sabato 27 giugno 2009

Wimbledon: le ragazze italiane fanno a pezzi i connazionali

Wimbledon 2009 conferma una tendenza del tennis italiano: le ragazze di casa nostra sono due spanne superiori ai maschietti del Belpaese. Non voglio sentire discorsi del tipo: nel tabellone femminile, c’è meno competizione ed è più facile passare almeno due turni. La verità sta altrove. E si chiama personalità: l'insieme delle caratteristiche mentali, fisiche, tattiche e tecniche di un atleta.

Ebbene, le nostre ragazze, specie Schiavone e Pennetta, hanno in media una personalità che è il triplo di quella dei maschi italiani con la racchetta.

Qui si tratta di avere un atteggiamento in campo costantemente orientato a dare fastidio all’avversario: le ragazze lo fanno; i maschi no, limitandosi spesso a tirare una palletta dall’altra parte del campo. È questione di partire a testa alta, senza attendere mezz’ora prima di entrare in partita: le ragazze lo fanno; i maschi no. Occorre variare il gioco, attaccare controtempo, picchiare sul punto debole dell’antagonista: le ragazze lo fanno; i maschi no. Serve far sentire la propria presenza in campo (un urlo, uno sguardo, un pugno alzato): le ragazze lo fanno; i maschi no. È preziosissimo cambiare d’improvviso velocità e ritmo, senza dare punti di riferimento a chi sta oltre il nastro: le ragazze lo fanno; i maschi no.

Il guaio è che il tennis responsabilizza come pochi altri sport al mondo. Devi stare da solo, senza mai fermarti. Se quell’altro ti fa ballare il samba, devi remare in silenzio facendoti sballottare da una parte all’altra. È necessario restare concentrati per tutto l’incontro, se no l’avversario ti mangia subito in testa. Risultato: i ragazzi rifuggono il tennis. Molto meglio una partita di calcetto: stai in mezzo al campo, corri poco, magari segni pure e vinci. Ne vedo tantissimi di giovani che interpretano a quel modo il calcetto, sport che invece è durissimo. Oppure i virgulti scelgono un qualsiasi altro sport di squadra (giocandolo male) dove possano nascondersi: se si perde, la colpa è della squadra, dell’arbitro.

Sì, è anche vero che ci vogliono più soldi per giocare a tennis. Ma sarebbe molto meglio gettarsi a capofitto in uno sport così meraviglioso, piuttosto che buttare nel gabinetto i quattrini, spendendoli in cellulari e altre fesserie.

Vedo invece che le ragazze sono più combattive, hanno più mordente, più voglia di soffrire e responsabilizzarsi. In campo tennistico, l’Italia deve inchinarsi alle fanciulle, ringraziandole: questo ci dice Wimbledon, torneo dove si vede il vero talento di un tennista.

[foto via wimbledon]

mercoledì 24 giugno 2009

Stati Uniti-Spagna 2-0: la prova che conta soltanto la condizione atletica

A detta di tutti, la Spagna è la squadra più forte d’Europa e contende il primato mondiale al Brasile. Gli Stati Uniti sono lontani anni luce dalla vetta. Tanto da non aver neppure un giocatore noto. Eppure gli yankee hanno fatto a pezzi gl’iberici: perché?

Semplice: in questi mini-tornei, conta soltanto la condizione fisica. Devi arrivare in forma e mantenerla per un un paio di settimane, giusto il tempo di disputare alla grande qualche partita. Neppure è necessario giocarle bene tutte: nel girone eliminatorio, gli Stati Uniti le han buscate da Italia (che a sua volta era in condizioni pietose) e Brasile.

Ormai, per vincere una competizione del genere, devi azzeccare le partite giuste; correndo come un matto esclusivamente negli incontri che hanno valore.

Il Mondiale 2006 non l’ha vinto la squadra più forte, ossia il Brasile; ma quella più in forma, cioè l’Italia. L’Europeo 2004 ha visto trionfare addirittura la Grecia, una squadretta.

In definitiva, il 2-0 degli americani sulle Furie rosse conferma che Lippi è innocente, come dicevo qui. Così, al Mondiale 2010, il tecnico viareggino se la può giocare tranquillamente ed eguagliare Pozzo, facendo il bis. Gli occorre una super-preparazione atletica, mirata ai match decisivi. Anche in quel caso, vincerà la squadra più in palla. Certo, poi Lippi deve avere il fiuto per capire chi sono davvero i ragazzi più esplosivi da schierare. Ma magari ci azzecca pure stavolta. È quella la sua vera abilità.

