giovedì 30 agosto 2012

In una mediocre Inter, i lampi di Coutinho, Palacio e Guarin

Ce l’abbiamo fatta, ma tra sofferenze immani, anche se giocavamo contro il modesto Vaslui: questo la dice lunga sul valore dell’Inter oggi. Così ci qualifichiamo alla fase a gironi di Uefa Europa League: 2-2 dopo il 2-0 dell’andata.

Silvestre e Samuel come coppia di centrali difensivi sono rognosi ma poco propensi a costruire gioco. Castellazzi in porta. Jonathan e Juan Jesus laterali. In mezzo Zanetti-Cambiasso-Nagatomo, davanti Coutinho e Cassano a supporto di Palacio.

Match equilibrato sino alla follia di Castellazzi per l'intervento su Antal: rigore ed espulsione al 35', con Stanciu che spiazza Belec, entrato al posto di Cassano. Ripresa: esce Samuel ed entra Guarin, che doveva rifiatare un po’. Ma siamo in emergenza e il colombiano è necessario per dare dinamismo.

Al 31' spettacoloso assist di Zico-Coutinho (foto) a Palacio, che controlla di destro e la mette di sinistro. Al 34', però, papera di Belec che su un cross va a farfalle. Varela di testa infila. Al 39' ancora il sinistro di Palacio, il portiere dei romeni si oppone alla grandissima. Al 47' Guarin sradica la palla dai piedi di un avversario, si fa 30 metri di corsa, finta e tiro di destro. Eccezionale, la percussione perfetta.

Morale. Aspetti negativi: siamo da quinto posto in campionato (la Juve in particolare ci distacca di anni luce); l’unico che corre sulla mediana è Guarin; non abbiamo cambi a centrocampo. Aspetti positivi: Coutinho accende la luce sempre più spesso; Guarin è una forza della natura; Palacio sa mordere con entrambi i piedi; Stramaccioni s’è già vaccinato, capendo che questa squadra è psicolabile.

INTER-VASLUI 2-2


Marcatori: 35' pt Stanciu, 31' st Palacio, 34' st Varela, 48' st Guarin




Inter: 12 Castellazzi; 42 Jonathan (37' st Ranocchia), 6 Silvestre, 25 Samuel (1' st Guarin), 40 Juan Jesus; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 55 Nagatomo; 99 Cassano (34' pt Belec), 7 Coutinho; 8 Palacio
A disposizione: 10 Sneijder, 22 Milito, 24 Benassi, 88 Livaja

Allenatore: Andrea Stramaccioni



Vaslui: 89 Straton; 3 Varela, 5 Celeban, 8 Antal, 9 Sburlea, 10 Stanciu (34' st Buhaescu), 16 Caue (13' st Sanmartean), 23 Salageanu, 25 Tukura, 67 Cordos, 79 N'Doye

A disposizione: 1 Coman, 20 Milanov, 30 Costin, 33 Charalombous, 40 Varga

Allenatore: Marius Sumudica




Arbitro: Manuel De Sousa (POR)

Note. Ammoniti: 22' st Cordos, 36' st Guarin, 38' st Sanmartean, 38' st Coutinho, 43' st Antal. Espulsi: 33' pt Castellazzi. Recupero: pt 1, st 3. Spettatori: 41.326




lunedì 27 agosto 2012

Cara Inter, ti manca uno per far 31: la Juve è due spanne su


Noto troppo entusiasmo costruito attorno a una vittoria fuori casa contro il Pescara, di cui non si capisce esattamente il valore. L'Inter è un pugile mediocre che ha dato qualche pugno a una schiappa sul ring? Oppure l'Inter è Cassius Clay che ha mandato ko un pugile rognosissimo il quale darà filo da torcere e tutti? Per me la verità sta nel mezzo. Reputo che in campagna acquisti abbiamo fatto 30, ma che manchi qualcosa.

1) Serve un centrocampista coi controfiocchi, disposto a sputare sangue nelle giornate in cui vai fuori casa, sei sotto di un gol, e tocca correre dietro ad avversari scatenati. Abbiamo i trequartisti per divertirci quando siamo sopra col punteggio; non disponiamo dell'atleta che dà la scossa nei momenti bui. Non male Paulinho, dotato anche di una notevole castagna dai 30 metri. Ci sarebbe anche Guarin a poter randellare dalla distanza: ad Appiano Gentile garantisco che infila i missili; in partita s'irrigidisce al momento dell'impatto con la sfera. Gli passerà l'ansia e comincerà a bombardare da fuori area: dobbiamo avere più frecce al nostro arco, specie contro avversari chiusi a riccio.

2) A mio giudizio un uomo d'area lo devi prendere. Milito non è un giovincello, e se la campagna acquisti ha indotto Stramaccioni a giocare con una punta, allora occorre un tizio disposto a dare e ricevere gomitate e insulti nei 16 metri. Sullo 0-0 in casa, quando manca mezz'ora alla fine, necessitiamo di peso là davanti.

3) Stramaccioni l'ho visto schierare la Primavera dell'Inter - che ho seguito con enorme interesse - molto più larga sulle fasce rispetto alla squadra che allena adesso. Ora ha avuto l'intelligenza di modellare l'Inter sulla base della rosa a disposizione, però un esterno gli farebbe molto comodo, se non altro per variare modulo e confondere le idee all'avversario. Per fortuna, Strama non è calcisticamente ottuso come Gasperini, rigido con la sua difesa a tre, e si adeguerà alla materia prima. Afellay il mio nome.

