giovedì 2 giugno 2011

Un’immensa Schiavone polverizza la Bartoli e il pubblico più sciocco del pianeta: Francesca, il tennis italiano ti adora


Oggi Francesca Schiavone non ha giocato a tennis, ma a poker. Nella semifinale del Roland Garros vinta 6-3 6-3 contro la Bartoli, s’è trovata di fronte tre ostacoli.

1) Una Bartoli con un linguaggio del corpo sempre aggressivo. La francese vinceva un punto? Si dimenava e provava i colpi a vuoto. Andava in vantaggio sul servizio Schiavone? Si posizionava molto avanti agitando la racchetta a destra e sinistra, brandita con le due mani, per poi balzare indietro un istante prima della battuta dell’italiana. La reazione di Francesca è stata eccezionale: impassibile, come una giocatrice di poker. Smascherando il bluff della Bartoli: dietro quella faccia feroce, c’è un mare di insicurezza.

2)
Disturbata dal pubblico che in un paio di occasioni ha rumoreggiato prima di un suo colpo, la Schiavone se n’è lamentata con l’arbitro: e giù fischi. Su una palla della Bartoli oltre la riga, Francesca ha chiamato l’arbitro a dare un occhio, ottenendo il punto: e giù fischi. Più qualche ululato. Poveri stupidi. Ma la Schiavone, come una giocatrice di poker, ha fatto finta di non sentire e non vedere.

3)
La Schiavone ha letteralmente tirato scema la Bartoli: topponi di dritto sul rovescio della francese, alternati a cross sul dritto dell’avversaria (più molle dell’altro colpo), backspin di rovescio, discese a rete, accelerazioni, cambi di ritmo, servizi lunghi, tagliati, storti. E poi l’ha chiamata a rete imponendole di esibirsi in inguardabili colpo di volo. Ha disorientato la transalpina, togliendole convinzione: alla fine, la beniamina di casa era mentalmente in tilt. Franscesca in stile giocatrice di poker: gli altri al tavolo devono impazzire per via della tua imprevedibilità.

Adesso sotto con la cinese Na Li. Sarà un’altra storia: è pure tre spanne sopra la Stosur (finalista 2010). L’orientale ha una solidità nervosa di tutt’altro tipo, e viene sostenuta da quel suo sorriso che si porta dentro e che si concretizza in un gioco fluido, scorrevole. L’avversaria della Schiavone fa parere facili movimenti e colpi in realtà difficilissimi. La chiave della finale di sabato: aprirsi il campo sul dritto della Na Li, sfondare sul rovescio e prendersi il punto. Sarà una guerra tattica fra le due tenniste più forti al mondo sulla terra rossa. Sento che Francesca - perché italiana - avrà il pubblico contro: quel divertentissimo gruppetto di italiani in tribuna (fra cui una Tathiana Garbin molto sexy con maglietta rossa della Sergio Tacchini) dovrà farsi sentire.

Per fortuna c'è la Schiavone: il tennis italiano le deve fare un monumento. I nostri maschietti sono penosi: fosse per loro, tennisticamente scompariremmo.

foto rolandgarros
          

1 commento:

  1. Meglio di cosi' non potevi sintetizzare il match. Francesi, tse!!!!! E che le prendono sempre da noi e vogliono fare anche i superiori. Poverini.

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