domenica 23 maggio 2010

Inter campione d’Europa grazie alla bugia mediatica di Mourinho: parlare di sogno sapendo che era un’ossessione. Massimo Moratti, tripletta senza eguali. Milanisti, juventini e romanisti: gufi ko. Le pagelle della finale: Milito mostruoso

Moratti 10. Cinque scudetti di fila, una Champions, ma soprattutto un’ineguagliabile tripletta. Per giunta, la notte perfetta di una stagione sublime è arrivata in uno stadio meraviglioso come il Bernabeu, dove l’Inter aveva già vinto un’Intercontinentale: quello stadio le porta fortuna.

Roba irripetibile il tris, nel nostro Paese. Qui il campionato e la coppa nazionale sono durissimi, a differenza di quanto avviene all’estero.

Un pronostico: nei prossimi 20 anni, con la famiglia Moratti al comando, l’Inter vincerà una decina di scudetti, andrà in semifinale di Champions sette volte e si porterà a casa due o tre coppe dalle grandi orecchie. Come un sogno, non più un’ossessione. Magari già dalla prossima stagione, con Benitez e Gerrard.


Mourinho 10. Coraggiosissimo fino in fondo, sceglie il modulo con un trequartista (Sneijder), due punte larghe (Eto’o a destra, Pandev a sinistra) e Milito al centro. Un tecnico rivoluzionario, che il mondo imiterà.

Un cannibale. Tre trofei con una squadra nettamente inferiore a Barcellona e Chelsea, contro le quali ha giocato due finali anticipate, prima di centrare l'inaudito Grande Slam.

È il numero uno degli allenatori: svuota la testa dei giocatori per poi ricaricarli in vista della partita successiva; una trasfusione di sangue psicologico ogni tre giorni.

Ha preparato la finale come un raffinatissimo pokerista, togliendo pressione ai suoi uomini: s’è parlato solo di Mourinho al Real, e non di chi andava in campo.

Ma il capolavoro dell’Herrera di Setubal è far passare la Champions come un sogno per l’Inter e gli interisti: bugia, quella coppa era un incubo che durava da 45 anni. Milanisti, juventini (e romanisti) erano legittimamente pronti a festeggiare la sconfitta dei nerazzurri: “Tenetevi il vostro solito scudettino; in Europa perdete sempre, non siete nessuno; non avete la mentalità giusta; complimenti per l’affare Mourinho, un bel modo per vincere la Champions; mezzo secolo senza Champions, fate tenerezza; quando la banda degli onesti varca i confini, sono dolori (per loro)”.

I rossoneri avevano già in tasca l’attacco: “No Milan, no Champions; l’anno prossimo ci pensa il Milan a spiegarvi come si vince la Champions”. Un’ossessione per i nerazzurri: questa la verità.

Grazie a José, adesso l’Inter è l’unica squadra italiana ad aver fatto una pazzesca tripletta; e anche la sola mai andata in serie B. Il sogno è degli interisti; l’incubo (imitare il Grande Biscione) è dei milanisti e degli juventini (e dei romanisti). Che giustamente hanno gufato tutto l’anno e soprattutto stasera. Così come facevano i tifosi della Beneamata durante le finali di coppa di Milan e Juve.

Erano adorabili certi dirigenti e giocatori che prendevano in giro i tifosi nerazzurri: “In Europa siete nessuno”. Il tutto sintetizzato dallo striscione: “Mettetevi lo scudetto nel c…”. Li ho sempre trovati simpatici: il calcio è una passione viscerale, da vivere col sorriso e con grandi sfottò. Ora però non hanno più argomenti per attaccare l’Inter: li vedo sotto choc.

Ricordo l’esultanza di juventini e milanisti al gol di Sheva durante Dinamo Kiev-Inter nel girone eliminatorio: “Anche stavolta, fuori dalla Champions”. Dopodiché, la grinta di Mago Mou, un’Inter a trazione anteriore, la rimonta coi gol di Milito e Sneijder e l’inizio della leggenda. Che avevo intuito qui.