4) Difesa: io non ho idea se Silvestre reggerà quando salirà la tensione nervosa, durante i match importanti. In quanto a Ranocchia, pareva un giocatore invecchiato di 20 anni d'un colpo e ho notato che le gambe son tornate a girare; ma in futuro? Samuel dà garanzie atletiche? Comunque, può anche andare così se: Maicon resta, con la casella di destra che diventa piena; Pereira (foto) diviene titolare al posto di Nagatomo a sinistra.

5) Attendo, questa è la mia umile opinione, che Stramaccioni si trasformi da allenatore sorpresa ad allenatore coi coglioni quadrati per davvero. Gli manca l'ultima mossa: far respirare Zanetti e Cambiasso lasciandoli in panca per un sano minutaggio, gestendo il turnover con cattiveria sportiva. Quella cattiveria sportiva che ha reso Guardiola e Mourinho due grandissimi allenatori.

In definitiva, cautela. Manca uno per fare 31. La Juve, va ammesso, è due spanne più su di noi a oggi.


domenica 26 agosto 2012

Pescara-Inter 0-3: nerazzurri misteriosi per 10 motivi

1) Come fai a giudicare l’Inter di stasera? Impossibile. Il Pescara è in fase di costruzione, e non è al momento un avversario adatto a misurare la forza di chi incontra.

2) Li ho visti giocare così: Milito centravanti, Cassano libero di svariare, Sneijder tornava fino alla propria tre quarti. Stasera si poteva fare. Ma la prossima volta con un avversario più forte?

3) Cassano e Coutinho pare non reggano né l’intera partita né più match durante la settimana: sarà una staffetta continua durante la stagione?

4) La Juve ci è due spanne sopra. Se vuoi competere, serve comprare, specie nel caso in cui vendi Maicon. Altrimenti il campionato è già chiuso.

5) Guarin corre per tre a centrocampo. A gennaio sarà ancora così pieno di energie?

6) Insisto: Coutinho mi ricorda Zico. Vedi qui e qui. È un mio abbaglio?

7) Stramaccioni molto presente durante tutta la partita: ha capito che questa squadra è mentalmente debole?

8) Milito due assist e un gol. È un ultratrentenne abbondante: possibile che non gli si compri un sostituto?

9) Io senza Chivu gioco più tranquillo. Una mia idea sbagliata?

10) Maicon, Perreira al posto di Nagatomo, Paulinho. Tre nomi per cercare di arrivare al livello della Juve.

Pescara-Inter 0-3, 1.a giornata 2012-2013.

PESCARA - INTER 0-3
Marcatori: 17' Sneijder, 19' Milito, 36' st Coutinho.

Pescara: 77 Perin; 2 Zanon, 4 Cascione, 5 Capuano, 6 Romagnoli, 14 Balzano, 17 Weiss, 18 Colucci 20 Nielsen (16' st Quintero), 80 Jonathas (30' st Abbruscato), 99 Caprari (20' st Celik).
A disposizione: 22 Anania, 8 Bjarnason, 15 Bocchetti, 16 Brugman, 19 Chiaretti, 23 Cosic, 26 Blasi, 88 Terlizzi, 90 Ragusa.
Allenatore: Vincenzo Stroppa

Inter: 12 Castellazzi; 4 Zanetti, 6 Silvestre, 23 Ranocchia, 55 Nagatomo; 14 Guarin, 21 Gargano (41' st Duncan), 19 Cambiasso; 10 Sneijder, 99 Cassano (23' st Coutinho); 22 Milito (39' st Livaja).
A disposizione: 27 Belec, 32 Cincilla, 24 Benassi, 25 Samuel, 40 Juan Jesus, 42 Jonathan 33 Mbaye, 44 Bianchetti, 81 Longo.
Allenatore: Andrea Stramaccioni

Arbitro: Marco Guida (sezione di Torre Annunziata)
Note. Ammoniti: 12' Weiss, 14' Gargano, 33' Colucci, 36' Zanon. Tempi di recupero: 0-3'

Dalle pippe mentali del gol fantasma di Juve-Parma ai due palloni entrati di un metro nella stagione 1997-98

Affermare che lo scudo 1997-98 debba tornare all’Inter per il rigore di Iuliano su Ronaldo è una sciocchezza storica. In quella stagione (che puzza di marcio) ci furono numerosi episodi pro Juve a ripetizione, oltre che un numero incredibilmente basso di ammonizioni a carico dei bianconeri in rapporto ai falli commessi. A proposito di gol entrati e non visti, che vanno di moda in queste ore (dicono che alla fine conta solo la fortuna e che torti e favori vanno in equilibrio), ecco due fatti inquietanti.

1) Juventus-Udinese il 22 novembre del ’97. Sull’1-1, al 5′ del secondo tempo, Bierhoff supera Rampulla con la palla che va verso la porta juventina. Entra di un metro. Ferrara, in scivolata, la butta fuori. Per i 54 arbitri, no.