[foto via Fifa]

domenica 21 giugno 2009

Brasile-Italia 3-0: io difendo Lippi

Parto da una considerazione semplice. L’Inter ha vinto gli ultimi tre scudetti grazie a Ibra, Maicon, Julio Cesar. Ci aggiungi parecchio Cambiasso, un po’ di Zanetti e qualche lampo geniale di Adriano. E gl'italiani? Balotelli, che è un fuoriclasse. Nervosissimo, ma un fuoriclasse. Allora, se l’Inter, per vincere ha bisogno di stranieri soltanto, significa che di italiani bravi in giro non ce ne sono.

Altra premessa. Maldini ha così commentato la cessione di Kaká al Real: "Scordiamoci la Champions". Ma come: e gl’italiani del Milan? Pirlo, Gattuso, Ambrosini e compagnia? Ottimi giocatori. Zero fuoriclasse.

Intendo dire che, ormai, non ci sono italiani di primo livello in circolazione. Fanno eccezione Balotelli e De Rossi. Guarda caso nel mirino di società straniere. Quindi, Lippi non ha colpe. Un allenatore non può fare miracoli: il nostro ha messo in campo il meglio. Sì, forse poteva chiamare Cassano e Balotelli, ma poi Giuseppe Rossi avrebbe trovato meno spazio. E se Cassano gioca nella Samp, e non nel Barcellona o nell’Inter, una ragione di ordine comportamentale ci sarà pure.

Puoi fare allenare la Nazionale italiana a chi vuoi. Anche ai tre migliori del momento. Li metto in ordine: Capello, Guardiola, Mourinho. Puoi rivoluzionare la rosa, convocando tutti i giovani di belle speranze, lasciando a casa i senatori. Puoi piazzare davanti le tre punte tanto invocate. Puoi dare fantasia al centrocampo. Tranquilli: col Brasile si perde sempre 3-0. E con Egitto e Stati Uniti si rischiano figuracce.

La partita terminata pochi minuti fa è lo specchio del valore dei calciatori italiani. Date a Lippi i vari Maicon, Kaká e Luis Fabiano, e anche il nostro Marcello tornerà un allenatore vincente. Oppure offritegli una coppia come Riva e Boninsegna, con Mazzola o Rivera a supporto e Domenghini a spingere. Consentitegli di scegliere fra Causio e Claudio Sala, con Bettega e Paolo Rossi in avanti, Bruno Conti, Tardelli, Cabrini.

Oggi, fra i pedatori italiani, c’è il deserto. Per questo l’Inter sceglie all’estero, con qualche iniezione dal vivaio, e vince.

Lippi ha già compiuto la sua impresa in Germania nel 2006, trionfando con una squadra inferiore a Francia, Brasile e Germania stessa. Lasciate che tenti un’altra volta di mischiare gl’ingredienti (un po’ scaduti) per un cocktail prodigioso. Il giudizio è rimandato a dopo il Mondiale del 2010. E comunque, è facile sparare sentenze dopo le partite; ogni tanto, sarebbe simpatico azzardare pronostici.

[foto via Fifa]

Pronostico Wimbledon: ecco tutti i "miei" avversari di Federer sino alla finale

Amo azzardare pronostici. Mi annoiano i giornalisti che parlano soltanto dopo il risultato. C’è una cultura strana: il terrore di sbagliare pronostico ed essere spernacchiati. Ma chissenefrega. E allora analizzo per voi il tabellone di Wimbledon, ipotizzando il cammino di Federer.

Premesso che lo svizzero vince il torneo, ecco gli avversari che dovrà incontrare. E i set necessari per batterli.

Primo turno, come da sorteggio: Lu (Taiwan). Un discreto allenamento per Roger: 3-0.

Secondo turno. Garcia Lopez (Spagna), che batte Calleri (Argentina): 3-0 di Federer sullo spagnolo.

Terzo turno. Kohlschreiber (Germania). Altro 3-0 per Federer. Però con qualche goccia di sudore in più.

Ottavi di finale. La Spagna si schiera con Nadal. Per evitare che Federer superi Rafa in classifica, ecco Feliciano Lopez (dopo il Lopez del secondo turno). Ancora 3-0 per Federer? Sì, ma qui si deve impegnare.

