domenica 25 settembre 2011

Attenzione, è severamente vietato esibire il cartellino rosso ai giocatori del Milan

Non si può certo dire che l’arbitro di Milan-Cesena, Giannoccaro, sia in malafede. Però è doveroso sottolineare che non sia all’altezza. Il Milan doveva finire la partite in nove: secondo cartellino giallo a Taiwo ed espulsione diretta di Yepes per fallaccio da ultimo uomo.

La questione non riguarda tanto il doppio errore tecnico dell’arbitro. Il guaio è che a questi signori non si può rivolgere neppure una domandina.

Se invece fosse stato possibile chiedere spiegazioni pubbliche, avrei domandato al signor Giannoccaro:

1) L’entrata di Taiwo era violenta, da dietro, a gamba tesa, a forbice. L’hai vista. Infatti hai dato il fallo. Perché niente secondo cartellino giallo?

2) Il fallaccio di Yepes su Eder era da rosso diretto. Ultimo uomo con l’attaccante del Cesena che si sarebbe presentato solo davanti ad Abbiati. Un caso scolastico. Di quelli illustrati sui libri da studiare per diventare arbitri. L’hai visto. Infatti hai dato il fallo. Perché niente cartellino rosso?

Pensavo che gli arbitri italiani avessero il terrore di espellere Gattuso, Ambrosini, Van Bommel, Boateng. Nomi importanti: gli arbitri ci pensano sette volte prima di estrarre il cartellino. Mi sbagliavo. Perfino due come Taiwo e Yepes godono di immunità parlamentare. Nessun arbitro in malafede. Solo una fottuta paura.

Però. Che differenza col trattamento subìto dall’Inter. Ranocchia espulso e squalificato per non aver commesso fallo da rigore a Novara. Samuel sanzionato per non aver commesso fallo da rigore a Bologna.

Stendo un velo pietoso sul voto dato dai mass media a Giannoccaro. Ho visto rifilargli un 5. Ma come, 5? Condizioni la partita, fai due errori pazzeschi, prendi 5? Allora si elimini la scala dei voti da 0 a 10. Il range diventa da 5 a 7. Affascinante come gli errori di Giannoccaro siano passati (quasi) inosservati su tv e stampa. Per molto meno, quando ci fu di mezzo la nostra Nazionale in Corea, Moreno (vedi foto) fu vaffanculato a ripetizione.


sabato 24 settembre 2011

Inter: l’inconscio dei giocatori diceva di fare esonerare Gasperini per Ranieri?

A Milano circola una bufala cattiva. La voce maligna la sanno tutti, ma nessuno la rivela: i giocatori dell’Inter avrebbero cotto a puntino Gasperini. Pessime prestazioni per farlo cacciare dal presidente Moratti. Il motivo? Secondo la diceria (del tutto fasulla) pare non digerissero la difesa a tre e certe scelte di formazione (vedi Pazzini in panca).

Trattasi di una castroneria. In realtà, gli uomini del Petroliere sono professionisti esemplari.

Ma osservando il linguaggio del corpo dei giocatori di Gasperini, si può ipotizzare che l’inconscio dei giocatori dell’Inter abbia giocato un brutto scherzo. Da anni, sono abituati a un modulo semplice, con la difesa a quattro, e un centrocampo di copertura. Può darsi che, seppure senza volerlo, abbiano raccolto un misero punticino (più la sconfitta in Champions coi turchi) proprio perché paralizzati dall’inconscio.

Non si spiega altrimenti uno sguardo così dimesso, un atteggiamento in campo poco aggressivo, musi lunghissimi.

Tutto spingeva per Ranieri: difesa a quattro e ognuno nel proprio ruolo. Non resta che attendere Bologna-Inter per capire se i nerazzurri sono cotti o necessitavano solo di una scossa.

martedì 20 settembre 2011

Gasperini da esonerare. Ma ribadisco che l’Inter è atleticamente morta: sono guai del prossimo allenatore (Ranieri?)

Al di là della difesa a tre, dello schieramento troppo offensivo, e delle scelte sugli uomini da mandare in campo e da tenere in panca, Gasperini va esonerato perché serve un allenatore che maltratti quel gruppo, li prenda metaforicamente per il collo, urli in campo e negli spogliatoi. Gasperini all'Inter fa solo confusione: vedi qui.

Il problema, chiunque arrivi, è che l’Inter è atleticamente morta: lo dicevo qui e non mi credevano. Reputavo il pari con la Roma oro colato.

Il vero guaio dell’Inter si chiama preparazione atletica: ormai è tardi per rimediare e puntare in alto. Penso che l’unico obiettivo serio del nuovo mister (Ranieri?) sia quello di fare un campionato da metà classifica, per poi pianificare dalla prossima stagione. Davvero difficile superare il girone eliminatorio di Champions.


domenica 18 settembre 2011

Io difendo Gasperini. Dentro Muntari e fuori Forlan? Ha fatto benissimo: la squadra è atleticamente distrutta

Ho criticato Gasperini sin da subito per la sua idea malsana di giocare con un’Inter sbilanciata in avanti: tre difensori, Sneijder più tre punte. Adesso però, dopo lo 0-0 con la Roma, lo difendo. In particolare, Gasp ha fatto benissimo a tirare fuori Forlan e a mettere Muntari.