2) Empoli-Juventus del 20 aprile ‘98, sull’1-0 per la Vecchiaccia, Rodomonti nega ai toscani un gol regolarissimo di Bianconi. Peruzzi repinge il colpo di con una manata. La palla era dentro di un metro. E poi, una settimana dopo, in Juve-Inter, Ceccarini dimentica di espellere Davids e Montero, oltre a negare il rigore.

Parliamo di fatti clamorosi, che solo Mister Magoo poteva non vedere. Altro che le pippe mentali sui millimetri del gol fantasma di Juve-Parma...

sabato 25 agosto 2012

Complotto anti Juve: un rigore inesistente a partita, più un gol fantasma


Complotto anti Juve: dopo il rigore contro il Napoli in Supercoppa con tuffo carpiato di Vucinic, il rigore contro il Parma con Lichcomecazzosichiamalui in fuorigioco di due metri più tuffo acrobatico.

Gli juventini ci invidiano i nostri record: la tripletta con Champions, mai stati in serie B, neppure due volte. Ora però s’avanza minaccioso un altro record: un rigore inesistente a partita, più un gol fantasma.

Vediamo... L’aiutino delle espulsioni non basta. L’aiutino del rigore non basta. L’aiutino del fuorigioco non basta. L'aiutino del gol fantasma non basta. Quale altro aiutino possiamo dare alla Vecchiaccia?

Domanda: ma come fa un giocatore a volare prima del contatto?

Ancora una volta, i 54 arbitri in campo hanno dimostrato che la nuova regola di avere 108 occhi sulla Juve è molto utile.

Certo che questi arbitri hanno un carattere d’acciaio: non sentono per nulla la pressione mediatica esercitata dalla Juve.

Nicchi aveva detto : "Tolleranza zero". Gestaccio plateale di Bonucci. Sentito in tv questo commento: “Questa è la prima partita, da domani voleranno cartellini gialli". Ah, Fiorentina-Udinese di oggi pomeriggio contava nulla...

Idea: possono mettersi una stellina per ogni rigore regalato, e una coccarda per ogni gol fantasma.

Nessun portiere s’azzardi a parare sulla riga di porta contro la Juve: in caso di dubbio, il guardalinee corre verso il centrocampo.

Dal rigore fantasma di Iuliano su Ronaldo al gol fantasma di Muntari al gol fantasma di Pirlo, trova le differenze.

Ormai è chiaro che in Italia c’è una congiura contro la Juve.

Arbitri d’area con la casacca nerazzurra!

Andare a Torino e sapere che i 54 arbitri ti faranno difendere senza avvantaggiare la squadra di casa ti consentono di giocarti la tua partita in tutta tranquillità.

Polemiche eccessive dei soliti rosiconi: a parte il rigore inesistente, a parte il fuorigioco di due metri, a parte il gol fantasma, a parte tre falli a centrocampo invertiti pro Juve, a parte che a ogni fallo del Parma era un cartellino giallo, a parte un’ammonizione a Paletta per aver anticipato Giovinco (ma come si permette?!); a parte questo, la Juve ha meritato.

Lucarelli al 65’, rivolto all’arbitro: “Ma basta, dai!”. È che ce l’hanno tutti con la Juve.

Zeman nasconditi: Carrera ha avuto più rigori lui in due partite che tu in tutta la tua carriera.

Commenti autorevoli sul rigore: “Posizione di Lichtsteiner dubbia”. Mourinho, ma non ti vergogni a parlare di prostituzione intellettuale?

Con queste sesterne arbitrali, la regolarità del campionato non può essere messa in discussione.

Mister Magoo da grande vuole fare l'arbitro: ha subito inviato il suo CV alla federazione.


venerdì 24 agosto 2012

Braccioforte: metterò sulla bici la scritta "7 Tour de France sulla strada"

Che noia tutte queste polemiche feroci per personaggi che guadagnano 10.000 euro al giorno; manco avessero perso il lavoro e vagassero come homeless alla stazione Centrale di Milano. Ecco un tentativo per sdrammatizzare. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

Braccioforte si ribella all’ennesima ingiustizia patita: “Metterò sulla bici la scritta ‘7 Tour de France sulla strada’”.

Braccioforte: “È caccia alle streghe”.

Braccioforte: “I miei avversari? Imparino dallo spirito olimpico”.

Braccioforte: “M’invidiano, sono un vincente”.

Braccioforte: “Chi fa i controlli antidoping nel ciclismo ha la casacca nerazzurra”.

Braccioforte: “Mi rivolgerò a Forum, di Rete4”.

Braccioforte: “Processate Giacintone, piuttosto!”.

La Wada: “A Braccioforte è andata bene. Potevamo pure togliergli la bici”.

La Wada: “A Braccioforte è andata bene. Potevamo pure impedirgli di mangiare quelle strane merendine turche”.

Braccioforte: “Toglietemi tutto, ma non il parrucchino”.

Peppino Prisco da lassù: “Se stringo la mano a Braccioforte, avverto sensazioni già provate”.

I giudici: “Ma lei, Braccioforte, è vero che assumeva sostanze proibite e farmaci in quantità?”. Braccioforte: “Non ricordo”. I giudici: “Come non ricordo? Possibile che lei non ricordi che cosa le davano mentre gareggiava?”. Braccioforte: “Non ricordo”. I giudici: “Guardi che lei è sotto giuramento”. Braccioforte: “Ah sì ora ricordo”. I giudici: “Oh finalmente, e allora parli santiddio”. Braccioforte: “Acqua, mi davano acqua”.

