sabato 15 novembre 2008

Del Piero e Ibra: giocate male 60 partite l'anno e vincerete il Pallone d'oro


È uno dei trofei più ambiti dai calciatori, perché porta fama ma soprattutto una barca di soldi; però sul suo valore tecnico-sportivo nutro forti dubbi: parlo del Pallone d'oro. Il paradosso della competizione in oggetto è che, per farsi votare più degli altri, devi giocare bene cinque partite: i due quarti di finale della Champions, le due semifinali e la finale. In più, devi avere la fortuna (oltreché la bravura) di portarti a casa la coppa. In questo caso, chi ha potere di voto viene abbagliato dalle performance in Champions e regala la preferenza a chi ha vinto la finale. Qualche eccezione può essere rappresentata dagli anni pari, in cui si sono giocati gli Europei o i Mondiali: sul voto pesa anche la competizione per Nazioni.

A che cosa porta il paradosso del Pallone d'oro? Che magari qualche giocatore trascura il campionato nazionale proprio per dedicarsi alla Champions. Se non lo fa di proposito, comunque c'è una spinta inconscia a comportarsi così. È umano e comprensibile.

Per questo, fra i candidati al Pallone d'oro, non vengono presi in considerazione autentici fuoriclasse, invece meritevoli di vincerlo. Faccio un esempio. Nel 2008, ditemi voi chi ha giocato meglio di Ibrahimovic e Del Piero in Europa e pure nel mondo: decine di partite con la media oscillante fra il sette e l'otto, e con gol da favola. Sono anche riusciti nell'impresa di vincere un campionato con l'Inter (un bis con coefficiente di difficoltà elevatissimo) e di fare arrivare fra le prime quattro una squadra - la Juve - che aveva un potenziale da settimo posto. E ancora: nella nuova stagione 2008/09, stanno facendo faville. Perché, in realtà, si dovrebbe tener conto anche dell'ultima frazione dell'anno e non soltanto della stagione 2007/08. Già, si dovrebbe.

E allora, cari Del Piero e Ibra, se proprio ci tenete al Pallone d'oro, riposatevi in campionato per puntare a cinque partite di Champions.

[foto flickr.com/photos/tao_zhyn]

2 commenti:

  1. Pienamente daccordo.
    Del resto ormai il Pallone d'oro lascia il tempo che trova.
    Vincerlo non significa essere un fuoriclasse e non vincerlo non vuol dire che sei un brocco.
    Entius

    http://www.calciorum.blogspot.com/

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  2. Vero, a volte i migliori arrivano in fondo alla classifica del Pallone d'oro.

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