Classe 1969, dal 1987 sono giornalista dell'auto: settore legale (attualità e inchieste)
domenica 6 marzo 2011
Pandev: uomo chiave per l'Inter delle prossime partite
Seguo Pandev sin da quando faceva coppia d'attacco con Martins nella primavera dell'Inter: aveva un sinistro fuori dal comune, e basava gran parte del suo gioco su morsi improvvisi, in percussione, dopo rapidi scambi negli ultimi 20 metri. Goran è stato decisivo nella tripletta irripetibile del 2010, anche sollecitato da Mourinho. Dopodiché, per motivi che non conosco e che neppure m'interessano, il Pandev visto da settembre 2010 a fine febbraio 2011 non era un calciatore e neppure un atleta. Grassoccio, coi fianchi di una ragazza che ama troppo le torte al cioccolato, lento, stordito. Un bradipo. Roba da fare panchina in serie B. Ma ora è tornato, dando la svolta in due match: a Genova con la Sampdoria nel secondo tempo, e con il Genoa oggi a San Siro, sempre nella seconda frazione. Ha dato profondità, fantasia, rabbia. L'ho visto accelerare, cambiare passo, cercare lo spunto in velocità. Goran ha concesso a Pazzini di avere meno uomini sulle spalle, a Eto'o di ritrovarsi d'improvviso meno asfissiato, a Sneijder di uscire dalla gabbia della trequarti.
Il macedone è il più scarso dei nostri attaccanti, messi in fila così: Eto'o, Milito, Pazzini, Pandev. Ma in Champions, a Monaco, ne restano due, ossia Eto'o e Pandev, visto che Milito è ko e Pazzini out per regolamento.
Non credo nello scudetto. Il Milan ha beneficiato di una fortuna arbitrale con pochi precedenti (in stile Juve 1997-98), sia a Chievo sia a Milano col Napoli. La colpa è solo nostra: gravissimo, fra l'altro, aver fatto un punto in due partite contro una squadra di morti viventi come la Juve. Imperdonabile. A questo, vanno aggiunti i disastri dell'era Benitez, che aveva trasformato i campioni di tutto in campioni del nulla. Allegri, con intelligenza, ha introdotto un concetto di gioco osceno ma efficace, basato molto sulle lune della Dea Bendata: tre mediani che rischiano sempre il cartellino giallo e rosso, davanti a Nesta e Silva. Serve che l’arbitro valuti le entrate dei centrocampisti come semplici falli non sanzionabili con il cartellino. Passaggio lungo a Ibrahimovic e vediamo che succede. Ha retto finora, tra falli di mano che ci sono e non vengono visti, e altri che non ci sono e vengono valutati come falli.
Sono più fiducioso, per paradosso, nella rimonta in Germania col Bayern. Ma attenzione: i tedeschi hanno puntato tutto sulla doppia sfida con l'Inter. Sarà durissima. Salvo che Pandev si ricordi di essere un giocatore coi piedi raffinati...
foto Inter.it
Io ci credo ancora. Lo scudetto è avviato verso la Milano rossonera ma nel calcio tutto può succedere.
RispondiEliminaE la cinquina di oggi dimostra che non molleremo facilmente.
Entius, troppi segnali negativi per noi e positivi per altri...
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