Dopo una storica scorpacciata di titoli, dopo la tripletta irripetibile del 2010, dopo la mini tripletta della stagione scorsa, quest’anno l’Inter resterà a bocca asciutta, come facilmente prevedibile. I cicli storici devono finire, e il tramonto dei campioni nerazzurri è palese. Il problema però è un altro: qui si rischia seriamente di restare fuori dalla zona Champions, visto che attualmente Udinese, Napoli, Roma e Lazio sono superiori all’Inter. Milan e Juve non le considero perché due spanne sopra di noi.
I guai veri l’Inter li ha in mezzo al campo: senza Thiago Motta, nessuno sa davvero impostare trame offensive. L’unica soluzione è arretrare il raggio d’azione di Sneijder, e fargli fare un po’ da playmaker. Alvarez è troppo lento per chiedergli di costruire gioco, Palombo è un incontrista, Poli e Obi idem. Cambiasso fatica a tenere ritmi alti.
Risultato: basta un accenno di pressing avversario al limite della nostra area di rigore, e l’Inter va nel panico. Ormai gli allenatori delle altre squadre lo sanno e puntualmente ci stritolano laddietro.
Presentarsi in queste condizioni psicofisiche al match di Champions contro il Marsiglia significa prendere una barca di gol. Ma forse, a questo punto, sarebbe auspicabile un’eliminazione agli ottavi: per reggere il doppio impegno coppa più campionato, serve ben altra rosa.
Con un'Inter in questo stato può succedere di tutto. Per fortuna con il Lecce a 19 punti e la quota salvezza distante solo 4-5 punti non dovremmo correre particolari rischi di retrocessione.
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