Braccioforte: “Il teste che mi accusa non è credibile. Forse voi non lo sapete, ma mo ve lo racconto io: lui e Giggino una sera per fare dispetto a quella bucchina di mia sorella hanno deciso di mettere in giro la voce che io fossi il figlio segreto dell’arcivescovo di Caserta dopo che la moglie del cugino di Ciro ’o pazz aveva dato in escandescenza vedendomi limonare con zia Carmela”.



giovedì 23 agosto 2012

Una domanda a Palazzi: ma l’illecito sportivo dov’è andato a finire?

Non critico né Conte né la Juve: seguono una propria strategia difensiva, attaccando tutti. Affari loro.

Non capisco come gli juventini dicano che Conte è innocente, e come gli antijuventini sostengano che Conte è colpevole. Su quali basi? Qualcuno era presente nello spogliatoio al momento della presunta combine?

La vera questione è un’altra. Sandulli dice che a Conte è andata bene: manca l’illecito sportivo. Ecco, la domanda che rivolgo a Palazzi è: dov’è andato a finire l’illecito sportivo? Prima dai l’ok al patteggiamento (poca roba, da devolvere ai terremotati), poi non inserisci l’illecito sportivo fra le accuse. Perché?

Io ricordo un Palazzi durissimo contro Facchetti e l’Inter: perché d’improvviso un “pubblico ministero” così determinato perde il consueto mordente?

Secondo fronte bollente: "A Roma ci sono le guardie e noi crediamo che abbiano la divisa nerazzurra". Lo ha affermato l'avvocato Luigi Chiappero, difensore di Conte, nella conferenza stampa indetta dal tecnico. "Noi juventini siamo sospettosi - ha aggiunto - dopo i fatti degli anni passati. Il processo di Napoli ha fatto emergere che lo scudetto del 2006 era corretto, non c'era stato nulla di irregolare, ma in Federazione hanno fatto finta di niente". Davvero è pensabile che le così definite “guardie nerazzurre” abbiano voluto punire Conte?


mercoledì 22 agosto 2012

Le 10 verità del 23 agosto 2012. Riconosco la grandezza di Galliani: aveva venduto Pato per 35 milioni di euro


1) Due anni fa, Galliani aveva venduto Pato agli sceicchi del PSG per 35 milioni di euro. Il dirigente rossonero può non risultare simpatico, ma nel calcio è di una grandezza totale, con l’occhio lunghissimo. Poi non si sa perché né per come, ma Pato è rimasto al Milan.

2) Chissà che paroline dolci avrà detto Galliani allo staff medico del Milan che ha rimpinzato di muscoli Pato. Il brasiliano era una farfalla strepitosa; ora è l’omino Michelin che al primo scatto si spacca.

3) Avviso a tutti i ragazzi che si gonfiano di muscoli in palestra: cautela, che Pato sia di ammonimento per tutti. Ha perfino cambiato modo di correre.

4) Coutinho, sta’ alla larga dalla palestra. Meglio qualche pugnetta in più e qualche esercizio in meno per ingrossare le cosce.

5) Kaká al Real e Pato al PSG: solo per queste due cessioni (la seconda fallita per motivi ignoti), considero Galliani il più astuto dirigente della storia del calcio italiano. Se ci mettete anche la mossa Meani, Galliani assurge al re dei manager a livello mondiale.

6) Per fortuna, quando Pato faceva esercizi in palestra, Cassano mangiava le merendine di nascosto: adesso il barese non ha 20 chili di muscoli che lo affossano. Solo qualche chiletto di pancia da smaltire.

7) Noi nerazzurri abbiamo poco da sorridere: se Milito si becca un raffreddore, i 44mila assist di Cassano, Coutinho, Sneijder e compagnia, chi li sfrutta: Mudingayi?

8) Cassano: “È un sogno. Sono sempre stato interista”. Dai Antonio, fai il bravo. Lo sappiamo che a volte le fighe fingono l’orgasmo solo per darci soddisfazione.

9) Gargano: “È un sogno. Sono sempre stato interista”. E va be’, oggi tutti ci dedicano tenerezze. Mudingayi: “È un sogno. Sono sempre stato interista”. Mmm... Che sia stato quel mattacchione di Branca a imporlo per contratto?

10) Ibrahimovic: “Qui al PSG è un incubo. Sono sempre stato interista”. Resta lì dove stai, Zlatan, il nostro attacco esplode di punte vogliose di gol.



martedì 21 agosto 2012

Gargano con Cassano: bianca Inter e i sette nani


Cassano è alto (si fa per dire) 175 centimetri. Gargano viene accreditato di 168 cm (ma qui qualcuno ha barato un po’). Considerando Coutinho (171 cm) e che Palacio arriva a malapena a 175 cm, con Jonathan e Sneijder a 170 cm (mah...), l’Inter è Biancaneve. Manca un nano per completare l’opera. Ora ho capito perché abbiamo dato la caccia a Giovinco. Domanda: Handanovic (193 cm) che cazzo ci sta a fare là in mezzo?

L’Inter è la nuova Banda Bassotti. Come altezza, ricordiamo la vecchia Olimpia Milano di Dan Peterson, che basava tutto su corsa, cattiveria difensiva, ferocia agonistica, contropiede crudele. Be’, per ora le analogie si fermano ai centimetri...

