Classe 1969, dal 1987 sono giornalista dell'auto: settore legale (attualità e inchieste)
domenica 17 aprile 2011
Il terrore di Ferrer: Nadal vince a Montecarlo attendendo la paralisi nervosa dell'avversario
Ferrer è da mostrare a tutti i bimbi che si avvicinano a qualsiasi sport. È piccolo, tozzo, curvo su se stesso, ha scarso talento tennistico, non ha tocco sotto rete, non ha colpi esplosivi. Eppure è fra i tennisti migliori al mondo. Come ha fatto? Allenamenti durissimi, tenacia, lavoro atletico spaventoso. Arriva ovunque con le gambe, e i due colpi da fondo campo sono solidi. È fra i miei tennisti preferiti.
Però Ferrer ha un problema: la paura di Nadal. Qualche ora fa, sotto di un set nella finale di Montecarlo, ha messo la testa avanti al termine del secondo set. Fisicamente, era brillante. Eppure ha sbagliato uno smash facilissimo, un dritto ancora più semplice (per un top player) e si è suicidato. Perché? Un crollo nervoso. Se rema da fondo recitando la parte di chi è sfavorito, Ferrer è strepitoso (sulla terra rossa). Se deve prendere l’iniziativa quando è il momento di uccidere l’avversario, sbraca.
Il fatto è che già gli è successo in passato contro Nadal. Il maiorchino lo sa perfettamente, e negli attimi decisivi si limita a ributtarla dall’altra parte del campo. Sulla pallina, c’è scritto: “Tanto ora sbagli”. Anche per questo, Nadal è il più grande giocatore di ogni epoca sulla terra rossa: cattiveria verso antagonisti inferiori.
foto monte-carlorolexmasters
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