Mi spiace. L’Inter è atleticamente a pezzi. Siamo lenti sul breve, siamo reattivi come lumache, non abbiamo potenza nel lancio. Creatività a zero, fantasia inesistente. Per ora Forlan è un morto che cammina. Mi ricorda un po’ Pancev e un po’ Pandev. A metà del secondo tempo, la Roma ci era superiore sotto il profilo fisico. Sicché Gasp s’è dimostrato intelligente: dentro Muntari e via l’uruguaio, inutile e anzi dannoso.

Dare maggiore copertura a centrocampo ha significato portarsi a casa uno squallido e disgustoso pari. Con fantasmino Forlan rischiavamo di stare ancora senza punti. Occhio perché si fa in fretta ad andare nel panico e a scendere ulteriormente: neppure te ne accorgi e sei in lotta per non retrocedere.

È triste dirlo, ma attualmente siamo una squadra da decimo posto. Serve un atteggiamento profondamente umile per non crollare. Necessitiamo di pedatori che rincorrano la palla a perdifiato, pur non sapendo eseguire uno stop: a ora, Muntari fa al caso nostro. Forlan se lo può permettere un team capace di costruire una dozzina di palle gol a partita.

La speranziella, molto da tifoso e poco da osservatore freddo, è che la preparazione atletica sia mirata a far venir fuori la squadra più in là, a partire da novembre. Ma trattasi di illusione di un nerazzurro che soffre da matti a vedere la Juve avanti di cinque punti alla seconda giornata.


giovedì 15 settembre 2011

Confusione Gasperini

Con qualsiasi allenatore, l'Inter non può competere con le grandi né in Champions né in Italia. A livello di rosa, siamo abbondantemente dietro Milan, Napoli, Juve. È chiaro che la cosiddetta transizione della società nerazzurra passi per il ridimensionamento della rosa: vendi il numero uno, Eto'o, e fai scelte dolorose in nome del fairplay finanziario. Per ora perdi coi turchi; poi chissà, fra qualche anno magari ne cogli i frutti, e ti puoi iscrivere senza patemi a qualsiasi competizione. Quindi, la causa unica del tracollo interista non è Gasperini: manca la materia prima.

Tuttavia, l'allenatore ex Genoa ce la sta mettendo tutta per fare ancora più confusione. All'inizio, ha insistito sulla difesa a tre: sbagliatissima scelta per quei giocatori. Secondo, non legge la partita, e non riesce a cambiare le carte in tavola nel corso del match. Terzo, mi pare troppo silenzioso in panca. E quarto, se permettete, la sua voce in conferenza stampa non è un gran sentire: siamo sicuri che Gasperini sia da Inter? Ma davvero riesce a dare la carica a giocatori di una grande squadra? Resto della mia idea: Gasp è uno splendido allenatore di una squadra da metà classifica.

Per giunta, qui si esagera. Dopo la sconfitta coi turchi, Gasperini ha parlato di sfortuna, e di "prestazioni importanti". Suvvia, cerchiamo di non coprirci di ridicolo... Abbiamo fatto pietà. Che male c'è a dirlo?

Mi spiace. Non resta che esonerarlo. Anche perché tutta la squadra non la puoi cacciare. Paga uno dei responsabili. Non l'unico. A fine stagione, si faranno i conti veri.

Io punterei dritto su Ranieri.

domenica 11 settembre 2011

Gasperini, la difesa a tre è troppo prudente: mettiamo due difensori. E tre punte sono poche: piazziamone quattro là davanti

Gasperini ha tante idee e tutte confuse. La difesa a tre sta all’Inter (con questi giocatori) come una gara di salto in alto a un elefante. La rosa è vecchia e logora: serve un atteggiamento prudente.

Vuoi giocare con tre punte? Sneijder dietro Milito e Pazzini.

È un delirio tenere l’olandese in panca all’esordio. Per chi poi? Per Zarate. Ma per favore.

Se Gasperini non cambia, non arriva neppure a ottobre. Altro che panettone.

Nessuno ha la pretesa che Gasperini vinca un titolo:il fairplay finanziario ci ha imposto scelte dolorose. Risultato, Milan, Napoli e Juve ci sono superiori. Il difficilissimo obiettivo è arrivare quarti, per restare aggrappati all'Europa che conta. Però tutti i tifosi avevano predicato cautela: io più volte. Vedi qui e qui. Ma Gasperini mi pare ostinatissimo. Una linea che puoi seguire con una rosa come quella dell’Inter 2009-2010. Con questi uomini, è necessaria una sana iniezione di pragmatismo. Il gioco da sogno lo puoi fare se alleni il Genoa, con tutto il rispetto. Non all’Inter. La scorsa stagione, il Genoa s’è beccato 61 gol con la difesa a tre (solo il Siena ha fatto peggio): nessun dramma. All’Inter non si può fare. Qualcuno glielo spieghi.

