domenica 1 dicembre 2013

Sarà, ma è meglio che Thohir abbia visto in quale stato pietoso versa l’Inter

La scorsa stagione, l’Inter era una squadra di zombie. Merito di Mazzarri se adesso i nerazzurri sono solo mediocri: roba da centro classifica, insomma. È stato un bene che Thohir, oggi a San Siro, si sia reso conto dello stato pietoso in cui versa la Beneamata: rosa ristretta, fuoriclasse zero, senza esterni di ruolo, un campione (Palacio) spompato, l’unico che può fare la differenza (Milito) al tramonto sotto il profilo muscolare.

Ribadisco che servono come minimo 100 milioni di euro per rendere l’Inter competitiva, altrimenti si navigherà nella mediocrità anche in futuro. Non mi accanirei contro Mazzarri: se schiera una formazione difensiva, ha le sue valide ragioni. Evidentemente, ritiene che - osando di più - si vada a perdere con Bologna e Samp, anziché a pareggiare.

Poi, c’è un grosso lavoro psicologico da fare: l’Inter è di una povertà agonistica scandalosa. Le reazioni scomposte di Guarin sono la foto della psicolabilità della squadra. Il gol della Samp è l’emblema della fragilità nervosa dell’Inter: hanno dato tempo al mancino doriano di stoppare, mirare e calciare.

Thohir si sarà reso conto che, con la dirigenza attuale, sono arrivati Pereira e Silvestre (poi girato ai rossoneri). Abbiamo sperperato quei (non moltissimi) soldi che si potevano spendere. L’indonesiano avrà compreso che inizia una traversata nel deserto. Però i cammelli sono già spompi: servono forze fresche e acqua.

Alla fine, il mio sondaggio in alto a destra è più vivo che mai.