Fare un gol e non esultare equivale a far sesso restando impietriti. Eppure molti calciatori, specie in Italia, godono di questa perversione particolarissima: quella della rete senza esultanza, intendo, contro una squadra in cui hanno militato in passato. Il più recente della lista pare essere l'interista Amantino Mancini che, se segna in Supercoppa nella finale Inter-Roma di domenica sera, non esulta.
Trattasi di un'autocastrazione che non ha riscontri né nel passato né in altri sport. Fra l'altro, non mi pare neppure una sorta di rispetto verso la vecchia squadra: se proprio l'amavi (la Roma, nel caso del brasiliano Mancini), allora non la lasciavi.
A meno che le parole dell'esterno carioca intendano semplicemente distendere gli animi; se la sfera rotola in porta, magari il neointerista si mette a urlare a squarciagola...
foto qui
nice pic :))
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