domenica 28 luglio 2019

Monopattino elettrico sul marciapiede: zero repressione, pedoni abbattuti

Milano prima dei monopattini elettrici!
Avete mai sentito la storiella della prevenzione per mezzo della sensibilizzazione? Funziona così: se i giovani hanno il vizio di ubriacarsi e drogarsi nelle discoteche per poi uccidersi di notte in auto, si organizza una tavola rotonda. Si dice ai ragazzi di fare i bravi. Due spot tv. Qualche personaggio famoso che racconta “Eh no, così non si fa”. E via. A distanza di mesi, come dimostrano le cronache quotidiane, il risultato della campagna di sensibilizzazione è che il fenomeno della guida in stato alterato da alcol e droga è diventato ancora più allarmante. Per un semplice motivo: non c’è repressione. Ossia niente multe, patenti ritirate, auto (potenti e costose…) confiscate. Polstrada e Carabinieri non hanno mezzi a sufficienza, a cominciare dagli etilometri. La stessa cosa sta accadendo coi monopattini elettrici sui marciapiedi a Milano, capitale della micromobilità a corrente. E si verificherà altrove.

Ora Milano inizia un test, dietro indicazioni del Governo che ha emanato un decreto su monopattini e simili. Chi li usa può farlo solo in determinate aree. Non certo sui marciapiedi. È intanto iniziata la campagna di sensibilizzazione verso i monopattinari, col ritornello che il marciapiede è zona vietatissima. Ma, molto spesso, il monopattinaro elettrico se ne fregherà, come e più di oggi. Lo provano le bici sui marciapiedi, che talvolta investono i pedoni.

In teoria, la multa c’è. L’articolo 190 prevede una sanzione di minimo 26 euro e massimo 102 euro per il monopattinaro elettrico sul marciapiede: "La circolazione mediante tavole, pattini od [sic] altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od [sic] altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti". Secondo voi, ci sarà mai un Vigile che ferma il monopattinaro birichino e gli appioppa il verbale? Difficile: i Vigili sono pochi e impegnati in altri compiti, e fanno quello che possono. Dovrà pensarci il Comune di Milano. Dovranno provvedere tutti i Comuni, specie quelli che aderiscono al test, come Torino.

E se proprio un Vigile multerà il monopattinaro elettrico, è auspicabile non la sanzione minima di 26 euro, ma la massima di 102 euro. In base all’articolo 195 del Codice della Strada: “Nella determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria, tra un limite minimo ed [sic] un limite massimo, si ha riguardo alla gravità della violazione, all'opera svolta dall'agente per l'eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione, nonché alla personalità del trasgressore e alle sue condizioni economiche”.

È anche una questione di convivenza civile; va eliminato alla radice il possibile problema: mi riferisco a eventuali discussioni fra monopattinaro e pedone. Sono diverbi che possono degenerare. Va a fortuna: un conto è se il monopattinaro elettrico, sul marciapiede, abbatte una vecchietta che cammina col sacchetto della spesa; il monopattinaro potrebbe trasformarsi in pirata della strada (anzi, del marciapiede) e scappare. Un altro conto è se il monopattinaro elettrico urta un mezzo tossico che ha appena sniffato cocaina malandata: i rischi di colluttazione salgono, con esiti imprevedibili. È opportuno meditare subito sul problema, perché siamo all’inizio del boom di monopattini elettrici e al principio della sperimentazione nei Comuni.

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