giovedì 2 gennaio 2020

Monopattini elettrici come le bici: 5 pericoli mortali

Vivissimi complimenti al Governo che, con la legge bilancio 2020, ha equiparato i monopattini elettrici alle bici. Vorrei sommessamente far notare 5 pericoli mortali.

1) I monopattini elettrici potranno viaggiare sia in città sia fuori. Qui si ragiona come se per le strade circolassero solo bici, tricicli e nonnine con i passeggini. Purtroppo i numeri dicono altro: nei primi sei mesi del 2019, in Italia, le vittime della strada sono state 1505. In aumento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. Una sorta di bollettino di guerra quotidiano, con un bilancio così drammatico che l’Unione europea ci sta sculacciando: abbiamo bucato l’obiettivo imposto dall’Ue di dimezzare i morti sull’asfalto dal 2001 al 2010, e faremo flop anche dal 2011 al 2020. Le cause? Soprattutto la guida distratta da smartphone, l’alcol, la droga. A farne le spese in particolare gli utenti deboli come pedoni e ciclisti. Che andrebbero protetti e tutelati con maggiori controlli e con strade riservate sicure. E invece il Governo che fa? Apre le strade ai monopattini elettrici.

2) I monopattini elettrici necessitano di strade con asfalto perfetto, o almeno in ottime condizioni. Le città italiane è come se fossero state bombardate: i crateri sono agguati perenni, con rattoppi che durano un quarto d’ora. Addirittura la più europea delle metropoli, Milano, è nei guai. Col sindaco Beppe Sala che per il 2020 stanzierà il doppio dei soldi per rifare l’asfalto. A tutela degli utenti deboli. A proposito dei quali, ecco un paio di numeri. Stando all’Istat, gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada evidenziano i rischi più elevati per gli utenti vulnerabili rispetto a quelli di altre modalità di trasporto. L’indice di mortalità per i pedoni, pari a 3,2 ogni 100 incidenti per investimento di pedone, è quasi cinque volte superiore a quello degli occupanti di autovetture (0,7); il valore dell’indice riferito ai motociclisti è 2,4 volte superiore, per i ciclisti è, invece, il doppio. Si clicchi sullo screenshot (fonte Istat).



3) Drammatica l’apertura dei monopattini alle strade extraurbane. È il delirio: l’aumento delle vittime della strada nel 2019 è frutto, in particolare, dell’incremento registrato sulle autostrade (oltre il 25%) e sulle strade extraurbane (+0,3%). Purtroppo, non è quel mondo disneyano dove i monopattini elettrici scorrazzano, e il guidatore di questo microveicolo ascolta serenamente la musica con l’iPod. Fuori città, si crepa in auto e in pullman. Figuriamoci un utente extra-debole come il conducente di un monopattino elettrico quanto è esposto alla morte. Fa le sue evoluzioni mentre una signora sdentata e con la falce in mano gli gironzola intorno.

4) Con questa ondata di normative complicate, sparate fuori a singhiozzo, il cittadino medio diventa matto. Prima, il decreto Toninelli del giugno 2018 dà il via alla sperimentazione per la micromobilità elettrica. Riguarda monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard. Poi, ben 20 Comuni fanno partire i test e piazzano i cartelli specifici. Quindi, arriva la legge bilancio 2020 a sovrapporsi, ma non a sostituire, il decreto. Pertanto, abbiamo la sperimentazione coi cartelli, più i monopattini che fanno in un modo (ma non del tutto), mentre segway, monowheel e hoverboard fanno in altra maniera. Vediamo chi riesce a risolvere il garbuglio. Sarebbe questa la politica italiana che vuole migliorare la sicurezza stradale. Ma per favore.

5) Occhio all’utente medio del monopattino elettrico. Può darsi pure che si tratti di ragazzini, minorenni. In piena esplosione ormonale. Sovraeccitati da questa grande novità: il monopattino elettrico. Che è un oggettino per il quale nutro tanta simpatia. Con un però: si schizza a 20 all’ora in un attimo. Ti dà euforia, con l’aria in faccia, la voglia di libertà e di cantare. Se fai passare il messaggio che è poesia, un rinascimento della mobilità, commetti un delitto: sei complice di incidenti mortali che coinvolgono i minorenni. A cui non si potranno addossare colpe. Saranno vittime. Vittime della strada.

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