martedì 20 marzo 2012

Coppa Italia, Juve-Milan 2-2. Milan: vinciamo tutto. Be’, proprio tutto tutto tutto no...

Dov’eravamo rimasti? Ah sì, al Milan che doveva vincere tutto, al Milan che puntava alla tripletta, al Milan che doveva imitare l’Inter del Triplete. La verità è che l’Inter ha realizzato il loro sogno: la tripletta.

Mi vien da ridere quando penso a chi sminuiva l’impresa dell’Inter, mai stata in serie B e unica a fare la tripletta. Mi pare di ricordare che qualcuno dicesse: in Italia, se sei più forte, vinci coppa Italia e campionato. Poi per la Champions, te la giochi. E così fai la tripletta. Sarà. Intanto, nella storia, resta solo l’Inter.

In quanto a Ibrahimovic, finora lui è così: sul più bello, si spegne. L’ha sempre fatto. Ma sono certo che col Barcellona sarà tutta un’altra roba.

domenica 18 marzo 2012

Inter-Atalanta, vittoria dei nerazzurri data a 1,6: quota interessantissima. Crollo psicofisico?

Il momento grigio dei Moratti boys è dato dalle quotazioni dei bookmaker di Inter-Atalanta: la vittoria in casa è data a 1,6. Altissima.

Una quotazione interessantissima di per sé, ma che può fare da moltiplicatore se unita ad altri eventi, magari con maggior margine di sicurezza.

Forse i bookmaker sentono odore di crollo psicofisico dell’Inter: ecco spiegata una delle quotazioni più rischiose per i siti di scommesse. Non resta che attendere.


sabato 10 marzo 2012

Inter-Marsiglia: che i tifosi petulanti se ne stiano a casa a dormire

Dopo Inter-Marsiglia, i nerazzurri rischiano seriamente di non vedere più la Champions per qualche tempo: la prossima stagione siamo fuori dalla coppa Campioni, forse dentro l'altra coppetta (una robina triste); quindi, se gli uomini di Ranieri vengono sbattuti fuori agli ottavi dai francesi, inizierà un periodo di magra. Ecco perché l'appuntamento di martedì 13 marzo, ore 20.45 San Siro, è fondamentale.

Ma per paradosso il pericolo più grande può venire dal pubblico. La notte di Inter-Barcellona 3-1 (l'unica sconfitta che brucia ai catalani nella loro storia recente) ero lì a San Siro, secondo anello: ricordo che, dopo il gol degli spagnoli, San Siro divenne come per magia uno stadio serio, con le contropalle. Ricordo 80.000 persone che incitavano la squadra. Ricordo che il pubblico fu davvero il dodicesimo uomo per dare il via alla tripletta da tutti invidiata e irripetibile: quell'impresa ci rende unici. Però se al primo passaggio sbagliato, durante Inter-Marsiglia, cominciano a piovere i fischi, se qualche tifoso petulante ha voglia di criticare e deridere, se ci sono frustrati che vengono a sfogarsi contro la propria squadra, sarà un guaio. Perché San Siro lo senti se ti vuole fare del male: Suazo e Gilardino, per dirne due, ne sono usciti con le ossa rotte. San Siro ti strangola, quando qualche tifoso ti dà contro, trascinando altri.

È un'Inter in lievissima ripresa atletica, ma che necessita - per la prima volta in questa stagione - calore, energia, carica nervosa, rabbia mentale. Serve un San Siro che ribolle. Neppure il Camp Nou e il Bernabeu ti danno così tanta spinta: a San Siro, 80.000 tifosi sono capaci di buttare il pallone dentro assieme all'attaccante.

Per una notte, forse per l'ultima notte, spero che i tifosi più noiosi e pedanti rimangano a casa. Grazie.