Ranocchia (195 cm) è disperato: in allenamento, tutti si divertono a passare fra le sue gambe.

Stramala-Stramaccioni nello spogliatoio, prima dell’esordio in campionato, rivolto ai quasi sette nani: “Su bambini, ora tutti in campo in fila per due e senza spingere”.

Meno male che abbiano cacciato l’orco cattivo Lucio. Se no quello se li mangiava tutti, i nanerottoli.

Questa stagione saremo imbattibili nel gioco aereo.

Idea di Handanovic per piazzare la barriera al limite dell’area: metterà una cassapanca sulla quale dovranno saltellare i quasi sette nani.

Improvviso cambio di stilista per le divise sociali dell’Inter: a vestirci sarà Benetton 012.

Ormai non possiamo più avere paura di Capitan Uncino: con la polvere magica voleremo nello stadio che non c’è.

Qualcuno spieghi ai quasi sette nani che Galliani non è uscito da una favola dove c’è il lupo cattivo.

Stramala-Stramaccioni ai giocatori: “Alti, voglio vedervi giocare alti. Capito?!”. Smarrimento fra i quasi sette nani.

Gargano ha un’ottima visione di gioco. A Subbuteo.

Certo che, una volta scesi in campo, fisicamente riusciremo a incutere timore all’avversario.

Barcellona delle mie pantofole, pensavi eh di avere la squadra con la statura media più bassa del mondo? L’Inter è l’unica che ti ha spezzato (correva l’anno 2010) e che tuttora ti fa concorrenza sul globo terracqueo.

Raiola, procuratore di Cucciolo e Brontolo: "I miei fuoriclasse sono ormai pronti per l'Inter".



La vera utilità di Cassano: questo manda tutti a quel paese nello spogliatoio


Nessuno può avere certezze sull’utilità di Cassano all’Inter sotto il profilo tecnico, perché ci sono troppi punti interrogativi: avrà voglia di fare vita da atleta? Si presenterà magro agli allenamenti? Giocherà con la Luna storta oppure scenderà in campo ispirato? È altrettanto impossibile stabilire chi ci abbia guadagnato, se noi o quelli che sono stati in B due volte (e dovevano essere tre, nel 2006), con lo scambio fra Antonio e Pasticcio Pazzini, consegnatogli comunque abbondantemente sovrappeso. Io personalmente ho solo una sicurezza in materia di Cassano: la vera utilità dell’ex giovinastro di Bari sta nella sua ingovernabilità all’interno dello spogliatoio. Proprio così. Inutile nascondere quanto si dice da mesi sull’Inter: che c’è il club dell’asado, che governano due o tre argentini; che ci sono i titolari fissi per volontà divina e quelli da panchinare a rotazione; che alcuni camminano sul manto erboso, altri corrono, altri si spompano di brutto. Pettegolezzi con nessun fondamento. Ecco, Cassano, sotto questo profilo, è onesto, e non glielo si può negare: se appena appena fiuta il marcio, non ci mette un secondo a mandare tutti a quel paese, argentini, brasiliani, o italiani che siano. E a sputtanarli pubblicamente.

Morale. Se, dico se, davvero all’Inter c’è un problema di quel genere nello spogliatoio; se il guaio nell’Inter è che una vera rotazione a favore dei più forti non esiste; se la meritocrazia viene messa nell’angolo; Cassano fa casino (in quel caso, gliene saremmo grati). Perché è straricco, appagato, non deve catturare la benevolenza di dirigenti, consiglieri, presidenti, giornalisti, prostitute. È violentemente libero. È animalescamente sincero.


domenica 12 agosto 2012

Roberto Cammarelle: rapina a mano armata della giuria


Lo stupro sportivo si consuma nell'ultima giornata dei Giochi a Londra, con la finale dei supermassimi (+91 kg) di Roberto Cammarelle. L'azzurro, campione olimpico in carica per il successo a Pechino 2008, va a caccia del bis contro il pugile di casa, il britannico Anthony Joshua. Tifo assordante pro Joshua. Cammarelle è solo contro tutti.

Nel primo round, un tremendo sinistro di Cammarelle (in rosso nella foto), poi un jab di Joshua, quindi un destro e un sinistro dell’italiano. Il britannico è alle corde e viene sommerso di cazzotti: 6-5 per Roberto. Inconcepibile: c'è stato perfino un poker consecutivo di sassate in faccia all'inglese, col nostro pugile che avrebbe dovuto essere avanti di minimo di quattro punti. Addirittura, il giudice americano (uno dei tre) vede l'inglese in vantaggio: aveva assunto qualche sostanza stupefacente prima di assistere al match? Giuria disgustosa. È solo il furto numero uno.

Nel secondo round, jab di Cammarelle, gancio destro larghissimo dell’italiano, colpo di Joshua e reazione di Cammarelle. Secondo round, 7-5 per l’Italia, ancora giudici striminziti con Roberto. Totale, 13-10 per noi.

