sabato 25 ottobre 2008

Superenalotto? Non mi piace: passa troppo tempo fra la chiusura delle giocate e l'estrazione

Se vai al casinò e giochi alla ruolette, a un certo punto il croupier ti dice che non puoi più puntare: "Rien va plus, le jeux sont faits", che in francese significa "Nulla è più valido, i giochi sono fatti". Da quel momento, tu sai che passeranno pochi secondi prima che la sfera bianca termini il suo percorso su un numero. Lo trovo un meccanismo onesto. Ma adesso analizza con me il Superenalotto. Ipotizza di giocare un secondo prima della chiusura: metti, puntata alle 19.29.29", con chiusura alle 19.30. Quanto tempo passa prima che ci sia l'estrazione e che vengano comunicati i numeri vincenti? Troppo. Più di 5 minuti, più di 10. C'è chi dice: oltre 30 minuti (vedi qui il commento inviato il 22-10-2008 alle 07:55 da faraway). Ma se c'è un esperto che lo sa, mi scriva nei commenti.

Ecco, quell'intervallo fra il momento ultimo disponibile della giocata - ossia fra il "Rien va plus, le jeux sont faits" pronunciato dal Superenalotto - e il momento della comunicazione dei numeri vincenti è troppo lungo e non mi gusta. Preferirei un intervallo minimo: non oltre qualche minuto. Allora, magari, sarei più propenso a giocare. Ma così non mi alletta.

Come dite? Ci sono tempi tecnici che obbligano a quell'intervallo? Sarà. Ma allora che quel gioco se lo tengano.

Per carità, non oso nemmeno mettere in dubbio che ci sia qualcosa di sporco sotto. Tutto viene controllato da esperti, addetti, notai e pure Nostro Signore darà un'occhiata per verificare il corretto svolgimento dell'estrazione. Né mi va di ripensare a quella faccenda delle estrazioni truccate risalente al 1999, che nulla c'entrano adesso col Superenalotto. Sostengo semplicemente che trattasi di gioco poco affascinante. Attira per via della somma mostruosa messa sul tavolo, certo. È la prova che siamo tutti molto più poveri, quasi sul lastrico. Se no, un gioco con così poche possibilità matematiche di vincere non se lo filerebbe nessuno. Perché più hai i soldi, e più desideri condizioni di gioco che ti favoriscano; meno hai denaro, più sei propenso a gettarti sui tavoli dove vedi l'oro che luccica.

foto flickr.com/photos/pibe82

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