Da parte sua, Galán ha rappresentato una sentenza senza appello, con schiacciate che nel 90% dei casi risultavano imprendibili per Arturo, perché troppo alte dopo il rimbalzo a vetro.
Federico ha "visto" la strada, aprendo varchi per gli attacchi fulminei di Alejandro. Chingotto l’architetto, Galán il giustiziere.
A inizio secondo set, i Coello/Tapia hanno cambiato strategia, con una maggiore inclinazione da parte di Arturo e cercare il controsmash dopo il remate di Galán. Una tattica vincente per i primi sei game; dopodiché sono arrivare le contromisure di Ale che ha iniziato a picchiare dalla parte del King.
Abituati a dominare e a imporre il ritmo, Coello e Tapia si sono trovati sotto pressione per gran parte dell’incontro. È la prima volta in assoluto che noto come il mostro spagnolo non sia riuscito a connettersi pienamente con l'argentino: in un gioco di squadra con equilibri psicologici delicatissimi, è venuta a mancare l’armonia di coppia. Viceversa, la chimica fra gli sfidanti ha rasentato la perfezione nei 90 minuti di battaglia di nervi, con i break decisivi all’ottavo game del primo set, nonché al settimo e all’undicesimo game della seconda frazione.
Non trattasi di un passaggio di consegne, purché Coello e Tapia escogitino altre soluzioni: al Mozart del padel in particolare servirà una maggiore ispirazione per respingere l’assalto al trono di Chingotto e Galán. I quali si sono tolti dalla spalla la scimmietta beffarda, interrompendo una striscia di nove sconfitte consecutive contro i due fenomeni che durava da luglio 2024.
A inizio secondo set, i Coello/Tapia hanno cambiato strategia, con una maggiore inclinazione da parte di Arturo e cercare il controsmash dopo il remate di Galán. Una tattica vincente per i primi sei game; dopodiché sono arrivare le contromisure di Ale che ha iniziato a picchiare dalla parte del King.
Abituati a dominare e a imporre il ritmo, Coello e Tapia si sono trovati sotto pressione per gran parte dell’incontro. È la prima volta in assoluto che noto come il mostro spagnolo non sia riuscito a connettersi pienamente con l'argentino: in un gioco di squadra con equilibri psicologici delicatissimi, è venuta a mancare l’armonia di coppia. Viceversa, la chimica fra gli sfidanti ha rasentato la perfezione nei 90 minuti di battaglia di nervi, con i break decisivi all’ottavo game del primo set, nonché al settimo e all’undicesimo game della seconda frazione.
Non trattasi di un passaggio di consegne, purché Coello e Tapia escogitino altre soluzioni: al Mozart del padel in particolare servirà una maggiore ispirazione per respingere l’assalto al trono di Chingotto e Galán. I quali si sono tolti dalla spalla la scimmietta beffarda, interrompendo una striscia di nove sconfitte consecutive contro i due fenomeni che durava da luglio 2024.
https://www.youtube.com/watch?v=a_KTo6WXHx8&ab_channel=DailyPadel