Nel terzo round, la rapina a mano armata. Due destri di Cammarelle per partire. Joshua infila un sinistro. Arriva un destro violentissimo dell'italiano. Alla fine è bagarre. I due sono stravolti dalla stanchezza, un po' groggy. Si scambiano bordate a tutt’andare abbassando le difese. La terza è un sostanziale pareggio. Ma i giudici, e solo loro, vedono l’inglese in vantaggio 8-5. Dal 13-10 della fine del secondo round al 18-18 nel terzo round: assolutamente impossibile. Inaudito. Parità di punti totale e la giuria dà l'oro a Joshua. Che quando ascolta il verdetto guarda stranito Cammarelle: il linguaggio degli occhi del britannico è chiaro, c’è stata una ladrata in mondovisione. L'allenatore Damiani urla allo scandalo.

Neppure nei match truccati che si disputano negli scantinati delle periferie degradate si vedono delle schifezze così vergognose. Il Comitato olimpico internazionale, se non è fatto di vecchi parrucconi che si limitano a passare le carte per campare negli hotel di lusso, prende questo verdetto, lo getta nell'immondizia, assegna l'oro a Cammarelle, e mette sotto indagine la giuria per la maialata.

Non resta che fare i complimenti a Cammarelle, che dopo lo scippo lascia il ring senza protestare: un gentiluomo. Classe italiana.


Carlo Molfetta oro taekwondo: una delle più straordinarie rimonte nella storia delle Olimpiadi


Carlo Molfetta vince l'oro contro il gabonese Anthony Obame nel taekwondo, compiendo una delle più straordinarie rimonte delle Olimpiadi.

La partenza è uno choc totale: Molfetta (caschetto rosso nella foto) viene disintegrato e soccombe 1-6 dopo il primo round. Ammetto che lì non avevo più speranze, con Obame esaltatissimo e sprizzante energia. La reazione d'orgoglio dell'italiano è feroce: 3-6, con due punti sudatissimi. Nel terzo round, il pugliese recupera un altro punto: 4-6. Sul più bello, Obame indovina un colpo al volto spettacoloso: 4-9.

Ed ecco l'avventura epica di Molfetta: il carabiniere di Mesagne (Brindisi) intasca due punti di fila; a pochissimi secondi dalla fine arriva il divino calcio al volto: 9-9. Che entra di diritto nella storia delle Olimpiadi e dello sport italiano.

Per questo, si va al quarto round: Obame per la prima volta pare spaventato, perde baldanza, lo sguardo è intimorito. Molfetta sente l'odore della vittoria e tiene sotto pressione l'africano (atleta immenso), però con intelligenza non si espone eccessivamente. Vince chi fa un il primo punto: è la "sudden death", la "morte improvvisa". Termina l'incontro ancora in parità di punteggio, e i giudici non possono che premiare Carlo per la rimonta strepitosa dal secondo round in poi: combattivo, fantasioso, pareva tirasse morsi improvvisi come un mamba.

L'oro per Carlo arriva a 28 anni, tardi rispetto al talento cristallino esibito sin dalla fine degli anni 90. Una maturazione un po' lenta coronata con quello che è (fino ad adesso) l'oro italiano più pazzesco delle Olimpiadi di Londra 2012.



sabato 11 agosto 2012

Scandalosamente Juventus-Napoli

Figura di palta del calcio italiano in Cina. Una gara appassionante, Juve-Napoli di supercoppa Italia, è stata devastata dall'arbitro Mazzoleni (qui quello che penso di lui). Ma ci ha messo del suo pure Rizzoli, arbitro d'area (qui e qui quello che penso di lui). Sono entrambi in buona fede, ma inadeguati. Il rigore del 2-2 per la Juve è un'invenzione di altissima scuola: dopo che i giocatori se le son date di santa ragione per più di un'ora, dopo che hai lasciato andare calcioni e gomitate, d'incanto - per un minimo contatto come ce ne sono stati mille nella stessa partita - dai il rigore. E se concedi il penalty alla Juve, allora dai quello al Napoli per il contatto Barzagli-Behrami. E nella stesso match, fischi una trentina di rigori per lievissimi contatti con l'attaccante che accentua la caduta: fai terminare l'incontro 60-60. Infine, se proprio i sei arbitri puntano alla massima precisione e a scovare il dettaglio, sul rigore di Vidal c'è come minimo un bianconero in area di tre metri: stando al regolamento, lo fai ripetere. Oppure lo stesso regolamento seguito alla lettera vale solo nei minuti dispari?

Questa è la prima partita nazionale a prevedere l'arbitro d'area. Mamma mia, se questo è il risultato, meglio che l'arbitro faccia da sé.

È assurdo. La roba pazzesca non è l'errore tecnico. È aver cambiato d'improvviso il metro di misura: è qui che si vede se sei un arbitro valido, ossia nell'omogeneità delle scelte durante tutta la gara.

Dell'espulsione di Pandev non posso dire nulla: non so che insulti gravissimi abbia rivolto al guardalinee. Ritengo però che una terna con sensibilità e intelligenza sportiva avrebbe fatto finta di non sentire. Come in altre occasioni nella stessa partita. Discutibilissimo il secondo giallo a Zuniga: applicando così le regole, Napoli-Juve doveva finire in sette contro sette.

Gli arbitri italiani escono con le ossa rotte da questa supercoppaccia; l'immagine del nostro calcio viene ulteriormente sporcata dal bassissimo livello della nostra classe arbitrale (di cui non discuto l'onestà morale).

