martedì 23 dicembre 2008

Errori arbitrali: quello strano godimento dei tifosi di Inter, Milan e Juve


Chiedete a un tifoso di Inter, Milan o Juve: ti piacerebbe vincere il derby con un gol di mano, in fuorigioco, al quinto minuto di recupero? Vi risponderà: "Sì, sarebbe il massimo". La logica perversa del ragionamento del tifoso è che un errore arbitrale a favore fa godere da matti, specie se danneggia un’avversaria storica. Un errore in buona fede, tipo quelli commessi dal celeberrimo Moreno (foto).

Prendiamo il più recente turno di campionato. Tre gravi errori arbitrali.

1) Fuorigioco di Maicon sull’1-2 di Siena-Inter.

2) Fuorigico di Marchionni sullo 0-1 di Atalanta-Juve. Più un rigore per i bergamaschi.

3) Espulsione per fallo da ultimo uomo di Maldini: si era sull’1-0 per il Milan contro l’Udinese (poi finita 5-1). E la storia sarebbe cambiata.

Avete visto o sentito qualche tifoso di Inter, Juve o Milan rammaricarsi per i gravi errori arbitrali? No. Al contrario, ne traevano godimento.

Addirittura, ieri mattina al bar ho sentito un milanista esultare di fronte al voto dato dalla Gazzetta dello Sport all’arbitro Saccani: “6. Partita facile. Dirige con precisione, distribuisce bene i cartellini. Unico neo: Isla da giallo su Antonini”. Capito? C’è stato un errore che ha danneggiato un po' il Milan… E così il tifoso rossonero (simpatico e intelligente) ha esclamato: “Doppio godimento!”.

domenica 21 dicembre 2008

Juve, primo gol in fuorigioco clamoroso: non c'è congiura pro-Inter...


Scrivo nell'intervallo di Atalanta-Juve. Dopo il gol in fuorigioco di Maicon ieri sera (Siena-Inter 1-2), molti juventini si sono affrettati a dire che c'è una congiura a favore della squadra di Moratti: i nerazzurri - è la tesi - vinceranno lo scudetto per volere del Palazzo. In realtà, s'è trattato di un errore come altri, tanto che - in precedenza - Crespo era stato fermato in posizione regolare quando si trovava da solo davanti al portiere Curci. Come se non bastasse, è arrivato il gol della Juve (Del Piero) che ha spaccato in quattro la partita, proprio nel momento in cui l'Atalanta stava giocando benissimo, con una netta e clamorosa posizione irregolare di Marchionni (foto via YouTube). La prova che non c'è nessun progetto anti-Juve e pro-Inter. Senza considerare il primo gol di Juve-Milan: rigore sì, ma dopo un super-fuorigioco.

Questa è la mia valutazione da spettatore neutrale. Dopodiché, se un qualche tifoso juventino (non tutti, per fortuna) proprio non riesce ad ammettere che qualcosa non quadrava durante quegli anni strani nel mirino della giustizia, be', allora non ci sono ragionamenti che tengono. È fanatismo di fronte al quale è impossibile tentare di approcciare un ragionamento obiettivo.

Discorso ben diverso se mi venite a dire che arbitri e assistenti non sono all'altezza: leggete le mie profezie, che si stanno avverando. Le ho scritte in tempi non sospetti: qui, qui, qui, qui, qui.

Seguirà aggiornamento per il secondo tempo.

Negli altri 45 minuti, c'è pure un calcio di rigore per l'Atalanta. Complimenti anche all'arbitro che non vede... Poi Amauri chiude il discorso. Sarà sfida Inter-Juve sino alla fine.

Chiudo con una considerazione su chi vuole un secondo arbitro o altri assistenti. Che bisogno c'è? Per fare altri disastri? Guardate dov'è l'uomo con la bandierina nella foto su: la sua posizione è perfetta. Perché non vede? Secondo voi, se ci fossero altri arbitri o assistenti in quel punto, che cosa si risolverebbe? Non ci sarebbero semplicemente altri e più numerosi errori?

sabato 20 dicembre 2008

Siena-Inter 1-2: ora Mourinho vince pure quando gioca malissimo!