Juve-Parma 4-1. Bello lo stadio nuovo. Peccato solo che sia un campo di patate

Il nuovo stadio della Juve lo chiamano pionieristico. Sarà. Ma io ho visto la Juve battere un'altra squadra (di una pochezza tale che ancora un po' e si sdraiava a mo' di zerbino) proprio nel nuovo stadio pionieristico.

Carina l'idea di piazzare un campo di patate anziché un manto erboso. Mai visto un terreno così osceno.

Sì dai, il futuro Juve è proprio iniziato. È davvero un nuovo stadio che cambia il calcio.

[cattura via ilnuovostadiodellajuventus]


sabato 10 settembre 2011

Milan-Lazio 2-2. Rossoneri inguardabili. Ma sono più forti dell'Inter

Sette considerazioni.

1) Un Milan inguardabile pareggia con fortuna (al 30’ la Lazio doveva essere 4-2) la prima di campionato. 

2) La scorsa stagione, il Milan lanciava da metà campo per Ibra. Ora lancia dalla propria area. Il gioco è peggiorato.

3) Quando il Milan prende due gol e rischia di beccarne altri tre, in tv si dice “grande partita dei i difensori centrali”. Boh?

4) La Lazio è morta al 30’. Da lì in poi, non ha più pressato sul portatore di palla. Se il Milan non è riuscito a segnare, è perché il centrocampo è distruttivo: spaccalegna anziché creatori.

5) Dopo cinque minuti di recupero, il Milan pretendeva di calciare il corner al 96’. Alla fine, i rossoneri hanno circondato l’arbitro protestando. Io li avrei espulsi tutti con relative squalifiche le domeniche successive.

6) Il dramma è che il Milan è più forte dell’Inter. Se Gasperini non rinuncia immediatamente ai tre difensori, qui si rischia di finire fuori dalla zona Champions. I discorsi cambiano con la difesa a quattro e un modulo equilibrato.

7) Nella foto, la chiave della nostra stagione. Uno così non l'ha neppure il Barcellona.

venerdì 2 settembre 2011

Una fantascientifica Pennetta annienta la Sharapova. Flavia, sei più forte e più sexy. Tennisti maschi italiani umiliati


La vittoria della Pennetta nel terzo turno del torneo di Flushing Meadows era data a cinque contro uno dai bookmaker online: puntavi 100 euro e te ne portavi a casa 500. La Sharapova era data a 1,2; ossia 100 euro per vincerne 20. Questo la dice lunga sulla posizione di svantaggio iniziale dell’italiana sulla siberiana. Ma Flavia ha ribaltato il pronostico sfoderando una prestazione maiuscola, anzitutto sotto il profilo mentale, restando eternamente attaccata coi denti al match. Una lezione a quelle mezze tacche di tennisti maschi italiani, che alla prima difficoltà in un torneo dello Slam si sciolgono come neve al Sole. Per fortuna, Pennetta, Schiavone e Vinci tengono alto il nome del tennis italiano nel mondo.

La 29enne brindisina s’è dimostrata più forte (oltre che più sexy) della Sharapova, numero quattro del mondo. Ha optato per una tattica intelligentissima, variando il più possibile il gioco, e picchiando sul dritto della biondona. Accortasi che Maria era a suo agio se si appoggiava sulle stangate da fondo campo, Flavia ha mischiato le carte, sporcando ogni pallina con maestria, e costringendo l’avversaria a ragionare.

Altra strategia vincente: la pressione psicologica della Pennetta sulla seconda di servizio della Sharapova. Un colpo così traballante da ricordare le seconde palle dei nostri tennisti italiani.

Analizzando il punteggio, la Pennetta è da urlo con quel 4-0 iniziale in 18 minuti: 6-3 il primo set. La Sharapova (con tutto il tifo del pubblico americano per lei) tira fuori gli artigli nel secondo set. Fra un urlo e l’altro, è 6-3 per la siberiana. Qui la Pennetta è d’acciaio inossidabile. Con la bionda che strilla, il pubblico che ulula, e l’inerzia del match contro il muso, reagisce come una tigre e vola 4-1 nel terzo set, infierendo sul dritto della Sharapova. Che però rientra fino al 4-4. Flavia non si fa intimorire da avversaria e tifosi, va a tutto braccio, corre come una dannata, mostra il pugno, tira su l'impossibile. Si guadagna il match point sul 5-4 e servizio Sharapova. Risposta vincente di rovescio, e il sorriso di Flavia illumina New York, dopo due ore e mezzo di battaglia selvaggia.

Adesso, per l'italiana, la cinese Peng negli ottavi di finale. Sarà durissima, perché le orientaline non mollano mai neppure di un millimetro.

cattura via flushing meadows