I voti alla squadra, in campo col 4-2-3-1


Julio Cesar 10. Finisce nel migliore dei modi: due parate, di piede e in volo su Robben. Il portiere della Champions. Mi rimarrà per sempre negli occhi il tuffo su tiro di Messi, subito dopo l’espulsione di Thiago Motta, a Barcellona: se fosse entrato quel pallone dell’argentino, l’Inter avrebbe sofferto di più.


Maicon 7. Un paio di discese: dimostra anche intelligenza tattica. Mou gli ha insegnato a difendere. Il colosso entra nella storia del calcio: interpreta in modo perfetto il difensore di fascia che va in percussione per tirare di destro (vedi gol al Barcellona) e di sinistro.

Lucio 7. Insuperabile, micidiale nei recuperi e negli allunghi. Una sbavatura a inizio ripresa.

Samuel 7. Si appiccica all’attaccante che gli passa attorno ed è fastidiosissimo. Pulito, corretto. Il Burgnich del 2010.

Chivu 6. Una rogna quel Robben. Spende presto il cartellino giallo, che lo condiziona. Poteva morire qualche mese fa per una botta terrificante al cranio: trionfa col suo caschetto. Dalla tomba alla Champions il passo è breve, caro amico romeno.


Zanetti 8. Indistruttibile, dove lo metti gioca. Infaticabile. Inizia a centrocampo, finisce dietro a sinistra. Straordinaria la chiusura su Robben nel finale: match ko. Ricordo un suo errore in una cinquantina di partite (passaggio sbagliato contro il Chievo).

Cambiasso 7
. Il giocatore che sa sempre dove andrà la palla: deve aver fatto un patto segreto con il dio dei rimbalzi. Decisivi i gol sorpasso sul Chelsea e sul Chievo.

 

Sneijder 10. Assist divino a Milito per l’1-0, quasi gol nel finale di primo tempo. Parte da lui l'azione del 2-0. Un trottolino in eterno movimento. È la luce dell’Inter. Passaggi di prima, controllo e distribuzione coi due piedi. Una punizione bomba che intimorisce Butt. Inimitabile. In generale, conferma sempre l’impressione stratosferica del suo esordio, nel derby d’andata vinto 4-0. Dà la scossa decisiva durante Inter-Barcellona con il gol del pari.

Eto’o 8. Si sacrifica in copertura costante sulla destra. Con infinita lucidità, dà il via all’azione del secondo gol del Principe. Un lavoro di squadra che non ha pari sul pianeta.

Pandev 6,5
. Fa l’ala sinistra. Copre, apre spazi. Intelligente, sfiora il gol con un sinistro morbido.

 

Milito 10. Il primo gol è un tocco a scavalcare il portiere. Il secondo una prodezza: dribbling e tiro. Annusa i difensori (come auspicavo qui) e li punisce. Principesco, come le sue più recenti partite, sempre a segno: Roma-Inter di coppa Italia, 0-1; Siena-Inter 0-1, gol scudetto; ora ancora lui, l’argentino insaziabile. Per tutta la stagione ha segnato con continuità, piazzando capolavori balistici. E poi pressa, fa il terzino aggiunto, rincorre, è anche uomo assist: vedi i passaggi a Sneijder e Pandev di Inter-Bayern. Resteranno nella memoria dei tifosi anche il gol di sinistro nel derby, quello al Chelsea e l’assist a Sneijder contro il Barcellona. Il migliore al mondo in questo momento. Sono felice di aver annunciato il suo arrivo all'Inter con grande anticipo: leggi qui.


(Stankovic per Chivu) 6,5. Gioca come un tarantolato. Pare che una marmotta gli morda le chiappe, a 3000 all’ora in pressing ovunque si muova qualcosa.                                                                                                                                                                                                                   

4 commenti:

  1. mi sembra esagerato il voto che dai a Julio Cesar.
    e comunque devi ammettere che l'Inter ha vinto anche grazie a un po' di fortuna( d'altronde il Milan ne ha vinte almeno due nello stesso modo....).
    Sportivamente comunque,
    i miei complimenti.
    Lambert.

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  2. Ciao Lambert. Julio Cesar ha fatto un miracolo di piede e una grande parata in volo. Per vincere la Champions, serve forza, coraggio, cura dei dettagli e un pizzico di fortuna: questo vale per tutte le squadre.

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  3. Beh Ale adesso per altre 40 anni potete stare tranquilli....:) :) :)

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