A questo punto, alle avversarie cadono le braccia: Milan, Juve, Napoli, Roma e le altre concorrenti per lo scudetto avranno giustamente gufato perché l'Inter perdesse. E stasera era la serata giusta. A Siena, Inter bruttina nel primo tempo. Ibra quasi nullo. Soltanto un buon Maicon. Nella ripresa, stessa solfa, se non peggio. Un tiro terrificante dello svedese sulla traversa, qualche azione pericolosa del Siena. L'1-2 è arrivato su gol (secondo me in fuorigioco) di Maicon: delizioso tocco a scavalcare il portiere su assist di Maxwell.

Opinione personale. Se Mourinho ha esultato così tanto, andando ad abbracciare un Maicon mezzo nudo, è perché doveva ringraziare questo difensore di fascia che diventa sempre più forte e va a togliere dalle rogne l'Inter. Un comportamento tipico dei fuoriclasse: emergere nel momento di difficoltà dei compagni.



Nota a margine per l'assistente Griselli che non ha visto il fuorigioco dei Maicon: foto su via YouTube su immagini Rai.



Disastroso. Poco prima, aveva fermato Crespo (foto su via YouTube su immagini Rai) che se ne stava andando da solo davanti al portiere Curci del Siena: altro errore gravissimo, visto che l'argentino era in posizione abbondantemente regolare. Ma come ha fatto a sbagliare in entrambe le occasioni?

Chiudo facendo i complimenti al Siena: in casa, in questa stagione, non aveva mai perso. Stasera ho capito perché: lì in Toscana gioca davvero bene.

[foto via uefa]

Mourinho anti-Juve: “Forza Chelsea”. Il gufo che abbatte il muro dell’ipocrisia


“Tiferò Chelsea”: così ha detto Mourinho, in vista dell’impegno di Champions della Juve. Domanda: è stato maleducato, offensivo, odioso, antipatico? No. È stato semplicemente sincero. Perché, da quando è in Italia, sta abbatendo il muro dell’ipocrisia. La quale ispira il comportamento del 99% di giocatori e allenatori. Faccio un esempio. Inter-Manchester; se chiedete agli avversari storici italiani dei nerazzurri per chi tiferanno, vi risponderanno: “Per l’Inter, perché è una squadra italiana”. Balla colossale. Guferanno a più non posso contro l’Inter. Esattamente come gli interisti tiferanno per il Chelsea e per l’Arsenal (avversario della Roma).

I giornalisti sportivi dovrebbero soltanto fare un monumento in onore di Mourinho. Che spasso: gli chiedi per chi tiferà, e lui ti dà la risposta per costruirci sopra un titolone. Dopodiché si va a ripercorrere le tappe degli scontri fra Mourinho e Ranieri, e il gioco è fatto: ecco un bell’articolone. Condito di tutto quanto il tifoso medio cerca: punzecchiature, una spruzzatina di sana rivalità, stoccate micidiali.

Mourinho non fa nient’altro che giocare d’anticipo: fra qualche settimana, comincerà una gufata collettiva contro l’Inter. In primis, rossoneri, bianconeri e giallorossi non vogliono che Moratti si pappi il quarto scudetto di fila (roba da leggenda) e la Champions. Tanto vale che sia Mourinho stesso a uscire allo scoperto in anticipo sugli altri.

Se qualcuno critica Mourinho per aver detto “Forza Chelsea”, lo stronco sul mio blog. Così come elogierò Ranieri, Ancelotti e Spalletti se diranno “Forza Manchester”.

[foto via flickr.com/photos/alfo23]

giovedì 18 dicembre 2008

Incubo Milan: io difendo Ancelotti


Quando giocava, Ancelotti era una via di mezzo fra Gattuso e Pirlo: grinta, polmoni, potenza, coraggio, precisione. Più qualche entrata birichina di tanto in tanto per intimorire l'avversario. Un gladiatore come ce ne sono stati pochi: ha contribuito pesantemente ai trionfi della Roma e del Milan.

