martedì 26 maggio 2009

Mourinho rinnova fino al 2012: interisti in festa perché quello è uno che le canta a Milan e Juve

È vero: Mourinho doveva cambiare il gioco dell'Inter, che invece è simile a quello di Roberto Mancini.

È vero: Mourinho ha fallito con Quaresma e il brasiliano Mancini; niente attacco a tre, ma un ritorno al 4-4-2 o al rombo proprio di Roberto Mancini.

È vero: Mourinho, in termini di tattica e moduli, non ha portato innovazioni in Italia.

Eppure, i tifosi dell'Inter lo amano davvero. Il motivo è semplice. Negli anni in cui vincevano soltanto Milan e Juve, l'Inter non aveva un avvocato difensore che bucava il video. In tv, i nerazzurri venivano coperti dallo strapotere mediatico delle altre due squadre. Hai voglia a dire che la tv non influenza un campionato: lo indirizza eccome. Ben lo sapeva qualcuno che faceva loschi affari prima di andare in onda. Dopodiché è arrivato un grande allenatore, Roberto Mancini. Che però in tv e nelle conferenze stampa non ha mai fatto breccia. Né la società di via Durini disponeva di dirigenti o rappresentanti in grado di controbattere l'agguerrita concorrenza, che pareva quasi alleata. Ma un bel giorno s'è presentato questo signore portoghese, e tutto è cambiato.

Per la miseria, se c'è uno che difende l'Inter e i suoi tifosi è proprio Mourinho. Se c'è uno che riesce a trovare formule dialettiche intelligenti, slogan, stilettate, questi è Mourinho. Se esiste uno che ha capito come gira il fumo nelle tv italiane, e come fare arrivare messaggi a dirigenze, allenatori, arbitri, assistenti e via discorrendo, questi è Mourinho. Che, in questo, è identico a un certo Helenio Herrera.

Non ho mai visto un allenatore riscuotere così tante simpatie umane fra il popolo nerazzurro. Così soddisfatto, da fregarsene del gioco bello e d'attacco. Certo, ora arriva il difficile: ripetere un trionfo. Impresa riuscita a Roberto Mancini.

[foto via Inter]

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