Dunga, ct del Brasile: "Pato nuovo Ronaldo" (vedi Gazzetta). Per il bene del Milan, io spero proprio di no. Vi spiego perché.
Il signor Luís Nazário de Lima, detto il Fenomeno, è uno dei migliori attaccanti nella storia del calcio. In due stagioni, al PSV Eindhoven, tra campionato olandese, coppe nazionali e internazionali, Ronaldo in 57 incontri segna 55 gol. E fin qui ci siamo. Nel 1996-97 al Barcellona, 47 reti in 49 partite ufficiali. All’Inter, la stagione successiva, fa sfracelli: quella squadra piena di brocchi (fatta qualche eccezione, come Pagliuca, Bergomi, J. Zanetti, Moriero, Simeone e Zamorano) viene presa in mano da Ronaldo. Vince la coppa Uefa, merita lo scudetto, perso per motivi “particolari”. Da quell’anno in poi, con le squadre di club non rende granché. Fra infortuni e convalescenze, non riusce più a dare il meglio.
Ma attenzione: da quel momento, Ronaldo riserva i match migliori col Brasile, diventando campione del mondo nel 2002 e disputando grandi incontri anche nelle partite successive con la maglia verdeoro. Addirittura, lo si vede rincorrere gli avversari. Cosa che non fa con le squadre di club.
Il flop vero di Ronaldo? Al Milan: qualche apparizione qua e là; qualche golletto.
Ecco, io spero che Pato faccia sfracelli col Milan e vinca finalmente lo scudetto tanto atteso, mettendo fine alla fastidiosissima e insopportabile (per i rossoneri) dittatura Inter. Mi auguro che il meglio lo esprima con la maglia rossonera. Se invece facesse come Ronaldo, sarebbe un sogno per il Brasile e un dramma per il Milan.
Nessun commento:
Posta un commento