Adesso che fa l'allenatore, non credo che sia stato lui a volere una formazione con così pochi difensori e centrocampisti di sostanza. Proprio Carletto, che quando scendeva in campo ci lasciava giù l'anima e, spesso, le ginocchia. Non credo che abbia desiderato una squadra così sbilanciata in avanti, con così tante mezze punte, trequartisti e attaccanti leggeri. Proprio lui, abituato a lanciare la palla davanti a Pruzzo, Van Basten, Gullit.

Se il Milan fa pietà, le colpe non sono di Ancelotti. Un mister che è riuscito a portare a casa uno scudetto e una Champions con giocatori forti ma non irresistibili, e un'altra Champions (la seconda) con una squadra molto meno dotata delle concorrenti.

Dategli uomini all'altezza del Milan, e Ancelotti ritornerà a vincere. Adesso la distanza siderale dall'Inter, che domina per la terza stagione di seguito, diventa davvero fastidiosa per i tifosi rossoneri.

[foto via flickr.com/photos/buggolo]

lunedì 15 dicembre 2008

Incredibile (pacifica) invasione dello studio di Controcampo: video intero



È passata la mezzanotte da un minuto quando, nello studio di Controcampo (Rete4), entra un gruppo di persone, cantando: "Dove sono i biglietti per noi?". Prima che arrivi la pubblicità, si fa in tempo a sentire uno del gruppo che dice: "È successo che per la trasferta Juve-Milan..." e qui si stacca su uno spot. Forse, azzardo un'ipotesi, è un gruppo di tifosi (del Milan?) che, con un'invasione pacifica, si lamenta perché non ha avuto a disposizione biglietti per andare a vedere Juve-Milan. Quanto prima gli aggiornamenti.

Primo aggiornamento. Ha detto il conduttore, Brandi: "Si è ristabilita la calma qui allo studio 20 di Cologno Monzese - dopo 5 minuti di interruzione -. Abbiamo assistito a un'invasione pacifica. Si è trattato di una protesta di alcuni ultras milanisti contro il divieto trasferte e il caro biglietti".

[video via http://mavaffanculp.blogspot.com]

domenica 14 dicembre 2008

Juve-Milan 4-2: rossoneri senza difesa


Il Milan non ha giocato male quando aveva la sfera fra i piedi. Al momento di impostare trame offensive, è sempre un piacere gustarsi dalla tribuna o in tv i rossoneri. Il vero guaio del team di Ancelotti sono i movimenti senza possesso palla: lì va in tilt, non c'è speranza. Ecco spiegato il 4-2 finale di Juve-Milan.

Ho visto gli attaccanti bianconeri sempre liberi di girarsi verso la porta o di colpire indisturbati. Di certo, la responsabilità non è di Ancelotti. Non sarà mica lui a dire ai suoi di lasciar giocare gli avversari. È che centrocampo e soprattutto difesa del Milan non reggono proprio per una stagione intera.

È la tipica impostazione della squadra che deve disputare alla grande una decina di partite, perché costruita per vincere la Champions. Enorme possesso palla e massima concentrazione sulle ripartenze degli avversari. Ma è una "tattica" che ti riesce, appunto, quando scendi in campo soltanto nelle competizioni internazionali. Se devi giocare 70 partite durante 10 mesi, andando a scontrarti contro avversari tosti ogni tre giorni, la ragnatela rossonera non regge.

Mi spiego. Se il Milan fosse in Champions, arriverebbe dritto dritto in finale a Roma, e magari si porterebbe a casa la coppa. Mentre resterebbe a meno 30 punti dall'Inter e forse dalla Juve. E se riuscisse a qualificarsi per la massima competizione europea, nel 2009-10 sarebbe la favorita per la vittoria dell'ex coppa Campioni.

Dalla stagione scorsa, tuttavia, c'è una differenza sostanziale rispetto al passato: altre squadre che non ti fanno andare in Champions. Nel 2007-08, è stata la Fiorentina a soffiare il quarto posto al Milan. Adesso ci sono addirittura, oltre alla Fiorentina, anche Napoli e Genoa. Senza contare l'imperioso ritorno della Roma.

