Ho raccolto numerose testimonianze degli interisti dopo Chelsea-Inter 0-1: volevo capire come i tifosi avevano vissuto l’evento davanti al tv di casa. Mi ha stupito profondamente che, nei racconti di molti interisti, sia presente una costante: il litigio col vicino di condominio.
Al centro della questione, c’è l’urlo di gioia del tifoso al gol di Eto’o. Mi dicono che alcuni condòmini abbiano bussato alla porta dell’interista per protestare: a quest’ora (il camerunense a segnato verso la fine della partita) non si grida così. Altri interisti hanno subìto il rimbrotto del vicino di casa il giorno dopo. Altri ancora hanno perfino ricevuto una missiva di rimprovero nella cassetta delle lettere. Per non parlare del vicino codardo e vigliacchetto che ha tirato una frecciatina velenosa: ho sentito tanto rumore l’altra sera, stavo per venire su da lei per capire se qualcuno s’era sentito male.
Insomma, l’interista deve combattere contro il vicino di casa. Ma perché il condòmino reagisce così male? Tre ipotesi.
1) È milanista o juventino. Invidioso delle vittorie dell’Inter, la fa pagare così.
2) Non ama lo sport né tantomeno il calcio. Non concepisce che si urli per un gol.
3) È vecchio nell’anima. È nato morto. È un cadavere che cammina.
Propendo per la terza ipotesi. Un po’ di festa ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno. Anzi, magari sentire che altri fanno baldoria riaccende antichi appetiti sessuali: mai provato una scopatina serale per distendere le membra? Ecco la risposta giusta al vicino rompipalle.
Anche perché un conto è un urlo per un gol a casa propria, con vicini che stanno bene in salute (se invece accanto al tuo appartemento c'è un cardiopatico, meglio sussurrare "Rete"), un altro è strombazzare con i clacson sotto gli ospedali dove la gente si sta spegnendo per malattie incurabili (e questo modo di festeggiare andrebbe vietato).
Credo che certe persone che infestano i palazzi dovrebbero chiudersi in una bara e attendere l’arrivo della morte. La quale, magari, urla: “Gooooool!”.
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