
Succede che l'Inter gioca un partitone contro la Juve (1-0 che va strettissimo), è meritatamente prima in Italia e nel suo girone europeo, e poi crolla con una mediocre squadra in Champions, il Panathinaikos. Chi gliel'ha detto, ai nerazzurri, di prendere sottogamba i greci? Di certo non Mourinho, che anzi aveva avvertito del pericolo di rilassamento. Il problema è che l'Inter, da anni, è così: illude il tifoso interista, che la reputa imbattibile; dopodiché ha un inspiegabile abominevole calo verticale improvviso.
Già Roberto Mancini ha avuto a che fare con quelle sbandate che sorprendono, e chissà che quella sera - dopo il Liverpool - non ne abbia avute le scatole così piene da lasciarsi andare a un umano "Me ne vado". Lo stesso Trapattoni aveva definito la sua esperienza all'Inter una sorta di viaggio in una lavatrice.
Perché l'Inter è così: gi allenatori li sbrana nell'anima. Quelli ci mettono il cuore e la passione e la professionalità e la competenza e la rabbia agonistica per cercare di rendere la squadra nerazzurra il più equilibrata possibile. Però poi, d'incanto, quando pensi di averla finalmente raddrizzata, lei diventa di nuovo storta. E allora i tifosi dell'Inter sono pronti a tutto, anche a uscire per mano di una squadruccia agli ottavi di finale di Champions. Lei è l'Inter, quella che impazzire gli allenatori fa.
[foto via flickr.com/photos/sis]
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