[foto via Milan]

Inter-Chievo 4-2: Ibrahimovic infinito


Che si prendano i due gol di Ibra al Chievo e li si facciano vedere ai ragazzini di tutte le scuole calcio del mondo: ecco come si segna di testa e di piede. Il primo gol, sul 2-2, è un'incornata feroce su stacco da fermo: frustata violenta con portiere (Sorrentino, bravissimo) impotente. Il secondo è da fantascienza: passaggio rasoterra da destra a Ibra che è al limite dell'area e qui il fenomeno svedese compie una magia; ossia piazza una mina terra-aria a velocità siderale. Altri attaccanti l'avrebbero sparata altissima, lui l'ha messa dentro: devastante.

Zlatan è il giocatore più continuo del pianeta assieme a Del Piero, e oggi ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse, giacché emerge sempre nei momenti più brutti. Attenzione, il 2-2 col Chievo sarebbe stato atroce e avrebbe dato entusiasmo a Milan e Juve. Inoltre, avrebbe messo sulla graticola Mourinho. Ma Ibra è infinito. Un manuale del calcio vivente.

Per carità, non parlatemi di Pallone d'oro. Per abbagliare la giuria, occorre vincere una competizione internazionale giocando bene una decina di partite. Se, come Ibra e Del Piero, disputi 70 match alla grandissima in una stagione, non basta: leggete qui.

[foto via flickr.com/photos/viclic]

Juve-Milan con Giovinco in panchina: mistero tutto italiano



Ieri sera ho visto Barcellona-Real Madrid. Guardiola ha schierato i tre giocatori d'attacco più forti che aveva a disposizione: Messi, Eto'o e Henry. In più, ha piazzato Xavi e Gudjohnsen a centrocampo, che tutto sono fuorché incontristi puri. Sfruttando Daniel Alves, che mi pare un'ala destra più che un difensore. Dall'altra parte, Juande Ramos ha fatto esordire nella Liga il giovanissimo Palanca, fra i migliori, insistendo con Raul, Guti, Sneijder, Higuain. Insomma, i più bravi. Bene, stasera si gioca Juve-Milan. Giovinco è in panca. Ma secondo voi, se Guardiola o lo stesso Juande Ramos disponessero della Formica atomica, la lascerebbero marcire a bordo campo? Secondo me, no. Titolare, dall'inizio. Perché i più forti devono giocare.

Il discorso sarebbe un po' diverso se la Juve già potesse schierare Maradona, Van Basten, Ibrahimovic, Sandro Mazzola e Gigi Riva. Allora, in quel caso, Giovinco si accomoderebbe di diritto in panchina. Ma siccome il bianconero toglierebbe il posto a un centrocampista non eccelso, dovrebbe partire dal primo minuto. Sia chiaro: per formare il tridente con Del Piero e Amauri.

Oltretutto, la Juve non gioca contro un avversario dotato di difesa irresistibile. Sarebbe il momento giusto per osare. Non vorrei che Ranieri ammettesse lo sbaglio a metà partita, magari per dare una svolta alla gara quando i bianconeri sono sul punteggio di parità. Inserire Giovinco in una situazione d'emergenza, equivarrebbe a un'ammissione di errore: dovevo farlo prima, rimedio adesso, sperando che non sia troppo tardi. Perché chi ha il piedino così dolce da calciare la punizione che vedete nel video su, deve sempre farsi ammirare dal pubblico. Sempre. Con un allenatore all'altezza di una squadra che vanta milioni di tifosi nel mondo.