È vero: trattasi di una ruota che gira (anche il Napoli è stato favorito contro l'Inter, per esempio qui). Pur tuttavia, si dovrà prima o poi mettere mano a tutto il settore arbitrale, affinché le gare italiane siano condotte senza errori colossali, o almeno con lo stesso metro di giudizio dal primo minuto alla fine.


Moratti, idea: Roberto Cammarelle e Clemente Russo in panca accanto a Stramaccioni-Stramala




Roberto Cammarelle è un signore alto 190 cm e pesante 105 kg. Clemente Russo è un 180 cm x 91 kg. Pugili, il primo è in finale alle Olimpiadi di Londra nella categoria supermassimi; l’altro battaglierà per l’oro fra i massimi. Che c’azzeccano questi due campioni del ring con l’Inter di Moratti, come da titolo? Oh, c’entrano eccome.

Vedete, il mister nerazzurro Stramala-Stramaccioni sta scoprendo adesso che cos’è l’Inter. Una squadra psicolabile, che nei momenti in cui vanno estratti gli attributi si affloscia. Roberto Mancini (in parte) e Mourinho (del tutto) avevano risolto il problema a forza di sfuriate, litigi, diverbi verbali e talvolta fisici. Avevano capito (specie dal secondo anno in poi) che l’Inter va maltrattata, strattonata, scossa. Gli schemi, i moduli di gioco, le formazioni, la difesa a quattro o a tre e quant’altro, qualsiasi alchimia tattica, fanno fa contorno: qui serve uno che tira cazzotti a voce, occorre un pugile psicologico.

Stramaccioni-Stramala è alla sua prima esperienza con milionari in mutande: alle prese coi ragazzi della Primavera, s’imponeva con uno sguardo. L’ho visto pallido e disperato durante la più recente squallidissima esibizione di Europa League.

Ed ecco allora la soluzione, giacché Mancini e Mourinho costano troppo e non possiamo permetterceli: piazzare Roberto Cammarelle e Clemente Russo in panca accanto a Stramaccioni-Stramala. Se serve disporre gli uomini sulle fasce, è il tecnico a impartire le direttive. Se vinciamo 3-0, ci pensa Baresi a chiacchierare coi nostri centrocampisti. Ma se, una sera in cui fa caldo e i nostri eroi - poverini - non riescono a correre; un pomeriggio nel quale là in mezzo al campo c’è un po’ di flosceria generalizzata; una fredda nottata di novembre che blocca i muscoli dei coccolatissimi gladiatori di rosso vestiti (la seconda maglia); allora Stramaccioni-Stramala potrebbe chiedere a Cammarelle e Russo: “Gentili amici, vi pregherei di fare una chiacchiera col tizio X, Y e Z”. Al momento, mi sento di escludere Zanetti e Guarin fra gli individui con cui discutere pacatamente di corsa nel rettangolo di gioco, perché coi croati ci hanno messo l’anima. Per gli altri, una sana e amichevole parlata sarebbe preziosa.

giovedì 9 agosto 2012

Inter, si annuncia una grande stagione

Spettacolo a San Siro: non è mica facile camminare a un millimetro dal burrone e difendere il 3-0 dell'andata perdendo 2-0.

È ufficiale: gli schemi di Stramaccioni sono adatti a giocare fuori casa.

Ecco perché Moratti vuole costruire un altro stadio: sa che a San Siro per l'Inter sono dolori.

Siamo invidiosi e copioni: dopo le 5 pere che il Milan ha preso dal Real, volevamo rubare la scena ai rossoneri.

Branca vola di nuovo in Brasile. Speriamo che stavolta torni almeno con qualche ballerina carioca coi glutei sodi.

A livello di rosa, siamo a posto così. Cambiasso e Zanetti garantiscono adeguato filtro a centrocampo.

Milan e Juve tremano all'idea di dover competere con quest'Inter in campionato.

Fate largo, arriva l'Inter europea!

Mi chiedo perché Mou nel maggio 2010 sia scappato a gambe levate dall'Inter: come si fa a preferire Cristiano Ronaldo a Forlan?

I cinesi sono avvisati: con noi, non ci si annoia mai, neppure dopo aver vinto 3-0 fuori casa contro una squadra di carpentieri che scalciano tutto quanto trovano sulla loro strada, come nei tornei estivi dei bar giocati di sera a 35 gradi.

Stramaccioni ama l'albero di Natale come modulo di gioco. Sì, peccato che senza centrocampo diventi uno sgorbio di Carnevale.

I tifosi dell'Inter hanno fischiato i propri beniamini. Che esosi, non si accontentano neppure della qualificazione, che fa seguito al trionfo nel triangolare estivo contro Juve e Milan.

Una volta a destra c'era Maicon, una forza della natura. Ora Jonathan, così piccolo e calvo, fa obiettivamente tenerezza, con tutto quel pancione.

Adesso che arriva Schelotto, non ce n'è più per nessuno.

Guarin ha corso per 4. A metà stagione, o si rivolge a qualche stregone facendosi dare il telefono da Schwarzer, oppure esplode.

Il catenaccio per difendere la sconfitta, sullo 0-2 in casa, diventerà leggenda: Strama è già nella storia dell'Inter.