Quarti di finale. Spettacolo. Federer-Tsonga. Il classico 3-0 vacilla, perché il francese per mezz’ora, ossia per un set, riesce sempre a dare l’anima. Con un gioco d'attacco divertentissimo. Ma non ha tenuta sulla lunga distanza. Azzardo un 3 set a uno per Roger.

Semifinale. Federer-Djokovic, che è il giocatore meno pronosticabile del circuito, capace di match paurosi e di set inguardabili. Dico ancora 3-1 per Federer.

Finale. Azzardo un Federer-Murray. A Roger il compito di rivoluzionare i canonici schemi d’attacco. L’approccio a rete dovrà effettuarlo sul dritto di Andy, magari con un rovescio in back. Meglio stare alla larga dal favoloso rovescio bimane di Murray, unico colpo in cui lo scozzese è superiore a Federer. Il "mio" finalista ha anche un servizio poco leggibile. Ho osservato sia le prime sia le seconde di Murray al rallentatore: diventa difficile intuire dove intende direzionare la palla. Dico 3-2 per Federer. Con una finale tanto più combattuta quanto più fresco riuscirà Murray ad arrivare in finale.

È chiaro che ho una probabilità su un milione di azzeccare il cammino di Federer con i suoi avversari. Per questo, ci risentiamo sul mio blog, con altri post, al termine di ogni turno.

Spiace che non ci sia quel guerriero di nome Nadal. Avevo intuito qualche problema fisico tempo addietro: qui. Non credo che alla base dei guai alle ginocchia vada posto il dispendio atletico in allenamento e in partita. Piuttosto, l'origine dei mali sta nei chili di muscoli che le ginocchia devono sostenere. Con una corazza meno pesante, articolazioni e tendini ne trarrebbero giovamento.

Per tenersi aggiornati, segnalo che qui c'è il tabellone, parte più alta. Cliccando sulle altre tre sezioni in basso, compaiono gli altri accoppiamenti.

[foto via Wimbledon]

lunedì 15 giugno 2009

Italia-Usa 3-1. Grande Rossi. Ma Chiellini e Legrottaglie fanno paura: a Buffon

Ci è andata di lusso. Sul 2-1 per noi, Legrottaglie ne ha combinata una delle sue, causando un rigore colossale. L'arbitro Pozo (Cile), che già ci aveva dato un rigore contro (sacrosanto, per fallo sciocco di Chiellini), non ha avuto la personalità per fischiarcene un altro a sfavore. E gli americani si sono dimostrati altamente sportivi: c'era da accerchiare l'arbitro per dirgliene quattro in seguito al rigore non concesso.

Dopo l'1-0 per gli Usa, ci ha salvato un fantastico Giuseppe Rossi. Straordinario il pareggio di mezzo esterno sinistro alla destra del portiere. Bellissimo, però con peso specifico nettamente inferiore (la partita era ormai finita), il 3-1 di controbalzo, di destro, su invenzione di Pirlo. Nel mezzo, il 2-1 di De Rossi, con gran destro da fuori.

Ma chi ha fatto paura, nell'esordio in Confederations Cup, sono stati Legrottaglie e Chiellini. Credo che Buffon sia sotto choc per la lentezza dei due centrali italiani. Impacciati in ogni azione difensiva, hanno rappresentato una palla al piede per la Nazionale. Bene ha fatto la Juve a comprare Cannavaro, altroché... La prova che Fabio servirà a Nazionale e Juve sta anche nei due rigori: il calcione rifilato da Chiellini ad Altidore (chi parla di lieve trattenuta non sa quel che dice) sanzionato da Pozo; il salto di Legrottaglie su Donovan, schiacciato dal difensore azzurro (ma qui Don Abbondio Pozo non s'è accorto di nulla).

[foto via Fifa]

domenica 14 giugno 2009

Murray strapazza Blake. A Wimbledon, è il pericolo numero uno per Federer

Ho seguito Murray per tutto il torneo sull'erba del Queen's. Lo scozzese l'ha vinto con autorità. In finale, ha strapazzato Blake: il 7-5 6-4 è bugiardo. In realtà, Murray ha comandato dall'inizio alla fine, accelerando nei momenti giusti. Certo, Blake l'ha agevolato in tutti i modi: se c'è una tattica suicida con Andy, è fare il braccio di ferro sulla diagonale di rovescio, colpo devastante di Murray. Invece, il buon James s'è intestardito a tentare di sfondare sul backhand bimane dell'avversario. Misteri del tennis. Addirittura, s'è spesso presentato a rete con un approccio sul rovescio di Murray: una morte sicura.