lunedì 8 dicembre 2008

Giovinco più Del Piero e Amauri: forza Ranieri, azzarda il tridente col Milan


Un conto è piazzare una punizione all'incrocio dei pali dopo 10 tentativi, sul risultato di 3-0, giocando come titolare da 30 partite; un altro è sfruttare l'unica occasione della stagione per inventarti una magia sullo 0-0, fuori casa, calciando da una posizione estremamente defilata a sinistra e sotto la massima pressione (l'Inter sarebbe andata in fuga): quest'ultimo caso riguarda la Formica atomica, Giovinco, 164 centimetri di fantasia, 59 chilogrammi di inventiva purissima. Un calciatore che ti diverte anche quando fa uno stop, perché è elegantissimo nelle movenze, rapido e scattante, talvolta imprendibile. Con quel fisico che è tutto fuorché un corpo d'atleta, Sebastian è un quasi 21enne che illumina i prati dei nostri stadi. Quando gioca. Già, perché Ranieri l'ha lasciato quasi sempre in panca.

Io ricordo il modo in cui il mister bianconero ha affrontato la partita più importante della stagione: Inter-Juve 1-0. I gol di differenza avrebbero dovuto essere quattro e la squadra è scesa in campo contratta e impaurita. Domenica sera, Ranieri può riscattarsi con Juve-Milan. Ma io dico che commette un delitto se non schiera la coppia Del Piero-Giovinco. Come? Qualcuno dice che sono incompatibili? Queste sono masturbazioni mentali di chi ha il terrore di gestire i fuoriclasse.

Forza e coraggio, Ranieri. Qui ci vuole il tridente Del Piero-Giovinco-Amauri. Che gli altri si sacrifichino correndo per 15, giacché spesso del pallone fra i piedi non sanno che farsene. Guardate che quei tre non li ha neppure l'Inter: a Mourinho, il giochino Ibra-Quaresma-A. Mancini non è riuscito.

[foto via Juve]

domenica 7 dicembre 2008

Sampdoria-Genoa 0-1: Milito, colpo di testa impossibile

Non so come abbia fatto Milito a segnare alla Samp. Si è trattato di un gesto atletico e tecnico che mi ha ricordato i colpi di testa più difficili di sei specialisti: Bettega, Serena, Hatley, Pruzzo, Pelé, Boninsegna. C'è stato prima lo scatto verso il pallone, poi lo stacco altissimo, quindi la torsione verso sinistra ma anche spingendosi leggermente all'indietro, infine la zuccata, frutto di una frustata violentissima. Risultato, una fiondata all'incrocio dei pali. Da non crederci: un colpo di testa potente quanto una cannonata di piede.

Quel Milito è oggi fra i primi quattro giocatori più forti al mondo. A contendere la palma di migliore, sono - assieme a lui - Ibra, Gerrard, Lavezzi. Siamo di fronte davvero a un Principe.

Milan-Catania 1-0: che si abolisca il fallo di mano in area!


Novantesimo di Milan-Catania, 1-0 per i rossoneri, area di rigore di Abbiati: su tocco all'indietro di Zambrotta (che contrasta Plasmati), Kaladze interviene con il braccio aperto e stoppa la palla deviandola in corner. L'entrata del difensore georgiano è scomposta. Un po' come un giocatore di basket che disturba (regolarmente) l'azione avversaria. Impossibile sapere se l'abbia fatto apposta. L'arbitro Gervasoni (di Mantova) decide per non dare il rigore. Ma a questo punto, visto che il gioco è sempre più rapido e gli interventi dei difensori sempre più disperati, si dovrebbe introdurre una regola: sui tiri avversari, se un difendente tocca con la mano o col braccio, niente rigore. Così, una volta per tutte, si introduce un criterio. Infatti, non è possibile che in una partita quel tipo di rigore venga concesso e in un'altra no.

Poveri arbitri. Sono completamente in tilt. E sempre più decisivi, come avevo previsto in tempi non sospetti. Dopo aver ammonito Gattuso per proteste, ha prima negato il rigore al Catania e poi ha prolungato il match di due minuti. Un recupero insignificante a fronte delle continue interruzioni di gioco, del gol e dei cambi effettuati nel secondo tempo: quattro sostituzioni. Anche in questo caso, auspico una rivoluzione: il tempo effettivo. Altrimenti ci sono partite con recupero di cinque minuti e altre con mini-recupero, in base a strane interpretazioni degli arbitri.