Palacio fuori dalla lista, come Forlan preso senza che potesse giocare: questa sì che è tattica militare allo stato puro.



martedì 7 agosto 2012

Supercoppa italiana: Napoli vincente a 3,5 sulla Juve, quota eccessiva

Mi pare esagerata la quota del Napoli vincente sulla Juve nella supercoppa italiana: addirittura 3,5. Su che cosa si basa? Sul fatto che non c'è più Lavezzi? È vero che i bianconeri sono favoriti, ma attenzione, bisogna valutare anche la reazione mentale della Juve allo tsunami che si è abbattuto a Torino: Conte, il vice, Pepe, Bonucci coinvolti a vario titolo nel più recente scandalo del calcio italiano.

Un Napoli vincente a 3,5 è una quota da campionato, con la Juve che gioca in casa. In Cina, alla prima vera uscita stagionale, è tutta un'incognita.


domenica 5 agosto 2012

Scommesse tennis Olimpiadi. Del Potro vincente a 3,5: troppo

Segnalo che Del Potro viene dato vincente contro Djokovic a 3,5 nella finalina per il bronzo. Una quota troppo alta. È vero che l'argentino può risentire della mazzata psicologica dopo l'epica semifinale contro Federer, però perdere al terzo set contro il più grande tennista di ogni epoca non è un insulto alla carriera: questo Del Potro lo sa e dovrebbe spingerlo a metabolizzare quasi del tutto la sconfitta. Djokovic resta chiaramente favorito, avendo già trionfato a Wimbledon. Peraltro, ho qualche dubbio sulla formula dei due set du tre: non credo favorisca Nole, giacché chi rischia di più (Del Potro, con le sue bordate a tutto spiano) viene alla fine premiato. Al contrario del serbo, che tende a piazzarsi più sulla difensiva, tattica ottima contro chi ha scarso carattere: non è il caso di Del Potro.

venerdì 3 agosto 2012

Poker online dalla rete

Voglia di riscossa tra i tifosi nerazzurri, reduci dagli esiti deludenti dello scorso campionato in cui, tra infortuni e cambio di allenatori, l’Inter ha mantenuto un profilo basso in confronto alle altre due grandi del campionato Milan e Juventus, sue rivali storiche. Il successo di 3 a 0 appena ottenuto contro l’Hajduk Spalato dalla squadra di Stramaccioni nella partita di  qualificazione per l’Europa League, lascia ben sperare in un buon esordio di campionato.

Intanto da Shanghai arriva la notizia di una smentita ufficiale da parte della China Railway Construction Corp, controllata dalla Crcc, che nega di avere raggiunto l’accordo con l’Inter per l’acquisto del 15% delle quote azionarie della società. In attesa che arrivino degli ulteriori chiarimenti in merito alla vicenda italo-cinese, vi propongo di concedervi una partita di poker in maniera del tutto gratuita, questa opportunità ve la dona il sito Pokerstars. Cliccate sul seguente link pokerstars.it e scoprirete le opportunità che il sito Pokerstars riserva ai suoi iscritti provenienti da ogni parte del mondo.

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giovedì 2 agosto 2012

Inter: rivoluzione cinese. Ecco i 10 cambiamenti epocali


1) Per i tifosi dell’Inter che faranno l’abbonamento al campionato, i massaggi delle ragazze cinesi verranno scontati del 70%.

2) Via tutti i massaggiatori maschi dello staff nerazzurro. Dentro le massaggiatrici cinesi. Tariffe per i calciatori: 50.000 euro un massaggio normale romantico; 100.000 euro un massaggio completo.

3) Dopo ogni sconfitta, non ci sarà più il vecchio blando richiamo della società a un maggior impegno: i giocatori rischieranno di perdere le loro proprietà immobiliari. In caso di pareggio, i Suv da 150.000 euro saranno sottoposti a sequestro preventivo.

4) Basta con la solita dieta mediterranea nei ritiri estivi di Pinzolo. Tutti a Pechino, in pieno luglio, a mangiare involtini primavera e pollo con le mandorle.

5) Della preparazione fisica si occuperà direttamente lo scienziato che ha suggerito la ginnastica giusta a quella nuotatrice cinese che, alle Olimpiadi di Londra, ha nuotato più veloce dei maschi.

6) Il nuovo stadio verrà costruito in via Paolo Sarpi.

7) Il cinese è socio di minoranza nell’Inter. Sì. “Compriamo solo questo negozietto per vendere le borsette”: così disse un cinese alto un metro e mezzo nel 1979 al venditore immobiliare di via Paolo Sarpi. Sappiamo com’è andata a finire. Qualcuno all’Inter dovrebbe preoccuparsi?

8) L’Inter aveva già organizzato due amichevoli: una contro Taiwan e una contro la rappresentativa del Dalai Lama. Sono state stranamente annullate.

9) L’Inter farà un pacco di soldi grande quanto la Via Lattea vendendo le magliette rosse in Cina: un miliardo e mezzo di cinesi saranno “invitati” dalle autorità a comprare quella maglietta della Nike a 100 euro l’una. Fa caldo: calcolate voi l’incasso.

10) C’è un tizio, all’Inter, che fa avanti e indietro dai Paesi più belli del mondo. Il numero uno cinese ha già chiesto lumi a Massimo Moratti: “Pelché uomo abblonzato fale tanti viaggi e spendele così tanto denalo per non complale mai nessuno?”.