetto. Ma così, con l'obiettivo dichiarato di strappare finalmente all'Inter lo scudetto (vinto addirittura tre volte, di cui due sul campo), se incappi in un pareggino fuori casa, sarà un guaio.

La Juve si è condannata da sola: alla prima difficoltà, avrà rogne non da ridere. Oltretutto, la scorsa stagione si è concentrata sul campionato (giacché in coppa Italia è stata fatta subito fuori dall'Inter); nei prossimi mesi, al contrario, combatterà anche in Champions, con un dispendio di energie psicofisiche enorme.

venerdì 4 luglio 2008

Atalanta e Livorno: mistero. Ma qual è la portata del barbatrucco nel campionato italiano?

Piomba come un macigno sulla testa degli appassionati di calcio la vicenda Atalanta-Livorno, i cui contorni sono da chiarire: nello scorso campionato, pare che alcuni giocatori si siano messi d'accordo per orientare il risultato. E sembra che qualcuno non sia stato ai patti: di qui, litigi violenti a fine match.

Ma, a parte i due incontri (andata e ritorno) fra Atalanta e Livorno, qual è, secondo voi, la portata del fenomeno "partite truccate" in Italia? Nel campionato nostrano è tutto regolare? Mettereste la mano sul fuoco per certi pareggini di fine stagione? Ci sono giocatori si serie A che scommettono sui propri match?

Se qualcuno ne sa di più, è pregato di aiutarmi a capire - anche sotto anonimato - nei commenti. Grazie.

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Lo strano caso dei brasiliani ciccioni: ho una proposta


Può un calciatore diventare grasso come un bue? Non dovrebbe capitare, in virtù soprattutto del fatto che quell'atleta guadagna quanto un industriale: i soldi servono anche a farlo restare magro d'estate o nei periodi di riposo forzato dovuti a infortuni. Invece, siamo alle prese con tre brasiliani dalla ciccia facile: Adriano, Ronaldo e Ronaldinho.

Non mi so spiegare il motivo per cui la pancia dei suddetti si gonfi così facilmente. Di certo, mancano di rispetto - quando sono pieni come fiaschi - ai datori di lavoro e ai tifosi.

Una proposta: la bilancia - per contratto - dovrebbe far loro perdere denaro, in misura crescente. Un chiletto in più? Guadagni 4 anziché 5 milioni di euro netti l'anno. Due chili in più? Stipendio dimezzato. Cinque chili in più? Un milione di euro l'anno. Scommetto che - così - i brasiliani controllerebbero meglio il loro peso...

foto a sinistra via qui; foto a destra via qui

giovedì 3 luglio 2008

Caro Prandelli, mi sa che per l'Inter la pacchia è appena cominciata

Prandelli è uno dei migliori allenatori in circolazione: basti dire che è stato lui a valorizzare Gilardino, Adriano e Toni. Adesso il mister viola sostiene che per l'Inter la pacchia sia finita: non vincerà più come prima. Sarà, ma secondo me per i nerazzurri la festa è appena iniziata.

Moratti vuole Lampard, Carvalho e Mancini; non ha venduto Ibra; l'impianto della squadra è formidabile: l'Inter è più forte che mai. E Balotelli può far boom.

Invece le avversarie balbettano sul mercato. Il Milan delude: Flamini non basta; c'è da ritoccare ogni settore del campo. La Juve deve sperare che Del Piero, Trezeguet e Nedved ripetano l'annata scorsa; però quei tre non han più vent'anni... La Roma è, come al solito, senza punte; perderà i soliti punti contro le piccole che si chiudono a riccio. E la Fiorentina non ha né un cannoniere come il vecchio Toni né una rosa che sopperisca alle assenze.

Inter ancora favoritissima: è il mio pronostico ragionato.

martedì 1 luglio 2008

Milan, il vero obiettivo è un Kaká non in... ginocchio

Ha sì bisogno di altri acquisti, specie in attacco; deve ringiovanire la difesa; il centrocampo è un rebus: il Milan ha diversi obiettivi da raggiungere per non arrivare ad anni luce dall'Inter in campionato. Ma nel mirino - secondo me - deve mettere soprattutto un signore: Kaká. E in particolar modo il ginocchio del brasiliano.

Perché i rossoneri non possono stare senza di lui, le sue accelerazioni, le sue volate, il suo carisma. Perché un Milan con un Kaká malconcio non va da nessuna parte.

A MilanLab il compito di smontare e rimettere insieme il ginocchio di Kaká, da cui passa lo scudetto.

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