
Gli “esperti” dicono che Mourinho ha a disposizione una rosa ampia e fortissima. Io sostengo che quei giocatori sono i più
sopravvalutati della Terra. Se ci fosse bisogno di una prova, i “sapienti” di cui sopra osservino la prestazione del signor Rivas a Genova con la Samp, nella semifinale d’andata della coppa Italia.
Il colombiano, dopo il disastro di Champions con il
Manchester (nel primo tempo, Giggs ha fatto quello che ha voluto), s’è ripetuto qualche minuto fa. Palla al piede al limite della propria area, ha pensato bene di fare un bell’assist in favore di
Cassano. Inevitabile che Materazzi si imbestialisse col compagno di reparto. Toldo ne ha avuto pietà, glissando con classe.
La vita dei calciatori professionisti è strana: ci sono tanti ragazzotti che giocano in serie B e ancora più in basso, che potrebbero spiegare a Rivas come si fa uno stop e come s'imposta dalla propria trequarti. Invece, nessuno se li fila.
La verità è che
l’Inter ha soltanto un difensore di livello internazionale: Samuel. Dopodiché, c’è Materazzi, che però non è più un adolescente e soffre nelle partite che contano: vedi Liverpool-Inter della scorsa stagione, quando venne espulso dopo pochi minuti. Cordoba? Un ottimo centometrista. Ma adesso è fuori forma, fa soltanto pasticci. In quanto a Chivu, è di cristallo: passa un sacco di tempo a farsi incollare in infermeria. Su
Burdisso, mi sono già espresso più volte in passato. Mentre Maxwell abbocca a tutte le finte. Resta
Julio Cesar. Che però i miracoli non può farli sempre. E Santon è appena nato, seppure fortissimo. Mentre Maicon è tutto fuorché un difensore: un'ala grandissima (ora non in condizione).
Presi dalla disperazione, prima Roberto Mancini e poi Mou hanno ripiegato spesso su Cambiasso centrale di difesa.
Con quella retroguardia, per strappare uno
squallido pareggino a Manchester, ci vorrà una congiunzione astrale particolare, che favorisca l’Inter in ogni zona del campo: rimpalli, rimbalzi, tiri fuori di qualche millimetro, pali, traverse, salvataggi sulla linea. Con Julio Cesar versione
Jàšin.
Questa sarà l’Inter di Manchester: un
catenaccio tenuto in piedi con lo sputo, visti i difensori che si ritrova Mou. E i centrocampisti davanti alla propria area di rigore. Dopodiché, si butta la chiave di quella cassaforte di pastafrolla, e si spera che il tempo passi rapidamente.
A inizio stagione, Mourinho era
perfettamente consapevole del materiale che aveva a disposizione, tanto da ripetere più volte che la rosa è troppo vasta.
In quanto al campionato, il discorso è apertissimo. La prossima giornata è decisiva. Se l'Inter perde in Liguria col Genoa, e la Juve vince il derby col Toro, può succedere di tutto. Anche perché, dopo, sono in arrivo le reazioni psicologiche agli incontri di Champions: un pazzo marzo che cambia i destini di Inter e Juve.
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