[foto via Flickr, Album di TheAlieness GiselaGiardino]

sabato 6 dicembre 2008

Lazio-Inter 0-3: i nerazzurri sono uno spettacolo planetario


Dico quattro squadre italiane degli ultimi 30 anni. Nell'ordine di forza: il Milan di Sacchi del 1987-88 (il primo, quello che vinse lo scudetto facendomi divertire con un pressing mozzafiato); il Milan di Capello 1993-94 (accoppiata storica tricolore-coppa Campioni); la prima Juve di Lippi (col favoloso Vialli); la Roma di Liedholm che vinse lo scudetto. L'Inter di Mourinho entra di prepotenza fra quei dream team. Non so in che posizione: al momento, direi che è seconda. Specie dopo aver visto strapazzare la Lazio a Roma: 3-0.

Gli uomini di Delio Rossi non hanno avuto respiro. Contavo un giocatore della Lazio col pallone fra i piedi e due o tre dell'Inter addosso. Vedevo Foggia che per smarcarsi era costretto a bersi in dribbling un paio di avversari, per poi incartarsi da sé. Zarate, a un certo punto, ha avuto una crisi di nervi ed è entrato a forbice su Muntari: comprensibile; ogni volta, veniva chiuso in una gabbia nerazzurra.

Fra un pressing ossessivo che nasceva ai margini dell'area della Lazio e una chiusura difensiva, c'era spazio anche per numeri da capogiro di Ibra. Lo stadio intero ha applaudito un colpo di tacco con coefficiente di difficoltà elevatissimo: roba da taekwondo applicato al calcio. Per non parlare delle incontenibili discese di Maicon: quello entrerà nella storia come uno dei difensori di fascia destra più implacabili della storia.

Chiaro: emetto giudizi a neanche metà stagione. Chissà se e cosa l'Inter vincerà. Magari avrà un tracollo fisico; magari reggerà fino a maggio. Nessuno può dirlo. Stankovic, per esempio, stasera ha corso una maratona fatta di scatti di 20 metri: mi ha impressionato dal punto vista squisitamente atletico, prim'ancora che calcistico. Ma fra qualche mese come sarà messo?

Di certo, i nerazzurri stanno incantando il mondo. Complimenti a Mourinho. Per carità, spero di non sentire discorsi del tipo: "Non ha ancora vinto niente, né in Italia né in Champions". Sono affermazioni da tifoso becero. Io parlo di spettacolo purissimo, come acqua cristallina che sgorga dalla sorgente: il piacere di guardare una squadra che gioca a calcio. A prescindere dai colori. Proprio come il Milan di Sacchi: l'estetica applicata allo sport.

[foto via Flickr, album di Image Editor]

martedì 2 dicembre 2008

Gattuso, la vera insostituibile anima del Milan



Non avevo mai visto giocare così male il Milan d'Ancelotti. Contro il Palermo, il 3-1 è bugiardo: il risultato doveva essere più largo. Il guaio dei rossoneri è che reggere così tanti fini palleggiatori è una faticaccia per i centrocampisti. In Sicilia, avevi Pato (poi Inzaghi), Seedorf, Ronaldinho, Pirlo. Quindi, Ambrosini e Flamini dovevano correre per 14. È un bel lavoretto che sanno fare in pochi al mondo: ne individuo due, soprattutto, ossia Cambiasso (Inter) e Gattuso (Milan). In particolare, è quest'ultimo la vera anima della squadra di Berlusconi: non c'è solo corsa a pedifiato, ma anche carica agonistica, cattiveria sportiva, presenza.

Se a Gattuso viene un raffreddorino, difficilmente il Milan può permettersi così tante punte e mezze punte. Arrivati a dicembre, allora, sorge il dubbio atroce: ma Flamini, preso proprio per portare acqua agli attaccanti (magari per far respirare Gattuso), è un giocatore da Milan? Se invece che un nome francese da pronunciare con l'accento sulla i finale, il ragazzo si chiamasse Calogero Squarzizzariello, la stampa sarebbe ancora così benevola con lui?

[foto via Milan]