Un grazie a Massimo Moratti: con lui, Milan e Juve non si sono spartiti gli scudi. Senza il Petroliere, ci sarebbe stato un duopolio eterno. Moratti ha dato molto fastidio, tanto da far dire a Mourinho: “Presidente, te la faranno pagare”. Con Moratti, l’Inter era e resta la prima squadra di Milano e d’Italia: l’unica a non essere mai andata in B (il Milan addirittura ci è finito due volte); l’unica ad aver fatto il triplete, come le grandi d’Europa. Sono questi i parametri pesanti, oltre alle vittorie in Italia e nel mondo, da prendere in considerazione per valutare il peso di una squadra. Nessuna società ha il diritto di dire di essere la più titolata o di avere un maggior numero di scudetti di quanti scritti nell’albo d’oro: su quali basi? Perché allora non vengono presi in considerazione altri fattori per giudicare un squadra? Non è sufficiente copiaincollare wikipedia, per giunta in precedenza modificata da un “tifoso”.
Per questo, l’obiettivo di Erick Thohir è di restare la prima squadra di Milano e d’Italia. Se un difetto va trovato a Moratti, è che ha sempre lasciato fare e dire: serve una presenza mediatica più tosta, a ricordare qual è l’unica squadra mai andata in B e ad aver fatto il triplete. E sempre a testa alta: noi a Siena abbiamo vinto, nel 2010, con l'anima; al Milan è stato regalato un rigore per una svista (più altre 15 sviste nelle precedenti partite). Occhio, Thohir, gli arbitri sono importanti: in buona fede, soffrono la pressione mediatica. Un aspetto da valutare con la massima attenzione.
In concreto, quali sono le mosse giuste per tornare competitivi?
Ora, va riconosciuto che - come rosa - l’Inter è tre spanne sotto la Juve, due sotto il Napoli, e una sotto Milan e Fiorentina. Mazzarri è validissimo, e ha già dato un’identità alla squadra. Ma servono energie fresche. Io faccio questi nomi. Dal più debole al più forte, nell’ordine: Isla, Zuniga, Van der Wiel, Janmaat, Wallace, Nainggolan. Ma il vero boom per dare la svolta è Lavezzi.
Ecco come potrebbe essere la prima Inter di Thohir.
Handanovic;
Campagnaro, Samuel (Ranocchia), Juan Jesus;
Nagatomo (Zuniga), Guarin, Cambiasso, Kovacic (Alvarez), Laxalt (Pereira);
Lavezzi (Belfodil), Palacio (Icardi, Milito).
questo indonesiano sta spaventando rossoneri e bianconeri... che pregustavano la suddivisione di pane e pesci... e invece ecco la rivoluzione buona...
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