lunedì 16 marzo 2020

Il 4% commette reati da coronavirus: occhio al delitto colposo contro la salute pubblica

Dal’11 al 15 marzo 2020, le Forze dell’ordine hanno controllato 665.480 persone. Quasi sempre automobilisti, fermati a bordo strada da Polizia o Carabinieri. Di questi individui, 27.616 sono stato denunciati per presunte violazioni del Codice penale: il 4%. Dovevano stare a casa, invece scorrazzavano senza permesso, in barba al decreto Covid-19. Saranno poi i giudici a decidere.

Su 27.616 persone, ben 26.954 sono state denunciate in base all’articolo 650 del Codice penale: chi non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito con l'arresto fino a 3 mesi o con l'ammenda fino a 206 euro. Sempreché il fatto non costituisca un più grave reato.

Attenzione all’articolo 452 del Codice penale. Riguarda i delitti colposi contro la salute pubblica. Colposi: senza dolo, senza volontarietà, ma con colpa. Ossia per imperizia, imprudenza, negligenza. Occhio perché si passa dal giorno (articolo 650 del Codice penale) alla notte. Hai diffuso, seppure con colpa, il contagio. Hai contribuito alla pandemia. Sei un potenziale assassino, infliggi sofferenze, aggravi i costi della sanità pubblica.

L’obiettivo del legislatore è estendere la tutela a favore dell'insieme di condizioni d'igiene e sicurezza. Ora come non mai, giacché si è in guerra, è opportuno che l’articolo 452 del Codice penale svolga la propria funzione deterrente: deve dissuadere gli idioti dal porre in atto comportamenti pericolosissimi. Chi viaggia senza permesso è un avvelenatore, alla stessa stregua di chi inquina le acque. A mio giudizio, neppure serve la prova della contaminazione: se esci quando non puoi, sei una minaccia per gli italiani. È in gioco l’incolumità pubblica, nonché l’economia del Paese.

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