mercoledì 22 marzo 2023

Una diabolica Giorgia Meloni devasta l’auto elettrica e punta sui biocarburanti: Germania nel mirino?

In un discorso alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha attaccato la sinistra che va a braccetto con l’Unione europea in fatto di auto elettrica: “Siamo d’accordo sul fatto che c’è un problema. E sugli obiettivi della transizione verde dati dall’Unione europea. Non siamo d’accordo se l’Ue debba anche imporci le tecnologie necessarie per arrivare a raggiungere quegli obiettivi. La sfida dell’Italia è stabilire una diversificazione tecnologica. Per non devastare il nostro sistema produttivo. Per lavorare su avanguardie che noi in questa nazione abbiamo. L’elettrico non è la panacea di tutti i mali. I componenti dell’auto elettrica vengono estratti con tecniche che devastano l’ambiente. Prodotti in Cina con le centrali a carbone. C’è un problema con lo smaltimento delle batterie. C’è un problema legato ai metalli e alle terre rare. La sfida sui biocarburanti l’Italia se la può tranquillamente intestare. Il rischio è di passare dalla dipendenza dal gas russo, alla dipendenza dall’elettrico cinese: non mi sembra una cosa intelligente. Credo che l’Europa debba lavorare sulla sovranità delle proprie tecnologie”.

Con chi ce l’ha la Meloni? Solo con la sinistra italiana e con l’Unione europea? A mio giudizio, qui si disputa anche una seconda partita: Italia-Germania.

Infatti, la Germania sta paralizzando l’Ue in fatto di auto elettrica. Così come in passato ha tenuto tutti i Paesi per i testicoli nella fantomatica Unione, specie con la Merkel. Berlino ha detto all’Ue: do l'ok all’elettrico nel 2035, se tu in cambio mi dai gli e-fuel, ossia i carburanti sintetici. Che gliene frega alla Germania degli e-fuel? Lo fa per l’ambiente e per il bene dell’umanità? In realtà, esiste una certa parte della potentissima industria automotive tedesca che va forte sui carburanti sintetici. Pertanto, la Germania (legittimamente) tutela i propri interessi e quelli della propria industria.

Ed ecco che entra in campo la Meloni. Occhio perché parliamo di una donna dall’intelligenza politica straordinaria, capace in pochi anni di divorare tutta la sinistra. La premier punta sui biocarburanti. Settore bollente per l’Italia. Se l’Ue dicesse sì agli e-fuel tedeschi, resterebbe solo il nostro Paese da persuadere: noi potremmo chiedere in cambio i biocarburanti.

In estrema sintesi, la Meloni ha fatto in quattro minuti quello che in dieci anni la sinistra non è mai stata in grado di fare: mettersi di traverso contro l’Ue in tema di elettrico, e iniziare a non inchinarsi eternamente ai voleri della Germania.

Sull’auto elettrica, c'è un match politico ed economico che adesso la premier italiana ha reso molto più interessante, mescolando le carte sul tavolo e sfasciando tutti i potenziali giochi di Ue e Germania.

Che sia condivisibile o no il suo discorso, che lei possa piacere o no, al momento la Meloni è un genio politico tale da deliziare Machiavelli.


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