lunedì 26 gennaio 2009

Adriano e la prova tv più scema del mondo

Tre turni ad Adriano per il pugno a Gastaldello durante Inter-Samp. Ha detto il Giudice sportivo Tosel: l'attaccante dell'Inter “nel sottrarsi alla pressione esercitata dall'avversario, con un repentino movimento del braccio destro, colpiva con un pungo all'addome il calciatore blucerchiato”. Il Giudice ha ritenuto “che l'intenzionalità del pugno inferto sia ovvia ed inoppugnabile e che, in egual misura, ne sia evidente la potenzialità lesiva, per la dinamica del movimento e la zona del corpo attinta”.

Per la miseria: 30 righe per dire che uno ha tirato un cazzotto a un altro. Per descrivere un incontro di box, ai giudici non basterebbero tutti i papiri del mondo.

E neppure mi passa per l'anticamera del cervello l'idea che il doriano abbia fatto una sceneggiata partenopea, per poi rialzarsi e disputare il resto della partita.

Il punto è un altro. Sì, Adriano è un birichino. I pugni non si danno. La sentenza è giusta e il Giudice Tosel ha fatto il suo dovere. Però queste prove tv sono demenziali: le norme andrebbero cambiate. Mi spiego. Un difensore guarda il pallone e, sapendo bene che al suo fianco c’è un attaccante, allarga il gomito: zigomo rotto. Prova tv? Manco per idea. L’arbitro ha visto tutto: normale scontro di gioco. E come no: normalissimo. Peccato che nove volte su 10 quella sia la tecnica usata dal difensore per picchiare. Guardateli in tv; dopo la gomitata, allargano le braccia come per dire: “Non l’ho fatto apposta”. Ma cosa credete? Che un calciatore professionista non sia perfettamente in grado di colpire l'avversario senza farsi beccare?

Un’altra tecnica interessante è l’entrata da dietro col pallone alto. Funziona così. L’attaccante è spalle alle porta e vuole colpire di testa un pallone proveniente dalla propria difesa; il marcatore salta e gli dà una capocciata alla nuca. Dolorosissimo. Una vigliaccata. Di cui è spesso vittima Ibrahimovic e, un tempo, Van Basten. Prova tv? No. L’arbitro ha visto tutto. Normalissimo scontro di gioco. Col difensore che allarga le braccia: “Non l’ho fatto apposta, cercavo la palla”.

La verità è che, se si vuole usare la tv, si dovrebbe sfruttarla al meglio. Andare a stanare quelli che mirano a far male. Spiegando per filo e per segno i motivi della squalifica: lì sì che ci vorrebbero discorsi articolati.

[foto via flickr.com/photos/apesara]

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