Ha un modo molto africano di correre: falcata più ampia del solito col petto assai proteso in avanti. Gioca con sapienza tattica e distribuisce palloni con entrambi i piedi. Non ha paura di nulla e nei contrasti è difficilmente battibile. Lui è Sulley Ali Muntari, ghanese di soltanto 24 anni, che seguo con enorme interesse da anni. Ora è dell’Inter. Servirà a Moratti e Mourinho a vincere il quarto scudetto di fila e la Champions?
Risposta. Se il tecnico portoghese riesce a raffreddare i bollenti spiriti di Muntari, allora il gioiello africano servirà eccome alla causa nerazzurra, sia quest’anno sia in prospettiva. Eh già, perché il giovane Sulley ha un punto debole di non poco conto: l’ardore agonistico lo porta a strafare. Risultato: cartellini gialli in quantità, e qualche rosso di troppo.
È proprio sull’aspetto caratteriale - più che tecnico o tattico - che Mourinho dovrà lavorare: allo Special One il compito di fare del ghanese uno dei centrocampisti più forti del mondo. Impresa che gli è già riuscita al Chelsea con Lampard.
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