giovedì 5 agosto 2021

Obbligo assicurazione Rc auto in aree private: bufala

In queste ore, va di moda una fake news: la Cassazione (21983/2021, sezioni unite) avrebbe introdotto l’obbligo assicurazione Rc auto in aree private. La bufala arriva da un (ex) grande giornale, poi ripresa da decine di siti e forum che si scopiazzano. Internet versione monnezza, scritta da scimpanzé ammaestrati all’uopo, pagati un gelato a sei mesi di distanza.

Non è vero per niente. La Cassazione ha solo detto che, se un’auto assicurata cagiona un danno, anche in area privata (per esempio, un cortile), allora la compagnia deve risarcire i danni alla vittima. Tutto nasce da un sinistro mortale con l’impresa assicuratrice che non voleva tirare fuori un euro. Dopo anni di battaglia legale, la compagnia ha perso; i familiari della vittima hanno vinto.

Qualche legale di qualche compagnia, evidentemente seccato per la sconfitta, ha preso la sentenza della Cassazione e l’ha interpretata nel seguente modo: Rc auto obbligatoria nelle aree private.

Assolutamente no. Se io circolo o parcheggio l’auto su strada pubblica, ho l’obbligo di Rca. Se io lascio la vettura nel box, sempre chiusa lì dentro, oggi non ho l’obbligo di assicurazione. Lo dice l’articolo 122 del Codice delle assicurazioni: i veicoli a motore senza guida di rotaie non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate se non siano coperti dall'assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi. L'assicurazione comprende la responsabilità per i danni alla persona causati ai trasportati, qualunque sia il titolo in base al quale è effettuato il trasporto.

Ecco il passaggio chiave della sentenza: “Nel prendere atto dell’orientamento consolidato nella giurisprudenza di legittimità in base al quale a quest’ultimo riguardo rilevano non solo le strade di uso pubblico, ma anche le proprietà che ancorché di natura privata siano aperte all’utilizzazione da parte di un numero indeterminato di persone (anche) diverse dai titolari di diritti su di essa cui sia data la possibilità…”.

Ma perché mai quella interpretazione sbagliata della sentenza della Cassazione? Facile: l’obiettivo dichiarato dalle compagnie è estendere l’obbligo di Rc auto sempre e comunque, dovunque. Il fatto è che la legge non dice questo. Finché la legge dice diversamente, nessuna interpretazione scorretta delle sentenze della Cassazione potrà cambiare mai le regole d’imperio.

La verità è che in quella sentenza della Cassazione c’è una sconfitta per l’assicurazione, la quale non voleva pagare i danni per un bimbo investito su una rampa di un garage: il piccino è morto.

Attenzione perché non è la prima volta. Già in passato, qualcuno ha scritto che, senza la prova strumentale della lesione fisica, questa non può essere risarcita. Qualcun altro ha anche affermato che ci sia l’obbligo di rivolgersi ai carrozzieri convenzionati. Favole. Sono desideri delle lobby assicuratrici, non certo realtà di fatto.

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