Questa, allora, la mia personale griglia di partenza per Wimbledon. Favorito Federer. Segue Murray. Terzo Nadal. Quarto, sorpresa, Haas. Quinto Djokovic. Da valutare Del Potro. Certo, se mai Federer dovesse incontrare Murray, col cavolo che andrebbe a infognarsi nello scontro della diagonale di rovescio. Al massimo, al secondo colpo, Roger varia, con un lungolinea.

Segnalo tre miglioramenti per Murray. 1) Gli spostamenti in avanti sono più rapidi. 2) La palla corta sul suo rovescio la soffre molto di meno. Riesce a staccare bene la mano sinistra dalla racchetta e a restituire, a sua volta, una corta velenosa e tagliata verso l'esterno. 3) La prima di servizio è più profonda, specie nei momenti decisivi; la seconda è più velenosa, soprattutto quando giocata a uscire da sinistra verso destra.

Altra osservazione. Murray è così sicuro del suo rovescio che non ammette errori: ogni palla fuori, parte un monologo lamentoso. Mentre del dritto s'accontenta: quando lo sbaglia, scuote il testone in silenzio. Se mai lo scozzese affinasse il dritto, diventerebbe ancora più pericoloso. In questo, mi ricorda un po' Connors: straordinario di rovescio, mai da primi cinque al mondo di dritto.

[foto via atp]

lunedì 8 giugno 2009

Federer attento, l'"erba battuta" di Wimbledon può fregarti ancora



Da prima che Federer vincesse il Roland Garros, lo considero il più grande tennista di ogni epoca: vedi qui. Mi fa tanto piacere che adesso altri la pensino come me. Tuttavia, siamo di fronte a un paradosso epocale. Roger ha trionfato in Francia su una terra rossa molto particolare, che ricordava assai da vicino il cemento. Magari sarà stato il vento che ha spazzato via il mattone colorato, sta di fatto che le palline - dopo il rimbalzo - schizzavano via più veloci, proprio come sul cemento. Un Roland Garros, almeno il centrale, quanto mai lontano dall'edizione 2008, assai terraiolo. Viceversa, a Wimbledon 2008, s'è giocata la finale Nadal-Federer su un'"erba battuta": il rimbalzo era altissimo e lentissimo. Condizioni ideali per il maiorchino; non proprio l'ottimo per Re Roger.

Guardate il video in alto: c'è una bella differenza fra l'erba del 2003 e quella del 2008. Mi sa che non solo è migliorato Rafa, ma le condizioni del terreno sono più consone al gioco dell'iberico. Un'"erba rallentata" su misura.

Adesso, è arrivato il tetto magico anche a Wimbledon, che coprirà il centrale in caso di maltempo. Il guaio è che il campo rischia di diventare ancora più lento: sabbie mobili per Federer. Tutto dipende da come verranno regolate temperatura, umidità, condensa del centrale, anche e soprattutto quando sarà attiva la copertura. Non condivido l'equazione "gioco al chiuso = palla più veloce". Qui c'è in ballo l'erba, per giunta in uno stadio da 15.000 persone: il terreno deve assolutamente restare secco. L'esempio di San Siro dovrebbe far riflettere: quello che una volta era il tempio del calcio, ora è un campo di patate, proprio a causa della copertura (così dicono i tecnici).

Inoltre, andrà valutato se l'erba sarà cortissima: bastano quattro millimetri in meno per trasformare il manto erboso in una "terra verde". Il vero problema per lo svizzero riguarderà il servizio, specie la seconda: l'effetto in kick potrebbe risultare ancora meno velenoso che in passato, perché non ci sarà più l'erba vera che fa slittare la sfera, ma l'"erba battuta" che alza la traiettoria e ammazza il taglio impresso alla palla, la quale arriva più addomesticabile sulla racchetta del ribattitore. Roba da terraiolo. Roba da Nadal. Occhio, divino Federer.

In caso di "terra battuta", non so neppure se a Federer converrà inarcare troppo la schiena durante il servizio, sulla seconda palla in particolar modo. Dare la rotazione maligna con un grande e prolungato sforzo fisico può non pagare se il campo neutralizza la cattiveria del kick. A quel punto, gli sarà più utile piazzare un maggior numero di prime palle, rischiando meno, oppure sparare la seconda un po' più piatta. Certo, così diventerà un Federer meno aggressivo...